110 anni dalla sommossa contadina del 1907
A febbraio 1907 avvenne la maggiore esplosione sociale nel mondo rurale, conosciuto come la sommossa contadina del 1907. Ebbe forti riverberazioni in Romania, arrivando ad essere conosciuta anche allestero.
Steliu Lambru, 23.02.2017, 19:20
All’inizio del XX-esimo secolo, la Romania si era incamminata sulla strada della modernizzazione e dell’europeizzazione. Durante il XIX-simo secolo, le élite e la società avevano scelto la direzione dell’emancipazione politica, economica, sociale e culturale dalle vecchie usanze. Su questo sfondo trionfalista, a febbraio 1907 si verificò la maggiore esplosione sociale, conosciuta come la sommossa contadina del 1907. La sommossa ebbe forti riverberazioni in Romania, e diventò conosciuta anche all’estero.
Lo storico Alin Ciupală, docente di storia moderna dei romeni alla Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest, ha sottolineato lo shock provocato dalla sommossa, in contrasto con le ambizioni della Romania di diventare un Paese europeo moderno: “La sommossa rappresentò un grande shock all’epoca perché l’avvenimento ebbe una portata senza precedenti. Poco prima, nel 1906, la Romania aveva organizzato l’Esposizione giubilare con echi anche all’estero. L’esposizione voleva essere una specie di conclusione, di valutazione della società romena dopo il 1866, anno in cui il futuro re Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen era arrivato in Romania, e anno in cui era stata votata la Costituzione che aveva gettato le basi della monarchia costituzionale come sistema politico. In un intervallo relativamente breve abbiamo, da una parte le realizzazioni, le cose positive fatte lungo un periodo di 40 anni in Romania, e d’altra parte, gli insuccessi, che dimostravano i limiti di questo sistema.”
Il lavoro agricolo era sottovalutato, il profitto scarso. Vi si aggiungevano la mancanza di un’etica del lavoro, l’analfabetismo e l’alcolismo, mentre i fittaioli approfittavano dei difetti e dei vizi dei contadini. La sommossa scoppiò nel nord della Moldavia, l’8 febbraio, nella località di Flămînzi, in una zona agraria. Il 9 marzo, scoppiò anche nel sud estremo, in Valacchia e Oltenia e a fine marzo, venne repressa con l’aiuto dell’esercito. I contadini arrabbiati attaccarono le proprietà dei fittaioli, in alcune zone attaccarono persino le case dei boiardi, uccidendo persone e incendiando case e beni. C’era anche chi diceva che i ribelli avevano esagerato nelle loro manifestazioni vendicative. Lo scrittore I. L. Caragiale scriveva che gli avvenimenti contadini avevano assunto le proporzioni di una “accanita rivoluzione terroristica, quasi di una spietata guerra civile”. Si verificarono anche scontri fra i gruppi di contadini ribelli e i contadini che non volevano partecipare alle violenze.
La questione agraria era un problema cronico, ma non la principale causa degli avvenimenti, è del parere Alin Ciupală: “La storiografia romena considera che la principale causa della sommossa sia stata la mancanza di terre nell’ambiente rurale. A mio avviso, le cause della sommossa vanno connesse ad un fenomeno molto più complesso, e cioè al fatto che il sistema non funzionava a questo livello basso. Abbiamo a che fare con un’amministrazione locale corrotta che aveva la missione di difendere i contadini dagli abusi. Ma i contadini erano lasciati far fronte da soli ad un sistema burocratico che non capivano. Allora cominciarono a gridare le loro scontentezze, e la sommossa fu un grido di disperazione. Volevano attirare l’attenzione in maniera violenta su questo problema, conosciuto alle élite, le quali erano state però incapaci di trovare una soluzione valida. E questo è un paradosso della società romena: si è a conoscenza di un problema, però manca la capacità di mettere in pratica soluzioni che, in teoria, vengono individuate.”
Alin Ciupală ha commentato alcune interpretazioni sulla sommossa, tra cui il suo carattere antisemita e le origini esterne: “Nel momento in cui si è cercato di trovare una spiegazione a questa sommossa, si è parlato molto del ruolo degli ebrei. La sommossa del 1907, come anche l’affare Dreyfuss in Francia, portò alla luce l’antisemitismo romeno. Uno latente, che non aveva assunto forme violenti. Gli ebrei furono considerati colpevoli dello scoppio della sommossa a causa degli abusi che i fittaioli ebrei della Moldavia avrebbero commesso nei confronti dei contadini. Nessuno pensava invece che la maggior parte dei fittaioli non erano ebrei, ma romeni. Apparvero anche interpretazioni bizzarre, ad esempio si pensava che i servizi segreti austro-ungarici o russi avessero organizzato la sommossa per creare instabilità in Romania, uno scenario del tutto falso. La sommossa indicava un problema molto grave della società romena, che non fu risolto nemmeno nel periodo interbellico.”
Si è scritto che le vittime della repressione della sommossa contadino siano state intorno a 11 mila. Alin Ciupală ha spiegato l’origine di questa cifra: “La cifra di 11.000 vittime apparve già da allora sui giornali di sinistra “Adevărul / La Verità” e ”Dimineaţa / Il Mattino”, condotti dal socialista Constantin Mille. La cifra non è però sostenuta dalla realtà. Il regime comunista la riprese senza fare ulteriori verifiche e Nicolae Ceauşescu organizzò nel 1977 un congresso dei contadini invitando 11.000 delegati proprio per segnare il numero delle vittime del 1907. E’ difficile dire quante persone siano morte allora e probabilmente non lo sapremo mai con esattezza. I dossier contenenti i risultati dell’indagine delle autorità, molto minuziosa, furono presi dal ministro dell’interno, Ionel Brătianu, e consegnati al re nel momento in cui il PNL lasciò il governo. Brătianu sapeva che i suoi sfidanti conservatori avrebbero utilizzato questi dossier contro di lui. Purtroppo, andarono persi. Secondo le mie stime, consultando i registri dei decessi del 1907, potrei indicare una cifra di massima di 2.000 vittime. Non importa la morte in sé di 11.000 o di 2.000 persone, bensì il fatto che in una società che aveva imboccato la strada della modernizzazione, siano morte persone perché l’apparato burocratico non era stato capace di risolvere un problema molto grave.”
La sommossa del 1907 aveva fatto vedere che lo stato, sebbene avesse fatto grandi progressi, aveva ancora una lunga strada da percorrere. E’ però altrettanto vero che il cambiamento delle consuetudini del mondo rurale romeno si lasciava attendere. (tr. G.P.)