Il 75esimo della firma dei Trattati di Pace di Parigi
La grande strage della Seconda Guerra Mondiale finì nel 1945. Il 10 febbraio del 1947, vennero firmati a Parigi i Trattati di Pace con i Paesi che erano stati gli alleati europei della Germania nazista: Italia, Romania, Ungheria, Bulgaria e Finlandia.
Steliu Lambru, 15.03.2022, 19:26
La grande strage della Seconda Guerra Mondiale finì nel 1945. Nellestate del 1946 cominciò la Conferenza di Pace di Parigi, che durò fino ad ottobre dello stesso anno. Dopo qualche mese, il 10 febbraio del 1947, vennero firmati a Parigi i Trattati di Pace con i Paesi che erano stati gli alleati europei della Germania nazista: Italia, Romania, Ungheria, Bulgaria e Finlandia. Ciascuno di questi Paesi sconfitti cercò di ottenere unuscita quanto più facile dalla difficile situazione in cui si trovavano. Ma tutti persero territori, ad eccezione della Bulgaria, e tutti furono costretti a pagare riparazioni di guerra. La Romania fu rappresentata alla Conferenza di Pace e alla firma dei Trattati da un governo controllato dal partito comunista, imposto dagli occupanti sovietici. Il lobby romeno e il personale che lavorò allelaborazione della posizione ufficiale cercarono di sostenere la propria causa con forti argomenti. Gheorghe Apostol ebbe una posizione importante nella gerarchia del Partito Comunista Romeno e nel 1995, intervistato dal Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena, affermò che non furono i comunisti nel governo a combattere la difficile battaglia della Romania a difesa dei propri interessi.”Della delegazione della Romania fece parte anche Pătrăşcanu, non solo come ministro della Giustizia, ma anche come politico noto nel Paese. Le discussioni si svolsero a più tappe, Pătrăşcanu non ebbe una posizione particolare. Il ruolo principale nelle discussioni con i Paesi occidentali lo ebbe Tătărăscu, era ministro degli Esteri e un politico noto anche allestero. Dopo le discussioni sul Trattato di Pace di Parigi del 1947 la delegazione tornò in patria e fu accolta con molto entusiasmo, sebbene il principale successo fosse stato solo la questione della Transilvania. Il diritto della Romania sulla Transilvania fu, tuttavia, ottenuto molto difficilmente.”
Gheorghe Barbul fu anche il capo di gabinetto del maresciallo Ion Antonescu, capo del governo tra il 1940 e il 1944. A lui fu affidato lincarico di redigere due rapporti, uno sulla vertenza romeno-magiara, laltro sulla situazione della minoranza ebraica in Romania. “Mi chiese di redigere questi rapporti la commissione istituita in vista della preparazione dei documenti da presentare alla Conferenza di Pace. La presidente della commissione era Ana Pauker. Certo, per me era molto difficile farli. Il rapporto sulla Romania e Ungheria non poneva problemi. Lho redatto come ho ritenuto necessario e nessuno mi ha contraddetto. Per quanto riguarda la questione ebraica, per me la situazione era molto più difficile perchè, come ex collaboratore di Ion Antonescu e Mihai Antonescu, mi risultava difficile scrivere le cose così come andava bene allepoca. Mi sono detto: se lo scrivo come vogliono loro, sono privo di spina dorsale. E se lo scrivo come considero io, finisco in una pessima situazione. E allora ho avuto una grande fortuna: ho ricevuto una documentazione dallAmerican Jewish Joint Distribution Committee, lorganizzazione internazionale ebraica, che parlava della Romania. Ho appreso che gli ebrei rimasti in Romania, dopo la cessione della Bessarabia, della Transilvania del Nord e del Cadrilatero, erano quasi 400.000. Cosicchè ho stilato un rapporto dal quale risultava che in Romania la situazione degli ebrei, rispetto agli altri Paesi sotto occupazione tedesca, era stata la migliore. Questo rapporto fu presentato ad Anna Pauker, che lo approvò, il che mi stupì moltissimo.”
Paul Niculescu-Mizil fu dignitario comunista e nel 1997 affermò che il mancato riconoscimento dello status di Paese cobelligerante alla Romania alla Conferenza di Pace fu uningiustizia. “Il problema più evidente in cui si espressero fu quella della cobelligeranza. Noi abbiamo sostenuto lidea di cobelligeranza. Le cose andarono cosi lontano che i più importanti decisori modificarono persino la data dellingresso in guerra contro la Germania. Nel Trattato di Pace non venne menzionato il 23 o 24 agosto del 1944 quando noi iniziammo i combattimenti contro i tedeschi, bensì il 12 settembre. Fu così lontano che andarono con la mistificazione della realtà! Ciò conveniva sia ai russi, che agli americani. Perchè conveniva ai russi? Perchè desideravano apparire come liberatori di Bucarest, del territorio romeno. Io ho raccontato in uno dei miei articoli il momento quando venne il maresciallo Konev, nel 1959, a consegnarci la bandiera da guerra di un reggimento di carri armati che aveva liberato Bucarest. Io avevo preparato per Bodnăraş, il ministro della Difesa, i materiali documentari. Cosa sarebbe stato di meglio, i giornali del 29-30-31 agosto del 1944, quando le truppe sovietiche entrarono a Bucarest con fiori e quando, dai balconi di varie istituzioni, furono salutate dai comunisti? Anche i socialdemocratici salutavano le truppe romene. Quindi le truppe sovietiche entrarono in Romania sfilando, non come truppe combattenti.”
75 anni fa, la firma dei Trattati di Pace di Parigi sanciva la fine della Seconda Guerra Mondaile. I Paesi sconfitti ebbero un percorso storico diverso, per lItalia e la Finlandia fu quello della prosperità e della democrazia. Ma per la Romania, lUngheria e la Bulgaria fu quello della tirannia e della povertà portate dal regime comunista.