Gli albori dello stato in Romania
Lo stato medioevale romeno apparve molto tardi sulla carta politica dellEuropa, precisamente alla metà del XIV secolo, fatto attribuito dagli storici in primi luogo ad argomenti politici.
Steliu Lambru, 03.10.2013, 13:04
Lo stato medioevale romeno apparve molto tardi sulla carta politica dell’Europa, precisamente alla metà del XIV secolo, fatto attribuito dagli storici in primi luogo ad argomenti politici. Gli stessi studiosi invocano anche le trasformazioni economico-sociali connesse all’instabilità generata dalle migrazioni. Lo spazio romeno, assieme a quello slavo settentrionale, fu esposto periodicamente all’impatto destabilizzatore delle ondate migratorie di origine turco-mongola provenienti dall’Asia.
Gli inizi dello stato della Valacchia, tra i Carpazi Meridionali e il Danubio, il nucleo del futuro stato romeno costituito a metà Ottocento, sono incerti a causa della mancanza di fonti. Ipotesi più o meno credibili cirolano parallelamente. La più recente teoria sulla formazione della Valacchia è quella cumana proposta dallo storico Neagu Djuvara, che punta sull’influenza consistente della popolazione migratoria turca dei cumani sulla nascita della statalità valacca.
Lo storico Matei Cazacu, specializzato nella storia del Medio Evo, è ricercatore presso il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica in Francia e conferenziere all’Istituto Nazionale di Lingue e Civiltà Orientali di Parigi. Lo studioso ci ha presentato le ricerche condotte finora sulla formazione della Valacchia nell’archeologia.
”Sono stati effettuati degli scavi a Curtea de Argeş e Câmpulung e sono state rinvenute le case principesche e la vecchia chiesa del 13-esimo secolo. C’erano voivoda e principi che godevano di un certo statuto e che ricerche attente ci hanno fatto vedere come si erano affermati. Fino allora, erano vissuti in società orali che non scrivevano. Si è venuto a sapere di questi principi valacchi dopo l’occupazione di Costantinopoli nel 1204 da parte dei crociati e dopo l’inserimento di questi territori in un’immensa strategia papale di inclusione dei pagani e degli scismatici a nord e sud del Danubio. Erano romeni e ortodossi, abitavano in case di pietra o legno. I cumani e gli altri nomadi abitavano sulle rive del Danubio e dei piccoli fiumi che sfocciano nel Danubio, e vi lasciarono delle tracce. E le loro tombe, 13 in tutta la Valacchia, si trovano soprattutto a est. Si vede che la sede del potere cumano era verso oriente, la Dobrugea e il sud della Bessarabia. Se la Valacchia fosse stata fondata dai cumani, la capitale non sarebbe stata a Curtea de Argeş, in montagna, e lo stato non si sarebbe chiamato Valacchia (in romeno Muntenia, ovvero il paese dei montanari”), ma sarebbe stata a Lehliu o Caracal, posti in cui abitavano i cumani, non nel cuore dei Carpazi”, spiega Matei Cazacu.
L’interpretazione con cui concordano molti storici è che nel sud dell’attuale Romania, ci furono due formazioni statali: il nord subcarpatico, controllato dalle elite romene e il sud danubiano controllato dai cumani. Le carte menzionano il nome Cumania per l’est e il sud della Valacchia.
Dall’Olt verso Oriente, nella geografia occidentale di lingua latina, lo spazio compare come Cumania. Dall’angolo formato oggi dalla provincia di Argeş, più l’Oltenia, iniziò l’espansione dello stato romeno creato ai tempi di Bessarabo I. Non parliamo della sua origine, importante è il ruolo storico svolto. Si identificò con lo stato romeno e contribuì alla sua genesi. Però il nome di Cumania appare fino a tardi come impero delle steppe. Per un millennio, ci trovammo nella zona di influenza, a volte persino di dominazione, di questo impero delle steppe dove si succeddettero stirpi asiatiche. L’espansione dello stato romeno iniziò nel 13-esimo secolo verso Oriente, verso lo spazio designato dalla geografia occidentale come Cumania, la Cumania Nera essendo la parte occidentale e la Cumania Bianca lo spazio pontico settentrionale a est. Il processo iniziò con la penetrazione dei Carpazi da parte dell’ordine teutonico nel 1211, e nel 14-esimo secolo il processo fu continuato, in collaborazione con il figlio di Bessarabo, da parte dell’alleanza anti-tartara del Regno d’Ungheria e del Regno della Polonia. Tale alleanza spinse l’Orda d’Oro, il nome dell’Impero mongolo della steppa russa, verso est. La Cumania Nera era il nome con cui erano conosciute la Valacchia dall’Olt verso est e la Moldavia”, dice lo storico Şerban Papacostea.
Matei Cazacu ha ricordato anche l’esistenza di vestigia che confermano la Cumania come entità statale zonale importante.
Questa Cumania è documentata proprio dalla toponimia. Laddove abbiamo nomi come Bărăgan, Burnaz, Teleorman, sappiamo che c’erano cumani perché si tratta di nomi turchi antichi. Lo storico Nicolae Iorga lo ha notato molto bene. Da una parte, abbiamo questo settore cumano nel sud della Valacchia, nel Bărăgan, che va fino alle Foci del Danubio e nella Dobrugea Settentrionale. D’altra parte ci sono le zone abitate dai romeni con i toponimi Vlăsia e Vlaşca. Dopo di che, nel Banato, compaiono slavi insediatisi in tempi più o meno recenti. I cumani e prima di loro i peceneghi e altri, vivevano nella pianura, sulle rive di fiumi piccoli. Dominavano le popolazioni locali di romeni pescatori e agricoltori, lasciarono tracce nei toponimi e furono alla fine assimilati”, conclude Matei Cazacu.