160 anni dall’Unificazione dei Principati Romeni
L'unione della Moldavia alla Valacchia il 24 gennaio del 1859 avenne all'insegna della volontà interna, ma soprattutto del contesto internazionale.
Steliu Lambru, 15.02.2019, 18:52
Lunione della Moldavia alla Valacchia il 24 gennaio del 1859 avenne allinsegna della volontà interna, ma soprattutto del contesto internazionale. Il progetto nazionale romeno non può essere considerato fuori dal ripensamento dellEuropa. Una delle spiegazioni è lentrata del Danubio, il grande fiume paneuropeo, allattenzione delle potenze europee, specialmente della Francia e Germania. La principale arteria fluviale dellEuropa da ovest verso est fu rivalutata nellimmaginazione geografica e culturale. Il Danubio doveva essere un fiume della civiltà europea in cui la democrazia, la libertà e lemancipazione delle nazioni del vecchio continente regnassero sul despotismo orientale. Loffensiva dellOccidente per la liberazione del Danubio ebbe come effetto lunificazione del 1859 e la creazione della Romania.
Ma lunificazione della Moldavia con la Valacchia, soprattutto la futura formula di organizzazione dello stato romeno, risultò da una serie di vive controversie. Gli storici mostrarono che latto del 24 gennaio del 1859 fu uno difficile, con dilemmi identitari persistenti fino al periodo interbellico. Lo storico Adrian Cioflâncă afferma che alla fine degli anni 1850 si incontrarono due idee importanti di società.
“Intorno al 1859 avenne la convergenza di due temi di dibattito: il tema dellammodernamento e il tema dellunificazione, che, fino alla rivoluzione del 1848, circolavano indipendentemente luna dallaltra. Fino al 1859, lunificazione non significava necessariamente ammodernamento, e lammodernamento non comportava automaticamente lunificazione. Dopo il fallimento della Rivoluzione risorgimentale, le energie rivoluzionarie furono reinvestite in un progetto politico come lunificazione, al quale fu subordinato il progetto di ammodernamento. Questo progetto nazionale chiedeva che lunità politica e quella nazionale fossero congruenti. Lunificazione era vista come panacea per tutti i problemi della società romena. Questo investimento disperato e sovradimensionato spiega lampia sostegno che questo progetto raccolse allepoca, ma anche le delusioni che seguirono. Lunificazione non portò automaticamente un miglioramento della situazione interna”, ci ha raccontato Adrian Cioflâncă.
Alcuni storici ritengono che lespansione zarista verso il sud-est Europa, assieme allannessione della Moldavia tra il Prut e il Dniester dalla Russia nel 1812, fu uno dei fattori che fece si che le elite moldave pensassero sempre più seriamente alla variante dellunificazione con la Valacchia. Lo storico Andrei Cușco dellUniversità di Stato di Chișinău è uno di quelli che non escludono una simile possibilità.
“Le alternative erano molteplici, ciò che successe fu solo una delle alternative possibili. Possiamo speculare, prendendo in calcolo quelle alternative, cosa sarebbe successo se i russi avessero annesso lintera Moldova? Non è escluso che lintero progetto nazionale romeno non si fosse cristalizzato nella formula che conosciamo oggi. È poco probabile che i russi si fossero fermati al Dniester, era il limite che avevano raggiunto nel 1792. Questa versione degli eventi creò un dilemma per le elite, meno per la popolazione nel territorio. Dal 1812, il resto della Moldavia andò nella direzione dellunificazione con la Valacchia proprio in opposizione alla Russia. In un certo senso, lannessione del 1812 affrettò il progetto di unificazione dei principati di Valacchia e Moldavia, e da questo punto di vista esistette una conseguenza positiva. Ma dal punto di vista degli abitanti della Bessarabia, certo che questo andamento degli eventi creò nuove complicazioni”, ha precisato Andrei Cușco.
Come sarebbe stato organizzato il futuro stato? Si sarebbe trattato di una costruzione centralista, secondo il modello francese, o di una federale o confederale, secondo il modello tedesco? Sono domande che si fecero quelli che volevano lunificazione, da una parte e dallaltra del fiume Milcov, e, alla fine, vinse il centralismo.
“Dopo il 1859, nella costituzione del nuovo ordine statale, si optò dal punto di vista politico-amministrativo per la formula radicale centralista. Dal punto di vista culturale, si puntò sullluniformazione identitaria. Ma il centralismo non era lunica formula organizzativa a portata di mano allinizio del 19esimo secolo. I separatisti optavano per una confederazione, ossia per un modello statale che rispettava le identità e gli interessi regionali. Interessante è che i progetti confederativi furono fabbricati e veicolati in una prima tappa in prevalenza negli ambienti rivoluzionari, più tardi sostenitori dellunificazione. Il federalismo era un tentativo di togliere le identità nazionali nellEst Europa dal controllo degli imperi e di organizzarle come nuove formule politiche. Prima del 1859, ci furono alcuni autori importanti di cosiddetti “politogrammi”, la maggior parte essendo unionisti, che formularono argomenti a favore del decentramento amministrativo. Vanno ricordati Mihail Kogălniceanu, Nicolae Suțu, Ion Heliade Rădulescu, Constantin Heraclide e, soprattutto, Vasile Boerescu”, ha spiegato Adrian Cioflâncă.
I due schieramenti, gli unionisti e i federalisti chiamati “separatisti”, portarono argomenti forti per le loro opinioni. Mentre gli unionisti ritenevano che la forma centralizzatrice desse coerenze e forza al futuro stato, i federalisti credevano che il potere stesse nel decentramento che rappresentava la parità tra le due entità, Moldavia e Valacchia, che avevano formato lo stato.
“I due principati erano già passati, ciascuno, attraverso un processo di centralizzazione che culminò con i Regolamenti organici del 1831-32. Nel momento dellunificazione, con lesperienza politico-amministrativa a portata di mano, lunica pratica con una certa tradizione era legata al centralismo. Il tema dellammodernamento fece si che la neoformata comunità fosse concepita nel contesto dellassenza di dibattiti politici profondi sullorganizzazione interna dello stato. In terzo luogo si tratta delle pressioni e minacce esterne. Le azioni centralizzatrici più importanti durante il regno di Alexandru Ioan Cuza si sovrapposero a quelle per il riconoscimento internazionale dellunificazione”, ha concluso Adrian Cioflâncă.
Il 5 e il 24 gennaio del 1859, a Iași e Bucarest, Alexandru Ioan Cuza veniva eletto principe della Moldavia e della Valacchia. Fu linizio di ciò che si può vedere oggi.