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I primi mezzi pubblici di trasporto a Bucarest

Nella prima metà dellOttocento, Bucarest era una città in pieno ammodernamento.

I primi mezzi pubblici di trasporto a Bucarest
I primi mezzi pubblici di trasporto a Bucarest

, 19.10.2014, 15:43

Nella prima metà dell’Ottocento, Bucarest era una città in pieno ammodernamento. Le élite educate nell’Occidente notarono molto presto che alla società mancava in un certo qual modo la civiltà urbana, il fermento dello sviluppo economico e del pensiero politico. Perciò la città romena doveva essere trasformata da un insediamento di tipo orientale, semiurbano, in uno dinamico e funzionale, simile quello occidentale.



Fu a Bucarest che vennero realizzati gli esperimenti modernizzatori della società romena. Il più profondo fu quello della sua re-modellazione secondo i principi dell’urbanistica, dell’apertura di viali, dell’allineamento stradale e della regolamentazione del traffico. La modernizzazione della città portò anche la nozione di trasporto pubblico, sconosciuta fino allora ai romeni. Verso la metà dell’Ottocento, in seguito all’aumento del dinamismo economico e dell’infrastruttura urbana, il trasporto pubblico iniziò ad essere guardato come una necessità.



William Wilkinson, il console d’Inghilterra nel principato della Valacchia nel primo decennio del XIX secolo, scriveva a proposito del trasporto a Bucarest: “Non si trova nessun tipo di carrozza da noleggiare, per cui i viaggiatori e gli abitanti sono costretti a camminare. Quanto al trasporto fuori città, la Valacchia è bene messa a punto, il sistema delle poste e i viaggi da una città all’altra si realizzano facilmente.” Ciò non significava che Bucarest fosse molto arretrata, visto che solo negli anni 1820 apparvero i primi omnibus nell’Occidente.



Il docente Adrian Crăciunescu dell’Università di Architettura e Urbanistica “Ion Mincu” di Bucarest ci ha parlato degli inizi del trasporto pubblico nella capitale.



“Il trasporto pubblico a Bucarest partì da un sistema iniziale di trasporto con carrozze e vetture. All’inizio solo l’alta società si permetteva un mezzo di trasporto privato. C’era un misto di carrozze, omnibus, più tardi tram e persino automobili, come risulta chiaramente anche dalle immagini raffiguranti la Parigi di inizio Novecento. Gli inizi dell’uso di omnibus a Bucarest sono poco chiari. Furono regolati in un modo simile al sistema di trasporto pubblico basato sulle vetture, regolamentazione introdotta senza dubbio prendendo come modello un sistema che ritroviamo anche a Bruxelles. Tra le regole, l’articolo 31 prevedeva l’obbligo dei cocchieri di circolare con la vettura vuota sulle strade per offrire i servizi o far capire che sono a disposizione dei clienti. L’essenza di questo tipo di trasporto, equivalente al taxi di oggi in un certo modo, era che le persone che possedevano vetture erano obbligate a rispettare un contratto ed avere punti fissi di stazionamento, indicati dalla municipalità e solo in quei posti potevano fermarsi”, spiega l’architetto.



Lo sviluppo del trasporto pubblico a Bucarest ha portato nuove regolamentazioni del traffico negli anni 1845, 1847, 1850, 1851. Adrian Crăciunescu ha fatto riferimento alle regole di circolazione, molto severe dell’epoca appunto per fare di Bucarest una città moderna.



“Il primo articolo del regolamento della polizia riguardava la regolamentazione del traffico. Cito: le strade, essendo di dominio pubblico, devono essere sempre libere per agevolare le comunicazioni. E’ vietato mettervi casse, botti, cestini con merci e fiori, botteghe, sedie, legno o mattoni o ciascun’altra cosa che impedisse la circolazione. Sul marciapiede è proibito fermare con la carrozza o a cavallo, legare i cavalli di fronte alle case. Le vetture di ogni tipo non possono stazionare sulle strade se non per emergenze. In tal caso potranno fermarsi solo vicino ai marciapiedi e per poco tempo.” Più tardi, fu introdotta per la prima volta la regola della circolazione sulla parte destra della strada. Un altro aspetto attinente al traffico era l’articolo 11 che faceva riferimento al trasporto di “oggetti puzzolenti o con un brutto aspetto”, le rispettive carrozze dovevano essere coperte di tele impermeabili, mentre quelle che trasportavano lo sterco, dovevano essere bene isolate per non sporcare le strade”, aggiunge Adrian Crăciunescu.



A cominciare dal 1850, il trasporto pubblico bucarestino cominciò ad andare di pari passo con tutto ciò che significava trasporto pubblico nelle città europee. Dopo l’omnibus, fu introdotto il tram trainato da cavalli e, dopo la scoperta del motore elettrico, il tram elettrico. (traduzione di Gabriela Petre)

foto: pixabay.com
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