Bessarabia 205
Lannessione della Bessarabia alla Russia ha determinato una sua separazione dalla storia dei romeni dellaltra riva del Prut.
Steliu Lambru, 12.06.2017, 17:12
La prima Guerra russo-turca del 19-esimo secolo della lunga serie di conflitti tra i due imperi cominciò nel 1806 e continuò per 6 anni, fino al 1812. Per i romeni della Moldavia, la sua fine fu una tragica. Il Paese venne spezzato in due in seguito all’annessione alla Russia della parte orientale, compresa tra i fiumi Prut e Dniester, che sarebbe stata chiamata poi Bessarabia. La vecchia rivalità russo-turca e i piani delle truppe francesi di spostarsi verso l’est dell’Europa avrebbero complicato i rapporti europei nella regione. Tramite l’accordo di Tilsit del 1807, Napoleone I era d’accordo che la Russia occupasse i principati romeni di Moldavia e Valacchia nell’eventualità di una vittoria contro i turchi.
Il Trattato di pace fu concluso a Bucarest presso la famosa locanda del mercante armeno Manuc, il 28 maggio 1812, e consacrava l’annessione della Bessarabia alla Russia. Abbiamo chiesto allo storico Andrei Cuşco dell’Università di Chişinău qual era il contesto europeo che ha fatto del 1812 un anno di svolto molto importante nella storia dei romeni moldavi:
“È ovvio che parliamo della divisione del Principato della Moldavia in due. È importante sottolineare che quell’annessione avvenne in un momento molto critico per l’Impero russo, nel contesto dei preparativi per l’invasione napoleonica. Cosicché la guerra russo-turca scoppiata nel 1806, che si era protratta per 6 anni, doveva essere subito conclusa, una priorità che spiega perché c’è stata proprio quella successione degli avvenimenti. Infatti, i piani iniziali dell’Impero russo erano molto più ambiziosi e includevano l’annessione di entrambi i principati romeni. Era stata la posta in gioco dalla quale l’imperatore Alessandro I aveva iniziato i suoi negoziati con Napoleone prima del 1812. Più tardi, si è convenuto che la Russia si sarebbe impossessata solo della Moldavia. Nella primavera del 1812, i russi erano pronti a rinunciare, visto che gli avvenimenti si stavano precipitando, e ad annettere solo la Moldavia, però fino al fiume Siret.”
Mentre prima del conflitto pretendevano di annettere entrambi i principati romeni, Moldavia e Valacchia, i russi sono arrivati a rivendicare solo la Moldavia e, con lo svolgimento degli avvenimenti, si sono limitati solo all’est della Moldavia. Andrei Cuşco:
“Perché il fiume Prut è diventato frontiera alla fine? Perché le istruzioni date dall’imperatore Alessandro I ai suoi plenipotenziari, all’inizio a Michail Kutuzov, futuro feldmaresciallo e uno dei vincitori nei confronti di Napoleone, e più tardi l’ammiraglio Čičagov, arrivato a Bucarest dopo la firma della pace, precisavano esplicitamente che il Prut era l’ultimo limite territoriale che i russi avrebbero accettato. Il 28 maggio 1812, in seguito alla pace di Bucarest, apparve una nuova regione, che ancora non era chiamata Bessarabia. Nel primo anno di dominio russo, si chiamava semplicemente “La Moldavia al di là del Dniester”, ovviamente dalla prospettiva russa, e che non aveva alcun precedente, né dal punto di vista storico, né geografico, né territoriale. Come si sa, “Bessarabia” era stato solo il nome della regione meridionale, del Bugeac, occupato dai tartari fino alla guerra russo-turca del 1806-1812.”
Alcuni storici affermano, sulla base dei documenti, che la perdita della Bessarabia possa essere attribuita all’inabilità dei negoziatori ottomani. Se questi ultimi avessero tergiversato la firma della pace, i russi non avrebbero annesso neanche la Bessarabia. Abbiamo chiesto ad Andrei Cuşco se questa teoria è credibile:
“Si dice spesso che se, ad esempio, il sultano ottomano avesse aspettato ancora qualche mese fino all’invasione di Napoleone, la divisione del Principato della Moldavia in due sarebbe stata forse evitata. Io voglio dire che a questa domanda non si può rispondere direttamente, le alternative erano molteplici. Ciò che è successo è stata solo una delle alternative possibili. Ho già detto che l’annessione dell’intera Moldavia era l’intenzione ufficiale dell’imperatore russo. Prendendo in calcolo queste alternative, vogliamo immaginarci cosa sarebbe successo se i russi si fossero impossessati dell’intera Moldavia? Non è da escludere che il progetto nazionale romeno non si sarebbe cristallizzato nella formula che noi conosciamo oggi.”
La Russia era in piena espansione verso tutte le direzioni geografiche ed era impossibile fermare il suo slancio. Andrei Cuşco afferma che, nonostante le grandi trasformazioni successive subite dai romeni della Bessarabia, si può notare anche una parte positiva nell’immenso male che hanno provocato la pace di Bucarest e l’annessione della Bessarabia:
“È poco probabile che i russi si fossero fermati al Dniester, era un limite che avevano già toccato nel 1792. Questa versione degli avvenimenti ha creato un dilemma per le élite e meno per la popolazione della zona. Da allora in poi, il resto della Moldavia ha puntato sull’unificazione con la Valacchia proprio in contrappeso con la Russia. In un certo modo, l’annessione del 1812 ha accelerato il processo di unificazione dei principati della Valacchia e della Moldavia, e questa è una conseguenza positiva. Ma, dal punto di vista degli abitanti della Bessarabia, questo svolgimento degli avvenimenti ha generato nuove complicazioni.”
L’annessione della Bessarabia alla Russia ha determinato una sua separazione dalla storia dei romeni dell’altra riva del Prut. Anche se fino al 1828 la Bessarabia ha beneficiato di autonomia e negli anni 1830 i legami tra le due rive del Prut sono continuati, verso il 1848 la Bessarabia era già pienamente integrata nella Russia. (tr. G.P.)