30 anni dalla rinascita della politica democratica in Romania
A dicembre 1989 i romeni hanno conquistato il loro diritto di fare politica, accanto agli altri diritti e libertà. Nei primi mesi del 1990 rinasceva il pluripartitismo in Romania.
Steliu Lambru, 13.04.2020, 08:00
A dicembre 1989 i romeni hanno conquistato il loro diritto di fare politica, accanto agli altri diritti e libertà. Nei primi mesi del 1990 rinasceva il pluripartitismo in Romania, dopo una pausa forzata durante i 45 anni di regime comunista. Cominciava una nuova storia dellimpegno nella politica della società romena che, come le altre società dellEuropa centro-orientale, aveva vissuto il più difficile momento della sua storia. Assieme al politologo e professore Ioan Stanomir dellUniversità di Bucarest abbiamo cercato di apprendere quali sono stati i principali tratti dei partiti politici romeni rinati o neo creati dopo il 1989. Ioan Stanomir considera che uno dei tratti definitori del crollo del comunismo in materia di pluripartitismo sia stato la sua stessa apparizione.
“Dalla fine di dicembre 1989 e linizio di gennaio 1990 assistemmo a un fenomeno senza precedenti negli ultimi decenni e senza corrispondente in ciò che successe durante il regime comunista, ossia la rinascita del pluralismo. Nel caso della Romania cè stata una peculiarità: da una parte lesistenza di un partito con vocazione egemonica che si è identificato con lo stato sin dai suoi primi momenti. Si tratta del Fronte della Salvezza Nazionale. Daltra parte, il ripristino dei partiti democratici sciolti durante il regime comunista e i cui membri erano stati vittime di spietate persecuzioni politiche. Si tratta del Partito Nazionale Contadino Democristiano, del Partito Nazionale Liberale e del Partito Socialdemocratico”, ha spiegato Ioan Stanomir.
Dalla reinvenzione del gioco politico risultò il profilo della vita politica in Romania negli anni successivi. Va aggiunto il fatto che a livello politico apparvero una serie di entità molto importanti nella coagulazione del sentimento civico e del sentimento democratico in Romania, organizzazioni come il Gruppo di Dialogo Sociale e, piu tardi, lAlleanza Civica. Ioan Stanomir ha identificato anche un secondo tratto della politica romena postcomunista, ossia la poverizzazione dellofferta elettorale.”Il quadro normativo subito dopo la Rivoluzione è stato pensato proprio per consentire una polverizzazione politica. Si parlava allepoca della possibilità di costituire un partito con i colleghi dello stesso condominio. E non era lontano dalla verità. Perchè questa polverizzazione politica era importante per il Fronte della Salvezza Nazionzale? Perchè poteva portare alla frammentazione, da una parte, e, daltra parte, creare confusione”, ha spiegato Ioan Stanomir.
Benchè il nuovo quadro politico abbia permesso la creazione dei più diversi partiti, gli analisti politici considerano che ci siano state grandi differenze tra i partiti politici negli obiettivi perseguiti. Ciò si è notato nelle forme di manifestazione nei dibattiti nel Consiglio Provvisorio di Unione Nazionale, la prima formula parlamentare dopo il crollo del regime di Ceaușescu. “In modo evidente cè una differenza fondamentale tra i partiti politici costituiti ai fini dellarrivismo e i partiti politici fondati per rispondere a un comandamento etico e politico. Questa dinamica politica ha avuto conseguenze molto importanti innanzittutto nel parlamento provvisorio della Romania, il Consiglio Provvisorio di Unione Nazionale. Se osserviamo attentamento, la formula cui si è giunti è stata quella della parità, metà dei mandati erano assegnati al Fronte della Salvezza Nazionale e alle sue espressioni territoriali, laltra metà ai partiti politici. E si è giunti a una maggioranza qualificata del Fronte perchè una parte significativa dei nuovi partiti politici creati erano in realtà organizzazioni subordinate al Fronte della Salvezza Nazionale. Per ciascun partito democratico classico erano stati creati uno, due o tre cloni. Se prendiamo lesempio del Partito Nazionale Contadino Democristiano, per limitare la sua influenza venne creato il Partito Democratico Agrario, diretto, tra laltro, da Victor Surdu. Era un partito che rappresentava gli interessi dei vertici degli ex complessi agricoli statali. Per il Partito Nazional-liberale, al fine di confondere lelettorato, venne scelta unaltra strategia: la costituzione di unUnione Liberale diretta da un personagglio politico pittoresco, Brătianu soprannominato Patata, perchè durante la campagna elettorale veniva negli studi televisivi con una patata. Ma non si trattava della patata, bensi del rinvigorimento di unabitudine essenziale negli anni 1944-1947, quando i partito democratici furono clonati e sabotati dal Partito Comunista Romeno”, ha precisato Ioan Stanomir.
Nei 30 anni passati dal crollo del comunismo nel 1989 è avvenuta anche una professionalizzazione della politica romena. Ciononostante, leredità di prima del 1989 e gli ulteriori automatismi permasero. “La professionalizzazione della politica è una realtà; lapparizione di unelite politica che non ha più alcun legame biologico con quella comunista è anchessa una realtà. Ma anche la continuità di una serie di abitudini ereditate dallepoca comunista e dai primi anni post-comunisti è una cosa certa. E parlo del clientelismo. Molte volte, i partiti politici in Romania sono veicoli di affermazione del clientelismo. Cosa significa il clientelismo? Ricompensare coloro che sono fedeli con cariche nella pubblica amministrazione, senza che abbiano alcuna qualifica. Certi partiti in Romania, e penso soprattutto al Partito Socialdemocratico, hanno ereditato ciò nel loro DNA politico dal Fronte della Salvezza Nazionale”, ha raccontato Ioan Stanomir a RRI.
I partiti politici romeni continuano a cambiare anche a a 30 anni dal crollo del comunismo. Ma sono i cambiamenti attraversati dalla società.