Il Movimento Goma
Il samizdat Ellenpontok, Aktionsgruppe Banat e il Movimento Goma costituirono le più importanti forme di protesta della società romena contro il regime comunista.
Steliu Lambru, 24.04.2018, 10:21
Il samizdat Ellenpontok (Contrappunto), edito da un gruppo di intelettuali ungheresi negli anni 1970, Aktionsgruppe Banat, che esprimeva l’opposizione degli scrittori di lingua tedesca negli stessi anni ’70 e il Movimento Goma costituirono le più importanti forme di protesta della società romena contro il regime comunista. Il Movimento fu intitolato al suo iniziatore, lo scrittore Paul Goma. Nato nel 1935 nell’odierna Moldova in una famiglia di maestri di scuola elementare che si rifugiarono in Romania dopo l’occupazione sovietica della Bessarabia nel 1944, Paul Goma pubblicò 30 volumi di narrativa e memorialistica. Fu anche detenuto politico.
La prof.ssa Cristina Petrescu della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bucarest nota la differenza tra l’iniziatore della protesta e i sostenitori. Il sintagma Movimento Goma, che ritroviamo negli scritti storici, rappresenta il modo in cui è stata sancita questa protesta collettiva. In realtà, questo infelice sintagma corrisponde alla definizione che la Securitate (l’ex polizia politica) aveva dato al gruppo. In questo caso, le linee del gruppo sono meno complicate proprio perchè era molto più grande rispetto a Ellenpontok o Aktionsgruppe Banat. Tenterò di rivisitare leggermente questo movimento. In primo luogo, farò la differenza tra chi è stato Goma, come oppositore culturale del regime comunista, e il Movimento Goma, che ebbe delle caratteristiche completamente diverse, spiega Cristina Petrescu.
La relazione di Goma con il regime fu sinuosa: dall’opposizione radicale fino al sostegno, soprattutto nel 1968, quando il nuovo leader di Bucarest, Nicolae Ceausescu, si esprimeva apertamente contro la centralità del lager socialista di Mosca. Guardiamo sempre agli oppositori del regime seguendo la dinamica dei loro rapporti. Goma ebbe il privilegio di essere uno degli oppositori a lungo termine, il più resistente, una performance tra tutti quanti sono noti come iniziatori di movimenti contro il regime. Lui cominciò con la partecipazione alle rivolte degli studenti di Bucarest avviate in contemporanea con quelle di Budapest nel 1956. Fu incarcerato per motivi politici, mandato in domicilio coatto, e successivamente reintegrato all’Università. Dopo un fallito tentativo di essere reclutato come delatore della Securitate, entrò benvolentieri nel partito comunista per sostenere il regime di Ceausescu, come testimoniato da lui stesso, spiega ancora la prof.ssa Petrescu.
Eppure, Goma rimase un interlocutore imprevedibile e scomodo per le autorità. Cristina Petrescu sostiene che il leader del movimento romeno per i diritti dell’uomo continuò ad attaccare il regime. Goma si è contraddistinto come una punta del nonconformismo negli anni ’70 tra gli scrittori romeni, poichè fu il primo a pubblicare all’estero due volumi respinti dalla censura. Uno era apertamente contrario al regime, poichè faceva riferimento a detenuti ossessionati dalla libertà. Riscossero grande successo, poichè furono pubblicati parallelamente alla traduzione dell’Arcipelago Gulag di Solzenicyn in lingue veicolari. Perciò, Goma fu soprannominato il Solzenicyn romeno, aggiunge Cristina Petrescu.
Goma riaprì il conflitto con le autorità comuniste nel 1977, quando firmò una lettera di protesta collettiva rivolta alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa svoltasi lo stesso anno a Belgrado e diffusa da Radio Free Europe. La lettera denunciava la violazione dei diritti dell’uomo in Romania. E’ noto il fatto che Goma fu l’iniziatore del movimento per i diritti dell’uomo che prese come modello l’iniziativa della Charta 77 in Cecoslovacchia. Successivamente, il regime tentò di reclutarlo e parzialmente ci riuscì, se leggiamo gli articoli che pubblicò fino all’arresto. Dal carcere, negò moltissime delle posizioni espresse, però alla fine venne rilasciato in seguito alla pressione internazionale, ed espulso, per diventare uno dei membri di spicco dell’esilio democratico fino al 1989. Restò un personaggio controverso anche dopo il 1989, soprattutto per le prese di posizione in riferimento alla sovietizzazione della Bessarabia. Direi che in gran misura Paul Goma è un eroe dimenticato della nostra storia recente, proprio perchè non ha trovato il posto giusto, rietiene Cristina Petrescu.
Così nacque il Movimento Goma, che coinvolse complessivamente 430 persone che ebbero dei legami con il Barbuto, il nome in codice che gli era stato attribuito dalla Securitate. Tra i suoi sostenitori si sono annoverati il critico letterario Ion Negoitescu, lo psichiatra Ion Vianu e l’operaio Vasile Paraschiv. Dopo la repressione del Movimento, 186 dei suoi fautori ottennero il passaporto per emigrare. Il Movimento Goma viene descritto come un apice di mobilitazione contro l’ex regime comunista. Un movimento che ebbe quasi 200 sostenitori, un numero paragonabile a quello raggiunto dalla Charta 77. Però i due movimenti ebbero percorsi completamente diversi. Mentre quello di Goma finì con il suo arresto, la Charta 77 sopravvisse al comunismo e, dopo il suo crollo, diede un presidente alla Ceccoslovacchia e alla Repubblica Ceca, conclude Cristina Petrescu.
Il 1 aprile 1977, Paul Goma fu arrestato e il 20 novembre dello stesso anno, alla moglie e al figlio venne ritirata la cittadinanza romena. Furono espulsi in Francia, dove chiesero asilo politico, però Goma non volle sollecitare anche la cittadinanza francese. Dopo il crollo del comunismo nel 1989, gli venne riconcessa quella romena.