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80 anni dalla cessione del Quadrilatero

A fine agosto 1940, in seguito al Trattato di Vienna, l'Ungheria occupava la Transilvania del Nord, mentre il 7 settembre del 1940, a Craiova, veniva firmato il trattato con cui Romania cedeva il Quadrilatero alla Bulgaria.

80 anni dalla cessione del Quadrilatero
80 anni dalla cessione del Quadrilatero

, 12.10.2020, 08:00

Il Quadrilatero o la Dobrugia del Sud è entrato a far parte della Romania nel 1913, in seguito alla Pace di Bucarest. Nel 1912, la Lega balcanica formata di Bulgaria, Grecia, Serbia e Montenegro cominciava loffensiva militare contro lImpero Ottomano dal quale avrebbe conquistato Albania, Macedonia e Tracia dopo due mesi di combattimenti. Ma le vertenze apparse tra gli alleati sulla divisione dei territori conquistati portarono allo scoppio della Seconda Guerra Balcanica tra Bulgaria e Serbia, Grecia e Montenegro. La Romania intervenne nella disputa contro la Bulgaria e tramite la pace firmata a Bucarest il 10 agosto del 1913 furono ridelineati i confini tra gli stati balcanici.



La competizione degli stati balcanici per il territorio dellImpero Ottomano risaleva allinizio del 19esimo secolo ed era una serrata che si sarebbe trasformata in violenza civile e militare. Era lepoca del nazionalismo radicale in cui le rivendicazioni territoriali dominavano lagenda politica. Le pretese territoriali da tutte le parti puntavano sul diritto storico e sulla struttura etnica di una regione. Così, ciascun Paese balcanico riteneva di avere il diritto di occupare una porzione quanto maggiore di territorio a scapito dei suoi vicini. Nei Balcani, dove tutte le nazioni si odiavano reciprocamente e ciascuna nazione odivava, dal canto suo, i turchi, si erano coinvolte anche le potenze occidentali che appoggiavano un Paese oppure un altro cercando di disegnare una mappa conforme ai propri interessi e alla situazione effettiva. Francia e Gran Bretagna sostenevano Grecia e Serbia, Germania sosteneva Romania e Bulgaria, Austro-Ungheria e Italia sostenevano Albania.



In questo crogiolo di interessi, con il Trattato di Bucarest, la Romania incorporava il Quadrilatero abitato al 47% da bulgari, al 37% da turchi, al 4% da rrom, al 4% da tartari e al 2% da romeni. La Questione della Dobrugia del Sud era un debito dei Trattati di Pace di Santo Stefano e Berlino firmati dopo la Guerra russo-romeno-turca degli anni 1877-1878. Allora, la Russia aveva promesso alla Romania la Dobrugia al posto del sud della Bessarabia, ma le promesse russe si erano ridotte alla fine solo alla Dobrugia del Nord.



La Romania si sentiva che le era stato fatto un torto e considerava la questione della Dobrugia del Sud una per cui doveva ottenere soddisfazione. Il Quadrilatero sarebbe diventato parte dello stato romeno per 3 anni. Nel 1916, allingresso della Romania in guerra accanto a Francia, Gran Bretagna e Russia e la sua occupazione dalla Germania, la Romania avrebbe perso lintera Dobrugia essendo occupata dalle Potenze Centrali. Alla fine della Guerra, tramite il Trattato di Neuilly sur Seine, il confine tra Romania e Bulgaria ridiventava quello del 1913. Tra il 1918 e il 1940, la Romania condusse una politica estera francofila e anglofila, il che portò al crollo dei suoi confini nel 1940 sotto il nuovo ordine europeo della Germania nazista. A giugno 1940, lUnione Sovietica, dintesa con la Germania, ocupò la Bessarabia e la Bucovina del Nord tramite due ultimatum trasmessi al governo di Bucarest. A fine agosto 1940, in seguito al Trattato di Vienna, lUngheria occupò la Transilvania del Nord e il 7 settembre del 1940, a Craiova, veniva firmato il trattato con cui Romania cedeva il Quadrilatero alla Bulgaria. Ambedue i trattati furono imposti alla Romania da Germania e Italia. Abbiamo chiesto allo storico Ioan Scurtu se il nuovo regime fascista insediato a Bucarest il 6 settembre del 1940 avesse potuto fare qualcosa per non perdere il Quadrilatero.



“La questione del Quadrilatero era stata decisa da Hitler nella lettera rivolta a Carlo II di Romania, il 15 luglio del 1940, in cui gli chiedeva di cedere allUngheria una parte della Transilvania e il Quadrilatero alla Bulgaria. Quindi, la decisione era già stata presa durante il regno di Carlo II. Negoziati si svolsero a Turnu Severin nel mese di agosto e si stabilì, in base a una decisione del Consiglio della Corona presieduto da Carlo II, che la Romania cedesse il quadrilatero alla Bulgaria. Cosicchè durante il regime di Antonescu non furono firmati che i documenti di cessione, in quanto la decisione era stata presa”, ha spiegato Ioan Scurtu.



Tra gli anni 1918-1940, la Romania fece grandi sforzi per lo sviluppo del Quadrilatero. Così come si era impegnata nei trattati di pace firmati dopo la Prima Guerra Mondiale, la Romania rispettava i diritti delle minoranze bulgara e turca per quanto riguarda la proprietà, linsegnamento e la stampa in lingua materna, il diritto di voto, lassistenza giuridica e tutti gli altri diritti di cui gode qualsiasi cittadino romeno. Negli anni 1920, le autorità militari romene furono costrette a consolidare il confine sud a causa delle incursioni organizzate dalle truppe paramilitari bulgare sul territorio del Quadrilatero che finivano con sacheggi e crimini. Con la sua politica demografica, la Romania mirava ad allontanare il pericolo rappresentato dalle gueriglie di oltreconfine. La colonizzazione della Dobrugia del Sud con cittadini romeni dallintero territorio nazionale e con aromeni dallex Macedonia ottomana i quali chiedevano di emigrare fu una soluzione che diede frutti. La percentuale di popolazione romenofona del Quadrilatero aumentò costantemente anche in seguito allemigrazione di una parte della popolazione bulgara in Bulgaria. Al censimento del 1930, i bulgari erano pari al 37%, i turchi al 34%, i romeni al 20%, i rrom al 2% e i tartari all1%. Oltre alla politica demografica, la Romania sviluppò la rete stradale del Quadrilatero, modernizzando le strade già esistenti e costruendo altre nuove. Durante lamministrazione romena, nel Quadrilatero si svilupparono le città di Silistra, Bazargic e Balcic, lultimo essendo residenza della regina Maria di Romania, una delle grandi contributrici alla nascita della Grande Romania. Il Castello della Regina Maria è ai nostri giorni la principale attrattiva della città e il suo giardino è famoso.




Foto: pixabay.com
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