100/o della nascita di Re Michele I di Romania
Il 2021 è l'anno che ha segnato più centenari del solito, tra cui il centenario della nascita dell'ultimo re di Romania, Michele I, sovrano che, agli occhi dei suoi contemporani, è stato all'altezza del suo ruolo.
Steliu Lambru, 19.11.2021, 19:48
Il 2021 è lanno che ha segnato più centenari del solito, tra cui il centenario della nascita dellultimo re di Romania, Michele I, sovrano che, agli occhi dei suoi contemporani, è stato allaltezza del suo ruolo. Regnò in anni estremamente difficili per la Romania, gli anni del fascismo, della Seconda Guerra Mondiale, dellinsediamento del comunismo.
Michele I nacque il 25 ottobre del 1921 al Castello Peleș, di Sinaia, residenza dei re di Romania. Fu figlio di Re Carlo II e della Principessa Elena di Grecia e Danimarca. Nella sua eredità genetica si ritrovavano le più importanti dinastie dEuropa, degli Hohenzollern e dei Romanov, ma Michele I ha sempre detto “sono romeno per nascita e destino”. Il nome gli fu dato alla memoria di Michele il Bravo, principe della Valacchia del 17esimo secolo, che cercò di unire da solo la Valacchia, Moldavia e Transilvania. Michele diventò per la prima volta re a 6 anni, nel 1927, alla morte di suo nonno, Ferdinando I. Suo padre, che sarebbe diventato re Carlo II, aveva rinunciato al suo diritto di principe ereditario un anno prima, nel 1926. Nel 1930, dopo 3 ani di reggenza, suo padre Carlo accettò di diventare principe ereditario e di essere incoronato re di Romania. Michele ricevette il titolo onorario di “Gran Voivoda di Alba Iulia”, conferito al principe. 10 anni dopo, nel 1940, iniziava il suo secondo regno dopo che suo padre rinunciava unaltra volta alle sue prerogative di sovrano. A settembre 1940, Michele saliva sul trono di Romania per la seconda volta, però in un momento molto delicato: il disastro delle perdite territoriali e dellascesa dellestrema destra. Il Generale Ion Antonescu diventava il dirigente dello stato, le relazioni con questultimo rappresentando un altro capitolo dei ricordi spiacevoli del sovrano di cui egli parlò nel 2008, quando rilasciò unintervista al Centro di Storia Orale di Radio Romania.”Antonescu mi riteneva una specie di quantità trascurabile, utile per la firma di certe cose, tipo divise, parate, il capo dellesercito, ma non per il resto. Aveva più rispetto per mia madre, perchè, in realtà, fu grazie a lui che lei tornò dopo settembre 1940 e perciò io gli fui sempre molto grato. Ma dopo cominciarono le crepe. In uno dei nostri messaggi di Capodanno, mi sembra, o di Natale, del 1943, abbiamo detto qualcosa di negativo sulla guerra. Si sono arrabbiati anche i tedeschi, ma non ci furono conseguenze”, raccontò Re Michele.
A Re Michele I fu rimproverato il trattamento cui fu sottoposto Ion Antonescu dopo il suo arresto del 23 agosto 1944, quando la Romania passò dalla parte degli alleati: il rifiuto del re di concedere la grazia allex dirigente dello stato. Per questo cambio di schieramento, la Romania fu ripagata con la restituzione della Transilvania del Nord persa ad agosto 1940. Nel 2008, il sovrano spiegò cosa era successo allora.”Molti pensarono che io avessi il potere di concedergli la grazia o di commutare la pena. Loro non conoscono il sistema costituzionale di allora, in base al quale nessun documento, anche se firmato da me, non era valido se non era controfirmato da un ministro. Ciò era valido per qualsiasi legge. E allora ministro della Giustizia era Pătrăşcanu ed egli si rifiutò di controfirmare. E ciò non è stato capito da nessuno. In questo caso, i russi e gli anglosassoni non lo avrebbero mai accettato.”
Dopo la guerra, il Partito Comunista Romeno si accapparava lintero potere nello stato con laiuto dellArmata Rossa di occupazione. Re Michele I e il suo entourage si opposero alloccupazione sovietica con tutti i mezzi legali a disposizione. Ma lassenza del sostegno dellOccidente democratico fece la differenza. Il 30 dicembre del 1947, con tutte le istituzioni dello stato sotto il controllo del governo comunista, re Michele I era costretto ad abdicare e andare in esilio assieme alla madre. A 26 anni, egli avrebbe cominciato una vita nuova e avrebbe messo su una famiglia in base ai principi della morale cristiana.
In tutti gli anni della ditattura comunista in Romania la voce del re si fece sentire alle emittenti radiofoniche libere condannare gli abusi e i crimini del regime comunista. Dopo il 1989, il sovrano costretto ad andare in esilio tornò in patria e i romeni scoprirono una parte della propria storia rubata Nellintervista custodita negli archivi di Radio Romania, il re dava alcuni consigli alle future generazioni, dei semplici consigli di vita. “Comportatevi da esseri umani con gli altri, e nella misura del possibile non disprezzate nessuno. Mostrate bontà danimo, in generale, ma non infinitamente, a volte occorre serrare la vite, come si dice. Ho visto tante cose terribili che succedevano nel Paese con la gente e quando uno vede che alle autorità non ne importa niente e quasi getta la gente per terra, uno prova schifo. Io ho imparato altre cose: proprio questo, mostrarsi umani e trattare la gente povera alla pari, tutti siamo esseri umani. È molto difficile a volte quando incontro persone che non hanno questa mentalità e colpiscono, gettano la gente povera come se fosse robaccia, è infernale!”.
Il Centenario della nascita di re Michele I ha segnato tra laltro, il 25 ottobre, anche la Giornata dellEsercito Romeno, che il 25 ottobre del 1944 liberava lintero territorio della Romania dalloccupazione straniera.