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I sassoni e la Grande Romania

Il 1 dicembre del 1918, i romeni della Transilvania proclamò l'unione della provincia con il Regno di Romania. L'8 gennaio del 1919, a Medias, il Comitato Centrale Sassone, formato di 138 delegati, riconobbe l'unione.

I sassoni e la Grande Romania
I sassoni e la Grande Romania

, 04.02.2019, 18:58

Il 1 dicembre del 1918, i romeni della Transilvania proclamavano lunione della provincia con il Regno di Romania. La situazione poco chiara e fluida dellautunno del 1918, alla fine della prima Guerra Mondiale, fece si che gli intenti e le azioni degli individui e delle comunità fossero ambigui e oscillanti. LAustro-Ungheria era in dissoluzione e le sue nazioni desideravano la formazione di stati nazionali. Le minoranze della Transilvania non furono cosi decise in quella direzione, la minoranza tedesca o sassone dovendo lottare con i propri pregiudizi e lincertezza del futuro. Ma la risoluzione dei romeni del 1 dicembre del 1918 fu il momento che determinò i sassoni a formulare il proprio punto di vista. Ed esso fu espresso l8 gennaio del 1919, a Mediaș, quando il Comitato Centrale Sassone, formato di 138 delegati, riconobbe lunione della Transilvania con la Romania. Lo storico Vasile Ciobanu dellInstituto di Ricerche Socio-Umani di Sibiu ci ha raccontato la storia della Dichiarazione dei sassoni fatta 100 anni fa.



“I sassoni della Transilvania, che vivevano nei villaggi e nelle città assieme ai romeni, hanno saputo della preparazione dellassemblea di Alba Iulia, hanno saputo delle trasformazioni politiche che si stavano preparando. Ad ottobre 1918, quando cominciò il crollo dellAustro-Ungheria, latteggiamento dei loro rappresentanti fu favorevole alla salvaguardia dellintegrità dello stato magiaro. Nel Parlamento di Budapest, il 23 ottobre del 1918, fece dichiarazioni il deputato Rudolph Brandsch, poi fu una decisione del Consiglio Nazionale Sassone riunitosi a Sibiu, il 29 ottobre del 1918, in cui questa organizzazione si pronunciava sempre per la salvaguardia dellintegrità dello stato magiaro. A novembre 1918, quando ci fu un andamento repentino degli eventi secondo il desiderio dei romeni, i rappresentanti dei sassoni riuntisi a Sibiu nel Consiglio Nazionale Sassone, ma anche quelli di Budapest, i deputati sassoni nel Parlamento magiaro, entrarono in contatto con i rappresentanti dei romeni. A Budapest si costitui il Consiglio Nazionale Romeno Centrale di cui era rappresentante Ioan Erdei e che discusse con i rappresentanti dei sassoni di Budapest del loro atteggiamento nei confronti della decisione che i romeni dovevevano prendere ad Alba Iulia. Inoltre, il Consiglio Nazionale Sassone discusse con il Consiglio Nazionale Romeno di Sibiu, diretto da Andrei Bârseanu, e seppe qual era la decisione dei romeni, di unione con la Romania”, spiega Vasile Ciobanu.



La decisione dei romeni del 1 dicembre 1918 fu, con certezza, il momento in cui i sassoni realizzarono che non cera che ununica possibilità, quella di accettazione del nuovo stato romeno.



“Anche se continuarono alcune discussioni con i rappresentanti del nuovo governo magiaro Karolyi, i sassoni decisero di avere un atteggiamento imparziale nei confronti dei romeni e dei magiari, di constatare prima quale sarebbe stata la decisione dei romeni. Quando constatarono che la decisione della maggioranza romena era chiara, dopo il 1 dicembre i sassoni decisero di affiancarsi alla decisione di unione della Transilvania alla Romania. La decisione non fu presa facilmente ed è comprensibile perchè i sassoni, per 800 anni, da quando erano stati portati in Transilvania, chiamati dai re magiari, avevano fatto parte dello stato magiaro. In quelle condizioni era difficile per loro scegliere un nuovo dominio. Daltra parte, fino allora cerano state relazioni abbanstanza amichevoli con il dominio magiaro perchè i magiari desiderarono lavvicinamento dei sassoni al fine di costituire una forza politica più importante in Transilvania. Il 1 dicembre del 1918, non ci furono rappresentanti dei sassoni ad Alba Iulia. Fu presente solo un rappresentante della stampa sassone, un avvocato, che inviò una relazione abbastanza oggettiva, corretta, dei fatti, pubblicata sul principale giornale sassone Siebenbürgisch-Deutsches Tageblatt il 3 dicembre 1918, riportata anche dagli altri giornali sassoni”, spiega sempre Vasile Ciobanu.



Abbiamo chiesto a Vasile Ciobanu se nellassemblea dei sassoni di Mediaș non ci furono anche altri punti di vista tranne quello di accettazione dellUnione della Transilvania alla Romania.



“Inizialmente, fu fatta la proposta, in una risoluzione preparata prima da un gruppo di rappresentanti dei sassoni, di accettazione dellunione della Transilvania con la Romania. Ma ci fu anche una controproposta sostenuta da diverse voci. Cè un verbale di quella assemblea dell8 gennaio 1919 dal quale apprendiamo di quella controproposta. Essa sosteneva lattesa delle decisioni della conferenza di pace per quanto riguardava lo status della Transilvania. Non erano le migliori opinioni sulla situazione in Romania e i riferimenti concreti erano allesistenza delle grandi proprietà terriere e ai contadini che si erano ribellati nel 1907, 10-12 anni prima. La controproposta chiedeva che lo status della Transilvania rimanesse immutato, che essa rimanesse parte dellUngheria, ma la proposta fu dirottata, e ai suoi sostenitori, intorno a 4-5 persone, su un totale di 138, fu fatto capire che la loro soluzione non poteva essere accettata. Perchè era necessario fare loro capire questa cosa? Perchè lassemblea voleva votare allunanimità una risoluzione e la risoluzione è quella che conosciamo, con cui veniva sottoscritta lunione della Transilvania alla Romania, senza porci delle condizioni. In realtà, i rappresentanti dei sassoni cercarono di ottenere assicurazioni dai rappresentanti dei romeni che avrebbero avuto certi diritti nel futuro stato romeno. Essi contavano, e lo dicono nel testo della loro dichiarazione, sulle precisazioni fatte nella risoluzione dellassemblea nazionale romena di Alba Iulia che, al terzo punto, parla espressamente dei diritti che avrebbero avuto le minoranze nazionali nel futuro stato romeno”, ha detto Vasile Ciobanu a RRI.



Il Centenario dellassemblea dei sassoni Mediaș significò che la Romania beneficiava della lealtà di una forte minoranza. Era una lealtà che in quei tempi incerti significava moltissimo.




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