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Centenario della Piccola Intesa

La Prima Guerra Mondiale rimase cosi' fortemente impressa nella mente delle generazioni dell'inizio del Novecento che, alla sua fine, il mondo cercò di fare di tutto per evitare un altro simile shock.

Centenario della Piccola Intesa
Centenario della Piccola Intesa

, 19.11.2021, 19:34

La Prima Guerra Mondiale rimase cosi fortemente impressa nella mente delle generazioni dellinizio del Novecento che, alla sua fine, il mondo cercò di fare di tutto per evitare un altro simile shock. Nacque, cosi, la Società delle Nazioni o la Lega delle Nazioni, organismo internazionale predecessore delle attuali Nazioni Unite, come forum di dibattito delle idee e di appianamento delle controversie. Si parti dai principi più generosi, tra cui il più importante era lesclusione della guerra come soluzione delle vertenze.



Mentre i vincitori cercavano di delineare una nuova visione sul futuro delle relazioni europee e internazionali, gli sconfitti desideravano il ricucimento della mappa politica dellEuropa di prima del 1914, data di scoppio del grande conflitto. Furono i territori persi da alcuni e finiti in mano ai vincitori a dividere le parti. Davanti al rifiuto reciproco di accettare laltrui punto di vista, i due schieramenti cercarono di perseguire i propri interessi. Per i vincitori, le politiche di cooperazione regionale furono tentativi di controbilanciare gli interessi degli sconfitti e di conservare ciò che avevano ottenuto con grandi sacrifici.



La Romania fu uno dei vincitori e grazie alle successive unioni formò il Regno della Grande Romania. La diplomazia romena aderi ad alleanze di cooperazione regionale, e la prima fu quella con la Polonia, nel 1921. La seconda fu, secondo il modello della Triplice Intesa stipulata durante la guerra, la Piccola Intesa, alleanza stretta con Ceccoslovacchia e Iugoslavia nellottobre del 1921. La terza fu lIntesa Balcanica, del 1934, quando Romania, Iugoslavia, Grecia e Turchia si allearono contro Bulgaria.



Abbiamo parlato con lo storico Ioan Scurtu, in occasione del Centenario della Piccola Intesa, del contesto internazionale nel 1921. « Sia Ceccoslovacchia, che Iugoslavia e Romania avevano trattati di pace con Ungheria, firmati assieme a tutti gli altri stati alleati della Triplice Intesa, il 4 giungo del 1920, a Trianon. Questi 3 stati erano interessati che i confini confermati tramite quel trattato fossero rispettati e difesi. Questa fu lidea di unalleanza, sulla base dello statuto delle Nazioni Unite, istituzione creata nel 1919 su proposta del presidente americano Wilson. Lobiettivo era di escludere la guerra come soluzione delle divergenze tra stati. Nel caso della Piccola Intesa, dopo una serie di negoziati si giunse alla firma di trattati bilaterali. Romania e Iugoslavia erano interessate a difendere i loro confini con Ungheria e Bulgaria, mentre Ceccoslovacchia non aveva nessun problema con Bulgaria. Di conseguenza, non ritenne opportuno implicarsi in qualcosa che non la riguardava », ci ha raccontato Ioan Scurtu.



Lalleanza romeno-iugoslava-ceccoslovacca fu stretta in seguito a tre trattati bilaterali, di cui ci ha parlato Ioan Scurtu. “I documenti avevano un testo simile. Nel caso del documento romeno-ceccoslovacco si stipulava la difesa dei confini con Ungheria. E nel Trattato tra Romania e Iugoslavia era menzionato un attacco non provocato da parte di Ungheria o Bulgaria o di ambedue. Questa alleanza fu la prima alleanza multilaterale in Europa dopo la Prima Guerra Mondiale, stretta secondo il modello della Società delle Nazioni, che destò grandi speranze. »



Le alleanze regionali nellEuropa Centrale e dellEst strette contro Ungheria e Bulgaria furono sproporzionate, ritiene Ioan Scurtu. La sua opinione è che la chiave fosse stata la propoaganda.”Analizzando più dettagliatamente la situazione sono rimasto sbalordito da fatto che i tre Paesi, che avevano insieme 683.000 km quadri e 50 milioni di abitanti, si alleassero contro uno stato che aveva 93.000 km quadri e 9 milioni di abitanti. Ciascuno dei tre aveva una superficie maggiore e un numero maggiore di abitanti rispetto allUngheria. E allora mi sono fatto la domanda: perchè fu necessaria una simile alleanza se ognuno di questi Paesi poteva far fronte da solo a uneventuale aggressione da parte dellUngheria? Soprattutto visto che Ungheria era stata costretta tramite il trattato a sciogliere il suo esercito permanente, a chiudere le sue fabbriche di armamento, a non creare nuove forze armate. Non ho trovato una spiegazione molto chiara. Secondo me, i leader dei tre stati decisero di agire cosi contro la propaganda estera ungherese, tradizionalmente molto forte. Davanti a uneventuale aggressione ungherese, sostenuta dalle grandi potenze, gli stati della Piccola Intesa dovevano agire congiuntamente”, ha precisato Ioan Scurtu.



Verso la fine degli anni 1930 era ovvio che questa politica tra i due ex blocchi non poteva più continuare. I vincitori diventarono più concilianti, ma ciò non aiutò al mantenimento della pace, crede Ioan Scurtu.”Ungheria, fortemente sostenuta da Italia e Germania, ma anche con laccordo di Francia e Gran Bretagna, che garantivano lapplicazione dei trattati di pace di Parigi del 1919-1920, ottenne il diritto al riarmo. Nel 1938, con lAccordo di Bled, i tre stati della Piccola Intesa furono daccordo con il riarmo dellUngheria considerano che questo fosse un primo passo importante verso il consolidamento della pace. Quanto sia stato importante quel passo si vide nel successivo periodo, quando, prima nel novembre del 1938, Ungheria si annesse una parte della Ceccoslovacchia. Poi, ad agosto 1940, tramite il Diktat di Vienna, una parte della Transilvania, e, nellaprile del 1941, una parte della Iugoslavia.”



Le politiche di cooperazione regionale del primo dopoguerra furono, alla fine, un fiasco. La Piccola Intesa, la più promettente di tutte le intese, crollò perchè idealistica per quei tempi.




Foto: pixabay.com
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