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Il mondo visto dal treno dai viaggiatori romeni

Una delle grandi invenzioni dell'uomo è la ferrovia, e i cambiamenti che essa portò nel mondo moderno furono notevoli.

Il mondo visto dal treno dai viaggiatori romeni
Il mondo visto dal treno dai viaggiatori romeni

, 16.11.2020, 08:37

Una delle grandi invenzioni delluomo è la ferrovia, e i cambiamenti che essa portò nel mondo moderno furono notevoli. Anche dopo lapparizione di altri mezzi di trasporto, la ferrovia restò una modalità di spostamento ancora molto usata. Perfezionata da una generazione allaltra con le nuove tecnologie, la ferrovia ha ancora un futuro davanti grazie ai suoi numerosi vantaggi. In Romania, le ferrovie apparsero dopo lunione della Moldavia alla Valacchia del 1859 e furono una vera trasformazione, soprattutto nella percezione sul mondo. I romeni cominciarono a vaiggiare per distanze sempre più ampie e a scrivere su ciò che vedevano. Lo storico Radu Mârza è professore allUniversità Babeș-Bolyai di Cluj e autore del volume “Viaggiatori romeni al finestrino. Un tentativo di storia culturale (1830-1930)”. Abbiamo chiesto a Radu Mârza cosa scoprono i viaggiatori romeni dal finestrino del treno?



“I viaggiatori vedono dal finestrino diverse cose. A prima vista sembra siano interessati al paesaggio. Io, leggendo le fonti, sono giunto alla conclusione che non sono interessati tanto al paesaggio, quanto alle persone. A loro interessano le persone che si vedono dal treno in moto, le persone nelle stazioni e, non in ultimo, le pesone con cui viaggiano, le persone nello scompartimento o nel vagone. Ai viaggiatori interessano anche i luoghi per cui passa il treno, ma lidea di paesaggio naturale, dalla quale è partita la mia ricerca, appare più tardi tra gli interessi dei viaggiatori romeni, solo verso il 1900. Ad esempio, A. D. Xenopol racconta storie molto belle sulla ferrovia Semmering in Austria oppure sullattraversamento delle Alpi in treno. Potrei menzionare anche lo scrittore romeno Mihail Sadoveanu che viaggiò negli anni 1920 in Olanda, al quale interessava non tanto la natura, quanto la presenza umana: dalle persone che curano i propri giardini al paesaggio molto moderno delle città olandesi in cui le ferrovie si incrociano con canali e strade. Lui osservava le fabbriche, lelettrificazione, le stazioni olandesi e la loro vita”, ha raccontato Radu Mârza.



Cosa portò di nuovo la ferrovia fu la mobilità: delle merci, degli affari, ma, più di qualsiasi cosa, delle persone. “La mobilità aumentò moltissimo rispetto alle precedenti epoche e ai precedenti mezzi di trasporto. Ad esempio, un viaggio da Bucarest a Karlsbad, lodierna Karlovy Vary in Repubblica Ceca, impiegava in treno negli anni 1920 circa 72 ore. Viaggiare verso Karlsbad prima dellepoca delle ferrovie significava una-due settimane di viaggio. La mobilità semplicemente esplose. Certo che questa mobilità aumentata avvicinò le persone e le aiutò a percorrere più facilmente, più comodamente e più rapidamente ampie distanze. La carrozza ferroviaria è uno spazio dellinterazione, ma anche della non-interazione. In una carrozza ferroviaria le persone possono dialogare. Certamente è successo a tutti almeno una volta quando siamo saliti sul treno che il viaggiatore accanto a noi ci chiedesse dove saremmo scesi. Questa è la prima frase, è linizio di un dialogo, di uninterazione che il viaggiatore in treno avvia praticamente allinizio del viaggio. Ci sono, però, viaggiatori, inclusivamente tra quelli che ho interpellato io, che non vogliono interagire, che al contrario, vorebbero essere lasciati in pace: vogliono dormie, vogliono guardare dal finestrino. Sadoveanu scrisse un brano su quanto voleva essere lasciato in pace, mentre un altro scrittore, Liviu Rebreanu, era incalzato da un viaggiatore sul treno con domande”, ha raccontato sempre Radu Mârza.



Ma le ferrovie sono anche un posto buio, della delinquenza e persino della criminalità. E il libro più noto in questo senso è “Assassinio sullOrient Express” di Agatha Christie. Abbiamo chiesto a Radu Mârza se questa parte della vita è visibile in treno.”Non ho letto su simili esperienze oppure sentito simili racconti, però mi ricordo che in una storia di George Bariț del 1852, quando lui viaggiava in Germania, visse unesperienza molto interessante. Ad un certo punto, nella stazione di Magdeburgo, dove giunse di notte, fu colto di sorpresa perchè da quella stazione partivano ferrovie in quattro direzioni, il che per lui era assolutamente sbalorditivo. Una delle osservazioni comiche che fa è che sulle pareti della stazione cerano avvertenze tipo Attenti ai borseggiatori!. Ciò potrebbe rientrare in questa storia della delinquenza sulle ferrovie”, ci ha detto sempre Radu Mârza.



Le ferrovie unirono non solo persone, ma anche province, Paesi, continenti. Radu Mârza racconta che lunione delle province, dei Paesi e dei continenti tramite le ferrovie non fu solo qualcosa di politico.”Nel caso del Vecchio Regno di Romania ciò si vede benissimo e lo raccontano anche i viaggiatori. Ai nostri giorni sono gli storici a notarlo, ma anche nel 19esimo secolo i viaggiatori capirono che le ferrovie erano una modalità tramite cui il Paese si univa non necessariamente per motivi politici o sentimentali, bensì per motivi di mobilità e comunicazione. Anche se nei primi decenni della storia ferroviaria, nellOccidente ci furono critiche e riserve nei confronti delle ferrovie, sul territorio romeno il treno attecchì molto rapidamente. Ciò si vede dal numero di viaggiatori. Abbiamo scoperto varie cifre, un certo numero di biglietti venduti, e ciò è significativo perchè il pubblico romeno, sin dai primi anni delle ferrovie, accolse positivamente il viaggio in treno”, ha detto Radu Mârza a RRI.



I viaggiatori romeni scoprono il mondo dal finestrino del treno e se lo godono. E il mondo diventa più piccolo, più familiare e più attraente.




Foto: pixabay.com
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