Centenario della Costituzione del 1923
Ci sono state ben sette Costituzioni nella storia della Romania, ciascuna espressione di un diverso tipo di regime politico.
Steliu Lambru, 23.06.2023, 20:31
La vittoria dellIntesa nella Prima Guerra Mondiale, coalizione alla quale la Romania aveva aderito sin dal 1916, portò allunione dei territori a maggioranza romena della Russia zarista e dellAustria-Ungheria con il Regno di Romania. Nel marzo 1918, la Bessarabia o Moldavia orientale tra i fiumi Prut e Dniester annessa dalla Russia nel 1812 si unì alla Romania, e in novembre e dicembre lo fecero anche Banato, Bucovina e Transilvania. Il Regno della Grande Romania, così formato, era una nuova costruzione e molto più diversificata di quanto non fosse stata in precedenza.
Dal 1866, con lascesa al trono di Carlo de Hohenzollern-Sigmaringen e ladozione del primo atto costitutivo dello stato romeno, iniziarono i 125 anni di storia costituzionale della Romania. Ci sono state ben sette Costituzioni nella storia della Romania, ciascuna espressione di un diverso tipo di regime politico. La costituzione del 1866 fu la costituzione fondatrice, quella del 1923 dellunificazione e quella del 1938 del regime di autorità personale del re Carlo II. Le successive tre costituzioni furono del regime comunista, quelle del 1948, 1952 e 1965. Lultima e quella ancora oggi in vigore fu votata dai romeni nel 1991 e ripristinò i valori della democrazia dopo il crollo del regime comunista nel 1989.
La Costituzione del 1923, pubblicata il 29 marzo 1923 nella Gazzetta Ufficiale, rappresentava la più alta forma di diritto costituzionale romeno. Il suo centenario riporta alla memoria collettiva il più grande stato democratico romeno, creato alla fine della Prima Guerra Mondiale, per il quale si sacrificarono circa 500.000 romeni. LAccademia romena e lAmbasciata dItalia a Bucarest hanno festeggiato insieme i 100 anni trascorsi da allora. Il presidente dellAccademia romena, lo storico Ioan-Aurel Pop, ha evidenziato i momenti principali di una storia costituzionale della Romania tramite osservazioni sulla storia del diritto del XIXesimo secolo, attraverso cui furono gettate le basi del futuro stato romeno. Track: “La Romania aveva già una costituzione dal 1866, ma questa, secondo lopinione generale dellepoca, non corrispondeva più alle realtà dopo il 1918. E su questo documento chiamato costituzione, in Romania furono emessi giudizi che divennero pregiudizi. Alcuni hanno sostenuto che i romeni sono arrivati molto tardi ad avere una costituzione. In effetti, i romeni ebbero una costituzione al momento giusto, insieme alla maggior parte degli stati europei moderni. LItalia ebbe una propria costituzione nel 1861 allunificazione, subentrata alla costituzione del 1848 dopo la rivoluzione siciliana”.
La preistoria costituzionale della Romania del XIXesimo secolo è affascinante in quanto osserva come le antiche usanze scompaiono e altri valori moderni prendono il loro posto. Uno era limportanza del voto popolare. Ioan-Aurel Pop. Track: “Come insegnato a scuola, la Costituzione è la legge fondamentale degli stati. Aggiungerei degli stati moderni, nel Medioevo non cerano costituzioni, per quanto alcuni vorrebbero spingere le cose nel passato. Nello spazio romeno, i Regolamenti organici del 1831-1832 per la Valacchia e la Moldavia o il Diploma leopoldino del 1691 per la Transilvania furono imposti sotto il dominio straniero e hanno solo valore costituzionale, furono espressioni democratiche degli eletti del popolo romeno. La costituzione del 1866 fu la prima vera costituzione secondo il modello europeo avanzato, il modello belga, e adattata alle realtà romene in uno stato che era appena diventato una monarchia costituzionale».
Il XIXesimo secolo finì effettivamente negli anni 20 del XXesimo secolo, dopo il grande conflitto mondiale del 1914-1918. Tutto stava cambiando di nuovo e le nuove circostanze dellemergere della Grande Romania portarono alla nascita di una nuova Costituzione. Track: “Nel 1918, la popolazione della Romania era raddoppiata e il suo territorio era aumentato, per essere ottimisti, non due volte, ma quasi tre volte. Quindi, cera bisogno di unificazione e standardizzazione, principalmente legislativa. E solo la Costituzione poteva farlo. La nostra Costituzione del 1923, adottata dal Parlamento, era democratica al livello della democrazia di allora, e aggiungerei al livello della democrazia negli stati dellEuropa sudorientale. Il documento dichiarava la Romania uno stato nazionale, unitario, indivisibile con territorio inalienabile. Fu soprannominata la “Costituzione dellunificazione” e non ebbe un destino molto lungo”.
Sfortunatamente, la Costituzione del 1923 sarebbe caduta vittima di entrambi i regimi totalitari criminali, fascismo e comunismo. Nel 1938 crollò sotto i colpi delle idee fasciste, e nel 1948, appena reinstaurata, fu abolita dal regime del partito comunista. Ioan-Aurel Pop. Track: “Dopo nemmeno due decenni, nel 1938, la Romania aveva unaltra costituzione. Poi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu riufficializzata quella del 1923 e funzionò fino allinstaurazione ufficiale del regime comunista nel 1947. Seguirono circa quattro decenni di regime comunista e lattuale Costituzione della Romania adottata dopo il 1989, con tutti i suoi cambiamenti, deve molto al contenuto della vecchia Costituzione del 1923. Era un documento redatto dopo una lunga deliberazione, simboleggiava la costituzione dal punto di vista legislativo interno della Romania riunificata e ha dimostrava la sua longevità”.
La Costituzione del 1923 riemerse nel 1989 come documento di rifondazione della democrazia. E il suo centenario dimostra che rimane nel patrimonio del pensiero giuridico romeno come punto di riferimento.