Il politico Ion Mihalache
Il politico Ion Mihalache fu un promotore dei valori tradizionali del mondo rurale romeno, ma, allo stesso tempo, militò per l'ammodernamento e la prosperità di tutti, soprattutto dei ceti più disagiati.
Steliu Lambru, 15.04.2022, 16:40
Importante politico romeno del periodo precedente il 1945, linsegnante Ion Mihalache fu rappresentate della classe media contadina. Fu una persona integra, un promotore dei valori tradizionali del mondo rurale romeno, ma, allo stesso tempo, militò per lammodernamento e la prosperità di tutti, soprattutto dei ceti più disagiati. Ion Mihalache nacque il 3 marzo del 1882 a Topoloveni, a 90 km nord-ovest da Bucarest. Figlio di contadino povero e amante dello studio, Mihalache diventò insegnante a 19 anni, nel 1901. Allingresso della Romania nella Prima Guerra Mondiale, nel 1916, andò volontariamente sul fronte, come ufficiale comandante di una compagnia. Partecipò alle campagne militari del 1916-1917 e fu insignito dellOrdine “Michele il Bravo” per le sue abilità di comandante.
Negli anni movimentati del primo dopoguerra partecipò allorganizzazione del referendum al quale la popolazione romena della Bessarabia votò lunione con la Romania, nel 1918. Dopo la guerra, entrò nella politica e fondò il Partito Contadino, difensore degli interessi dei contadini, la classe sociale più numerosa della Romania allepoca. La nascita di un partito contadino era giustificata anche dal fatto che Re Ferdinando aveva promesso ai contadini unampia riforma agraria durante un celebre discorso del 1917. Nel 1919, in seguito alle prime elezioni nella Grande Romania, il Partito Contadino entrò in una coalizione con il Partito Nazionale Romeno in Transilvania e formò il Governo presieduto da Alexandru Vaida-Voevod. Mihalache diventò ministro dellAgricoltura e del Demanio. Nel 1920, “La Legge Mihalache” dava alle scuole agricole il diritto di proprietà su 100 ettari di terreno e alle scuole orticole su 25 ettari per leducazione dei bambini. Nel 1926 avvenne la fusione dei due partiti agrari e nacque il Partito Nazional-Contadino, la più importante forza politica di opposizione nei confronti del Partito Nazional-Liberale. Mihalache divenne vicepresidente del partito, diretto da Iuliu Maniu. Il grande successo elettorale del nuovo partito arrivò nello stesso anno in cui il Partito Nazional-Contadino vinse le elezioni con il maggior numero di voti e formò il governo. Il Partito Nazional-Contadino condusse una politica di incentivazione dellagricoltura, come risulta anche dal pensiero politico di Mihalache. Ricoprì lincarico di ministro dellagricoltura e del demanio fino al 1930, e fino al 1933 quello di ministro dellInterno.
Nel 1941, quando la Romania entrò nella II Guerra Mondiale, Mihalache, 59enne, fu arruolato per andare sul fronte. Fu, però, riportato nel Paese su ordine del generale Ion Antonescu. Il generale Constantin Durican fu aiutante del generale Ioanițiu, capo di Stato Maggiore dellEsercito romeno. Nel 1996, in unintervista al Centro di Storia Orale della Radiodifussione Romena, egli si ricordò il momento in cui si tentò di convincere Mihalache dellinteresse della Romania di combattere accanto alla Germania. “Mihalache era stato insignito dellOrdine Michele il Bravo nella guerra del 1916-1918. E siccome era oppositore del maresciallo Antonescu e solidale con Maniu, Antonescu diede lordine che fosse arruolato. E gli mise a disposizione una macchina per fargli vedere perchè la Romania era accanto ai tedeschi, per che cosa lottava e in che cosa si era implicata. Certo che scegliere in una simile situazione era abbastanza difficile. Sarebbe stato molto difficile giudicare la scelta di qualsiasi leader in quel contesto.”
Dopo la guerra iniziò il periodo più complicato della sua vita che avrebbe messo alla prova anche il suo carattere. Alle elezioni del 1946, in un clima di tensione già parossistica a causa delle provocazioni dei comunisti, Mihalache teneva un discorso elettorale memorabile. Il detenuto politico Ioan Georgescu parlò nel 2000 di quel discorso cui assistì. “Mi ricordo che ci fu una riunione congiunta dei liberali e dei nazional-contadini, Dinu Brătianu e Ion Mihalache. Vennero qui, a Câmpulung, e parlarono davanti a un folto pubblico. Mi ricordo di un bel paragone fatto da Mihalache. Disse: “finora ci siamo ressi sul piede destro”, accennava ad Antonescu, “e adesso ci sono alcuni che ci dicono che dobbiamo reggerci sul piede sinistro! Io dico, e credo che così sia meglio, che dobbiamo reggerci su entrambi i piedi.”
Un altro detenuto politico, Cicerone Ionițoiu, raccontava nel 2001 che aveva visitato Mihalache nel 1946, mentre questi si trovava sotto controllo da parte del governo comunista. “Quando labbiamo visitato gli era stato inscenato un processo affinchè non avesse il diritto di candidarsi a Muscel. Eravamo un gruppo di 12 persone, venuti da Bucarest, per sostenerlo nel giorno del processo. Ci siamo arrivati di notte, lui ci ha ricevuto, abbiamo parlato, erano già le 23.00. “Ragazzi, ma voi dovete anche dormire!” ci ha detto lui. Gli abbiamo detto che avremmo parlato e che non doveva preoccuparsi per noi. Ed è venuto un insegnante, Brătulescu, a darci un passaggio. E Mihalache ci ha accompagnati quella notte fuori da Câmpulung e ci ha detto “siete venuti a trovarmi, come non accompagnarvi?”. Era quel tipo di persona.”
Condannato nel 1947 assieme allintera leadership del Partito Nazional-Contadino, Ion Mihalache si spense il 5 febbraio del 1963 nel carcere di Râmnicu Sărat, solo un anno prima dellaministia generale del 1964.