Ada Kaleh, l’isola sott’acqua
L'isola di Ada Kaleh scomparsa nelle acque del Danubio nel 1970, in seguito alla messa in funzione della centrale idroelettrica delle Porte di Ferro I.
Steliu Lambru, 01.10.2022, 18:59
Il pensiero utopico è tipico dellessere umano e gli uomini hanno sempre cercato di essere sia nel mondo, che fuori da esso. Le persone credono che la società sia buona, ma allo stesso tempo credono che sia cattiva, che porti infelicità. Perciò, uno spazio chiuso, destinato a proteggere lindividuo e i suoi cari dai mali del mondo esterno, è stato spesso immaginato da scrittori, filosofi, pensatori sociopolitici o da persone semplici in forme meno elevate.
Un simile spazio nella cultura romena è lisola di Ada Kaleh. Con unesistenza abbastanza recente da poter essere documentata attraverso la storia orale e una storia tangibile attraverso fonti scritte, Ada Kaleh non era unutopia. Lo divenne dopo essere scomparsa nelle acque del Danubio nel 1970 in seguito alla messa in funzione della centrale idroelettrica delle Porte di Ferro I. Progetto congiunto estremamente ambizioso di Romania e Jugoslavia, la centrale idroelettrica Le Porte di Ferro richiese non solo grandi sforzi finanziari, ma anche sacrifici di habitat umano.
Ada Kaleh era al confine tra due mondi e tra due Paesi, al confine tra lImpero Ottomano e lImpero Austriaco. Era un punto doganale, il cui controllo era conteso dai due imperi. Sullisola fu costruita una fortezza, che le diede anche il nome: Ada Kaleh significa “la fortezza dellisola”. Oggi è una leggenda perduta per la maggior parte delle persone ne sentono parlare, ma anche un paradiso perduto se lasciamo correre limmaginazione. Tuttavia, ci sono persone che sono sopravvissute alla scomparsa dellisola, uno di loro è Turhan Semși, il presidente dellUnione democratica turca in Romania, filiale di Bucarest, dal quale ho appreso che viveva sullisola in mezzo al grande fiume. “Come inizia ogni storia, cera una volta lisola di Ada Kaleh. In effetti, era unisola che si trovava a valle della città di Orșova e a monte della città di Turnu Severin, da qualche parte nel mezzo del Danubio, a monte della diga che esiste oggi alle Porte di Ferro. Era una piccola comunità dove vivevamo in buona convivenza con tutte le etnie che cerano sullisola, non in gran numero. La maggior parte degli abitanti dellisola erano turchi. I ricordi sono dellinfanzia, ricordi e informazioni sullesistenza dellisola, con i costumi, con le tradizioni, con le difficoltà, con le preoccupazioni tipiche della vita su unisola. Avevamo anche le nostre gioie, soprattutto durante lestate, quando ricevevamo visitatori sullisola”.
Pervin Halimoglu vive a Istanbul ed è una persona nata e che ha vissuto nel paradiso su Ada Kaleh. I ricordi dinfanzia sono accompagnati dalla nostalgia per un luogo meraviglioso, come descritto da coloro che ci sono stati e dalle immagini conservate. “È difficile parlare di Ada Kaleh. Chi non ha visto, chi non ha assaggiato qualcosa non sa cosa sia. Abbiamo vissuto, siamo nati lì, avevo 18 anni quando ho lasciato lisola. I miei sogni sono ancora da lì, non sogno me stessa in nessunaltro luogo. Ho avuto uninfanzia molto bella, uninfanzia che penso che poche persone abbiano”.
I ricordi di Turhan Semşi diventano ancora più realistici quando appare il mistero. Perché ogni luogo utopico deve anche essere misterioso. “Da bambino, in quarta elementare, insieme ad altri due colleghi, ci interessava entrare nei settori in cui i nostri genitori ci dicevano che non era consentito di entrare, erano tabù. Ogni bambino fa esattamente il contrario. Sullisola cera una fortificazione a forma di croce al centro dei fossati di difesa, e nel suo mezzo si accedeva al seminterrato. Laltezza della fortezza dal livello 0 verso lalto era la stessa come verso il basso. Sono entrato in una galleria con candele e lanterne e ho scoperto un accesso verso 4 tunnel. Un tunnel attraversava lisola a valle e aveva unuscita verso lestremità meridionale, un altro tunnel aveva unuscita a monte ed era chiuso a causa dellinsabbiamento. Cerano altri due tunnel sottacqua che attraversavano il Danubio, uno sulla sponda romena e laltro sulla sponda serba. Avanzammo molto poco nella galleria che conduceva a valle dellisola, eravamo curiosi di vedere se potevamo attraversare sottacqua il Danubio fino alla sponda jugoslava. Siamo andati avanti e ad un certo punto siamo entrati in acqua e abbiamo camminato finché lacqua ci è arrivata alla vita. Siamo tornati e abbiamo appreso poi dai nostri genitori che quel tunnel era stato demolito quando il Danubio aveva una bassa portata. Un piroscafo vi era passato e aveva buttato giù la parte superiore del tunnel che si era allagato”.
Lisola e la fortezza sono gli spazi isolati che più spesso le persone hanno immaginato come luoghi della felicità e della tranquillità. E su Ada Kaleh probabilmente non andremo mai per saperlo.