35 anni dalla morte del filosofo Constantin Noica
Constantin Noica, uno dei più importanti filosofi romeni del XX secolo, nacque nel 1909 nella provincia di Teleorman, nel sud della Romania, e si spense il 4 dicembre 1987 a Sibiu.
Steliu Lambru, 13.01.2023, 18:22
Constantin Noica, uno dei più importanti filosofi romeni del XX secolo, nacque nel 1909 nella provincia di Teleorman, nel sud della Romania, e si spense il 4 dicembre 1987 a Sibiu. Frequentò la Facoltà di Lettere e Filosofia dellUniversità di Bucarest, laureandosi nel 1931 con una tesi sul filosofo tedesco Immanuel Kant. Era attratto dalle idee della corrente filosofica chiamata “trăirism”, una variante romena dellesistenzialismo, con Nae Ionescu, uno dei suoi maestri, come principale esponente. Negli anni 30 fu vicino al circolo di idee “Criterion”. Nel 1940, dopo un tirocinio di un anno in Francia, tornò in Romania e presentò la sua tesi di dottorato in filosofia. Nello stesso anno si recò a Berlino, presso lIstituto romeno-tedesco, dove rimase fino al 1944, anno in cui la Romania usci dallalleanza con la Germania nazista. Durante il suo soggiorno in Germania frequentò il seminario di filosofia di Martin Heidegger.
Dopo la guerra e linstaurazione del comunismo in Romania, nel 1949 Noica ricevette dalle autorità la residenza obbligatoria a Campulung-Muscel. Nel 1958 fu arrestato, indagato e condannato, nel cosiddetto “lotto Noica-Pillat”, a 25 anni di lavori forzati insieme a tutti i partecipanti alle riunioni informali da lui organizzate. Rilasciato nel 1964, fu assunto presso il Centro di Logica dellAccademia Romena di Bucarest. Lì fece amicizia con importanti intellettuali romeni come i filosofi Gabriel Liiceanu, Sorin Vieru, Andrei Pleșu, Andrei Cornea. Dal 1975 si ritirò a Păltiniș, una località di montagna a 15 chilometri dalla città di Sibiu, dove fu visitato da coloro che cercavano risposte alle domande filosofiche del mondo di allora. Lopera di Noica comprende 32 volumi di filosofia, estetica, critica letteraria e artistica, giornalismo, di cui 20 pubblicati durante la sua vita, altri 12 dopo la sua morte.
Il filosofo e saggista Andrei Pleșu fu uno dei discepoli di Noica. A Pleșu piace dire che la sua formazione intellettuale e dovuta ai “detenuti”, come veniva chiamata lélite intellettuale romena imprigionata dai comunisti. Uno dei “detenuti” era Constantin Noica.”Ho avuto la fortuna di formarmi sotto la guida di alcuni detenuti. Mi hanno aiutato in modo decisivo, mi hanno formato, mi hanno fatto ripristinare una continuità intellettuale con le generazioni precedenti, e questo ha avuto unenorme importanza per il giovane che ero allora. Ho avuto la fortuna di incontrare Alexandru Paleologu, Sergiu Al-George, Remus Nicolescu, Teodor Enescu, anche I. D. Sârbu, ma non nella sua qualità di formatore. Sono stato compagno di universita con un signore che aveva 10 anni più di me, che aveva studiato teologia, ma era anche stato incarcerato ed era allora nel primo anno di storia dellarte. Si chiamava Marin Tarangul, e io lo rispettavo molto perché era più grande di me, aveva studiato teologia, era stato in carcere, era un gentiluomo. E poi, aveva una biblioteca straordinaria, soprattutto per quei tempi, e aveva anche qualcosaltro: oltre ad essere istruito e un luminare, con incredibili esperienze di vita, non aveva perso la gioia di vivere. Lui mi aveva reintrodotto nella bohème di Bucarest che io, diligente comero allora, tendevo a evitare o a tenerla lontano. Ebbene, mi ha restituito il piacere di riscoprire la comunità giovanile e rinvigorente. Un giorno è venuto e mi ha detto: stai attento, su “Romania letteraria” ha cominciato a scrivere un signore di cui probabilmente non hai sentito parlare. Il suo nome è Constantin Noica. Leggi, mi disse Marin, per vedere come suona il vero linguaggio della filosofia.”
Per Andrei Pleșu lincontro con la scrittura di Noica, e poi con il filosofo in persona, ha significato lapertura di un orizzonte esistenziale e culturale.”Lessi, ne fui impressionato, era qualcosa di completamente diverso da quello che avevo conosciuto fino ad allora. E io prendevo lezioni private di inglese con una signora Meri Polihniade, la vedova del pedagogo di destra Polihniade, morto in prigione, e il cui marito era in quel momento lavvocato Lăzărescu, che era stato in prigione con il signor Noica. E questa combinazione Lăzărescu-Tarangul mi ha permesso di raggiungere il signor Noica. Il signor Lăzărescu gli ha parlato di me, e Marin mi ha portato da lui. Abitava nel quartiere Berceni, in un appartamento di due stanze, in un condominio nuovo. Era vestito molto decorosamente, ricordo che rimasi colpito dalla sua eleganza. Dopo aver parlato con Marin, ci offrì gentilmente 10 lezioni di greco antico. Fu questo linizio della mia relazione con il signor Noica. E fu sempre lui quello che mi disse: se vuoi studiare filosofia, non puoi farlo senza parlare il tedesco. Comincia a studiare il tedesco. E mi diede anche tre libri da leggere.”
Constantin Noica rimase nella storia della filosofia romena del XXesimo secolo attraverso i suoi testi eruditi e le traduzioni delle opere degli antichi filosofi greci. Ma anche come modello di professionalità e integrità accademica.