150 anni dalla nascita di Iuliu Maniu
Uno dei politici romeni eccezionali fu Iuliu Maniu, dalla cui nascita sono ricorsi l'8 gennaio 150 anni.
Steliu Lambru, 03.02.2023, 19:59
La politica è un argomento di discussione senza fine, di disaccordi nella maggior parte dei casi. Pochissimi dei politici che oggi consideriamo di alto profilo sono impeccabili perché le persone commettono errori. Ma questo non significa che non ci siano stati politici veramente eccezionali che sono diventati punti di riferimento per i posteri. Ciò che li ha resi eccezionali è stato il modo in cui si sono comportati in situazioni estremamente difficili per se stessi e per le loro comunità. Uno dei politici eccezionali della Romania fu Iuliu Maniu, dalla cui nascita sono ricorsi l8 gennaio 150 anni.
Nato, nel 1873, a Șimleul Silvaniei, nellodierna Romania nord-occidentale, Iuliu Maniu seguì la carriera di avvocato del padre. Nel 1896 ottenne il dottorato in giurisprudenza presso lUniversità di Vienna. Entrò in politica e fu attivo nel Partito Nazionale Romeno, e nel 1906 venne eletto deputato nel parlamento ungherese. Nel 1915 venne mobilitato nellesercito austro-ungarico sul fronte italiano e nel 1918, a guerra conclusa, partecipò allassemblea di Alba Iulia che decise lunione dei territori a maggioranza romena dellAustria-Ungheria con il Regno di Romania. Nella Grande Romania, insieme a Ion Mihalache, fondò il Partito nazionale contadino nel 1926, e tra il 1918 e il 1945 fu tre volte primo ministro della Romania. Democratico convinto, rifiutò ogni collaborazione sia con le dittature fasciste, che soprattutto con quella comunista. Imprigionato nel 1947, alletà di 75 anni, il 5 febbraio 1953, Iuliu Maniu mori a causa del regime carcerario nella prigione di Sighet.
Iuliu Maniu fu uno dei più potenti fattori coagulanti delle aspirazioni della società romena della prima metà del 20° secolo: incorruttibile, carismatico, tenace, Maniu era davvero luomo di cui i romeni avevano bisogno nei momenti più difficili. Nella memoria di tutti, Iuliu Maniu rimase un politico modello e una persona speciale. Dalla moltitudine di testimonianze ne abbiamo estratte due, custodite dallarchivio del Centro di storia orale della radiodiffusione romena. Ioana Berindei, figlia di Ioan Hudiţă, esponente di spicco del Partito nazionale contadino, si ricordava nel 2000 del “Signor Iuliu Maniu”, come lo chiamava lei, come di un uomo di grande gentilezza e modestia.
“Maniu era un uomo di rara modestia! Un uomo molto simpatico, con una voce calda. Veniva al nostro tavolo, e ricordo che una volta lo incontrai e lui disse a me e mia sorella: “Ciao, care signorine!” E aveva una macchia sul bavero e io gli dissi di lasciarmi pulirla. “Oh, come mi vergogno”, disse lui. E io gli dissi che sono cose che succedono e che mi doveva lasciare pulirla affinchè non andasse cosi da unaltra parte. E il signor Maniu era malato in quel momento, quando si sedeva sulla sedia, cadeva. Gli facevano male le ginocchia e gli era difficile camminare, ma non lho mai visto nervoso, non lho mai visto irritato per qualcosa. Era di una calma riposante. Come politico era intransigente. Era ciò che piaceva a mio padre. Non si arrendeva mai! Cerano voci malvagie che dicevano che Maniu prendeva difficilmente una decisione. Queste sono cattiverie, tutti i politici hanno dei nemici, non si può essere perfetti o non avere avversari. Ma, credetemi, non è perché mio padre lo amasse o perché io lo avessi conosciuto, ma non gli trovai alcun difetto”, raccontò Ioana Berindei.
Sergiu Macarie, attivo nella gioventù nazional-contadina, testimoniò nel 2000 come lingresso dei sovietici in Romania fu un segnale dallarme per la società romena che si mobilitò contro questi suoi nemici. Nonostante letà avanzata e la malattia, Iuliu Maniu non esitò a mettersi in gioco attivamente. “Non passavano due o tre giorni senza scontri con le bande comuniste. Cerano raduni più grandi e si sapeva subito che sarebbero venuti. Tra i leader del partito che erano con noi durante questi scontri cera Ilie Lazar. Ci riunivamo tutti in Piazza del Palazzo, dove acclamavamo il re e il re si affacciava dalla balconata e seguivano le ovazioni e la gioia. E subito dopo arrivavano sempre le auto con gli operai con bastoni. Il 15 maggio del 1946, ad esempio, fu celebrato il 98° anniversario del discorso di Bărnuţiu sulla Pianura della Libertà di Blaj, al quale fu presente anche Maniu. Alluscita, intorno allAuditorium romeno e dallaltra parte, cerano macchine piene di operai con bastoni. Siamo riusciti a malapena a far uscire il presidente, abbiamo aperto una porta sul retro, che non veniva mai usata, e labbiamo forzata per farlo uscire”, raccontò Sergiu Macarie.
Iuliu Maniu fu più che un politico onesto, fu un simbolo della democrazia stessa. Tra il 1944 e il 1947, nel pieno delloffensiva per insediare il regime comunista, fu considerato il più importante partner di dialogo dellOccidente. Il suo sacrificio nella prigione comunista di Sighet lo trasformò in uno dei grandi punti di riferimento della politica romena del XXesimo secolo.