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Il Festival Internazionale della Gioventù di Bucarest

L'organizzazione di eventi di grandissime dimensioni che leggitimassero la politica del partito comunista divenne una pratica anche in Romania dopo il 6 marzo del 1945. Un simile evento il fu Festival Internazionale della Gioventù e degli Studenti.

Il Festival Internazionale della Gioventù di Bucarest
Il Festival Internazionale della Gioventù di Bucarest

, 10.12.2018, 19:33

Lorganizzazione di eventi di grandissime dimensioni che leggitimassero la politica del partito comunista divenne una pratica anche in Romania dopo il 6 marzo del 1945. Il modello sovietico era quello delle grandi assemblee pubbliche, con persone mobilitate, per approvare senza proteste tutto ciò che decideva il partito. Infatti, tutto era un circo volto a determinare le persone a dimenticare le gravi mancanze della vita quotidiana, oltre alle violazioni dei diritti e delle libertà e alla brutalità delle autorità nei confronti dei cittadini.



Una di queste ampie manifestazioni fu la 4 edizione del Festival Internazionale della Gioventù e degli Studenti, svoltasi a Bucarest, dal 2-16 agosto del 1953. Tra i temi affrontati, i favoriti erano “la lotta per la pace” e la “democratizzazione del mondo accademico e universitario”. La prima edizione del festival si svolse a Praga nel 1947 e vi parteciparono 17 mila giovani da 71 Paesi. Quello a Bucarest vide la partecipazione di 30 mila giovani da 111 Paesi e fu, assieme a quello in Polonia del 1955, il secondo per grandezza come numero di partecipanti. Il suo slogan era “No! La nostra generazione non permetterà più morte e distruzione”. In quelloccasione apparse anche il sintagma “Il digiuno del festival”, con rinvio religioso, che significava la raccolta dei pochi alimenti che la popolazione aveva per darli agli ospiti e costringere i cittadini a mangiare ancor meno del solito. Nelle città apparvero lunghissime file, che sarebbero riapparse negli anni 1980, a causa della severa mancanza di alimenti di base. Le stesse mancanze nellapprovvigionamento con alimenti del mercato romeno furono constatate durante lorganizzazione dellUniversiade del 1981.



Stefan Bârlea fu membro nel comitato organizzativo del festival come studente del Politecnico di Bucarest. In unintervista al Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena nel 2002 si ricordava i preparativi per il festival.



“In quanto non eravamo tanto preparati per quel festival, si dovette fare una raccolta di alimenti e altre cose, in breve si dovette risparmiare, e giunse anche il periodo del Digiuno del festival. Alla mensa il cibo era scarso. La sera mangiavamo una specie di semolino. Facendo parte della direzione dellUnione della Gioventù Comunista, ero entrato anche nel comitato del Politecnico. Fu chiamato un gran numero di studenti al Comitato cittadino e si formò una specie di comitato di sostegno del festival. Noi, del Politecnico, abbiamo ricevuto la missione di prepararci con oltre 100 persone che facessero il rifornimento di frutta e verdura dai comuni intorno a Bucarest durante il festival affinchè fossero fresche. Fummo preparati in tal senso per circa un mese, andammo persino con le auto in ricognizione. Non potevamo rifiutarlo, era un incarico da parte del partito. Altri, che erano parte di gruppi artistici, ricevettero il compito di formare ensemble per salire sui palcoscenici che sarebbero stati installati a Bucarest, quindi un piano abbastanza semplice”, racconta Stefan Bârlea.



Le autorità comuniste romene fecero grandi sforzi affinchè gli ospiti avessero condizioni decenti di vitto e alloggio, ma la precarietà dellinfrastruttura a tutti i livelli portò a grandi disfunzionalità. Le più visibili furono le lunghissime file presso le mense dove mangiavano i giovani, il numero insufficiente e le pessime condizioni dei bagni delle mense e delle case dello studente, la scarsa assistenza medica. Ştefan Bârlea raccontava del modo in cui furono trovate soluzioni alla crisi abitativa, ma anche di una cosiddetta soddisfazione dei partecipanti di essere insieme, come anche dellapparizione di futuri artisti.



“Venivano ospitati presso le case dello studente che erano libere destate. Furono confiscati anche gli alberghi di Bucarest, tutti erano per loro, perchè erano tanti! Bucarest si riempi di giovani. Certo che venivano soprattutto portati da organizzazioni di sinistra. Era il Festival dei Giovani e degli Studenti organizzato dallUnione Mondiale della Gioventù Democratica e dallUnione Internazionale degli Studenti. Ma cerano anche dagli altri Paesi, capitalisti, erano organizzati sotto la direzione del Partito Comunista Francese e Italiano, cioè erano sempre dei nostri. Fu magnifico, apparvero tanti giovani talenti anche in Romania, perchè dovevano cantare, e tanti artisti si affermarono in quelloccasione e diventarono ulteriormente dei grandi cantanti. Nicolae Niţescu, alcuni che diventarono molto gettonati, inclusivamente Constantin Drăghici, che emigrò in Germania”, raccontava Stefan Bârlea.



Lo stadio “Il 23 agosto” fu il grande anfitrione che accolse i partecipanti agli spettacoli sportivi e di divertimento. Ma i partecipanti frequentarono anche colloqui e convegni sul tema del festival.



“Venivano organizzate danze, con giochi dartificio, e dopo convegni internazionali cui partecipavano coloro che venivano da diverse delegazioni. Si discuteva moltissimo della riforma e della democrazia universitaria, era il tema numero 1, era il dopoguerra e tutti mettevano ciò in discussione con priorità. Ci fu una grande cerimonia di apertura qui, nella grande sala espositiva, nel parco Herăstrău. Una cerimonia di apertura abbastanza organizzata fatta dalla gioventù”, ha precisato Ştefan Bârlea.



Il Festival Internazionale della Gioventù in Romania del 1953 fu però accolto con indifferenza dalla maggioranza della popolazione. Ci furono anche casi in cui i romeni approcciarono i giovani occidentali, soprattutto, per discutere in modo informale con loro e dare loro testi che diffondessero nel mondo libero e in cui si raccontava quale fosse il vero volto del comunismo. Come qualsiasi manifestazione lontana dalla realtà, il Festival Internazionale della Gioventù in Romania fu solo qualcosa di facciata.




Foto: pixabay.com
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