Gli inizi dell’aviazione civile romena
Oggi, il viaggio in aereo è accessibile a tutti, così come erano una volta quelli in treno o in autobus. Da oggetto di tecnica militare e mezzo di trasporto per le élite, laereo è ormai a portata di mano anche per la gente semplice.
Steliu Lambru, 15.01.2013, 16:14
Oggi, il viaggio in aereo è accessibile a tutti, così come erano una volta quelli in treno o in autobus. Da oggetto di tecnica militare e mezzo di trasporto per le élite, l’aereo è ormai a portata di mano anche per la gente semplice, grazie all’apertura dei confini intra-europei e alla globalizzazione. All’ampliamento dell’offerta per tutti i tipi di viaggiatori hanno contribuito in modo significativo anche i voli low-cost.
L’aviazione civile vanta una storia di circa un secolo. Durate la prima guerra mondiale, l’aviazione fu una grande novità e l’efficacia degli aerei determinò il suo sviluppo. Dopo la prima guerra mondiale furono scoperti anche altri benefici dell’aviazione civile, tra cui il trasporto di merci, servizi e persone.
La Romania si annoverò tra i pionieri che l’hanno sviluppata nel terzo decennio del ventesimo secolo, parallelamente all’aviazione militare. Quando furono adottati i documenti internazionali che regolavano i voli civili, i rappresentanti romeni parteciparono alla loro elaborazione.
Il giurista Radu Boros ha studiato diritto aereo in Italia, si è addottorato in Germania ed ha studiato diritto internazionale in Francia. E’ diventato consigliere presso il Ministero dell’Aria nel 1937, come esperto giurista alla Direzione Aviazione Civile, Sezione accordi, trattati, legislazione e regolamenti.
Nel 1995, quando fu intervistato dal Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena, Radu Boros parlò anche del contributo della Romania all’adozione della legislazione internazionale sull’aviazione civile.
“Nel 1919, alla fine della guerra, tramite i trattati di pace di Parigi, fu firmata la cosiddetta CINA, la Convenzione Internazionale di Navigazione Aerea. Allora non c’era, come oggi, il principio della libertà della navigazione nello spazio aereo. Si applicava la teoria della sovranità dello stato anche nello spazio aereo. Per poter organizzare una linea di trasporto aereo, andava firmato un accordo speciale con ciascuno stato per la concessione di queste linee di trasporto civile. Con la convenzione di Parigi del 1919, si volle portare una certa regolamentazione del diritto assoluto alla sovranità per quanto riguardava lo spazio aereo. Le regole stabilivano la qualifica del personale che pilotava l’aereo e le norme internazionali per la segnaletica sull’aeroporto, affinché i piloti potessero riconoscere la pista, il luogo di atterraggio, e per organizzare un codice internazionale per le informazioni meteorologiche o di navigazione”, ricordava Radu Borso.
Durante i negoziati di pace di Versailles, l’allora ministro degli Esteri romeno, Nicolae Titulescu, ebbe l’idea – che condivise con i politici francesi – di fondare una compagnia di trasporto aereo civile, la Compagnia di Navigazione Aerea Franco-Romena, a capitale misto, fondata ufficialmente nel 1920.
“Fu la prima società di trasporto aereo di lungo percorso in Europa, dopo la prima guerra mondiale. Ma era una linea a carattere politico, creata all’interno della Piccola Intesa. Era una linea politica, una linea di Stato Maggiore, tramite cui la Francia desiderava segnare la sua presenza nei Paesi della Piccola Intesa. Perciò anche la linea ebbe un percorso assai strano. Partiva da Bucarest a Belgrado, da Belgrado a Praga, da Praga a Strasburgo, da Strasburgo a Parigi. Certamente, la Romania, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia sovvenzionavano la linea. Nell’accordo che avevamo firmato, loro dovevano addestrare uno o due piloti”, ha aggiunto il giurista.
Dal 1924, all’Arsenale aeronautico di Cotroceni, i bombardieri britannici De Havilland DH 9 furono trasformati in aerei da passeggeri, mentre nel 1925 si inaugurò la prima linea interna tra Bucarest e Galaţi. Nel 1925 la Compagnia di Navigazione Aerea Franco-Romena fu sostituita dalla Compagnia Internazionale di Navigazione Aerea, un’antenata della Air France. Negli anni 1930, l’aviazione civile romena continuò a svilupparsi, però non senza ostacoli, come affermava Radu Boros.
“Nel momento in cui entrai nell’aviazione civile, la Romania aveva, come linee internazionali, una fino a Praga e un’altra fino a Belgrado. Subito dopo fu inaugurata una terza per Varsavia. Ma la storia di queste linee fu molto travagliata. Nessuno può immaginare le difficoltà che uno doveva affrontare per organizzare una linea. Prima di tutto, andava risolto il problema politico del diritto al sorvolo. In secondo luogo, si doveva stabilire la linea, precisare le città che dovevano essere collegate. Poi c’era il problema dell’approvvigionamento con benzina. Erano molto alte le tasse di benzina, ma anche quelle aeroportuali, di manutenzione e l’assistenza tecnica dell’aereo. Poi, intervenne la questione del trasferimento nel Paese dei soldi incassati per i biglietti venduti in un altro Paese”, ha concluso Radu Borso.
L’inizio promettente dell’aviazione civile romena finì dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale quando i piloti civili diventarono piloti militari. Con il 1945, si inaugurava un nuovo capitolo nella storia dell’aviazione romena.