La località di Vânători-Neamț si trova nell’estremità settentrionale della provincia di Neamț.
Con una popolazione di quasi 400 mila abitanti, Iaşi è una delle maggiori città della Romania. Attestata nell’anno 1408, in un documento del principe della Moldavia Alessandro il Buono, Iaşi diventò nel tempo un importante centro economico.
Nel quartiere che si stende dietro la Piazza Unirii verso est, sopravvivono ancora oggi le case della Bucarest storica eretta e sviluppata sulla riva sinistra del fiume Dâmbovița. Nella stessa zona si trovava anche il vecchio quartiere ebraico, con edifici la cui architettura e dimensione variavano a seconda delle possibilità materiali di questa minoranza che, ad un certo momento, era arrivata a rappresentare l’11% della popolazione della capitale.
Le autorità romene stanno attualmente lavorando all'aggiornamento della legislazione sulla preparazione della popolazione alla difesa.
Il documentario „Amar” della regista Diana Gavra ha vinto l'anno scorso il Premio alle Nuove Prospettive dell'Astra Film Festival.
Felicia Waldman insegna storia degli ebrei di Romania presso l’Università di Bucarest e ha fatto una ricerca sugli edifici progettati da architetti ebrei esistenti su Calea Victoriei.
Porto fluviale e marittimo, Sulina è la più orientale città della Romania e dell’Unione Europea.
La tradizione del “Mărţişor” è inclusa, dal 2017, sulla lista del patrimonio immateriale dell’UNESCO, in seguito alla richiesta congiunta di Romania, Bulgaria, Macedonia e Repubblica di Moldova, Paesi in cui si conserva questa antica festa.
Nel suo giardino di Săhăteni, in provincia di Buzău, Rodica Meiroşu sta coltivando tante specie quasi da far concorrenza agli orti botanici.
Giornalista, scrittore e buongustaio che apprezza solo i piatti saporiti, e non le grandi quantità, Vlad Macri ha recentemente pubblicato presso l'Editrice Humanitas il libro "Alfabeto dei piatti. Storie dal gusto squisito con ricette romene rivisitate o riprese da stranieri".
La mostra "Victor Brauner. Tra onirico e occulto” resterà aperta al pianterreno della Galleria Nazionale del Museo Nazionale d’Arte della Romania fino al 30 aprile 2024.
Il 9 marzo, la Chiesa fa memoria ai Quaranta Martiri di Sebaste. In Romania, Paese a maggioranza ortodossa, a questa giornata è legata la tradizione di un dolce chiamato "Mucenici" (in romeno "Martiri").
Borsec si piazza al terzo posto della Top 10 destinazioni turistiche da visitare in Romania nel 2024.
Nella parte orientale di Bucarest, nella zona che tempo fa era conosciuta col nome di Bariera Vergului e che segnava uno dei limiti della città, si stende uno dei quartieri storici della capitale.
La destinazione turistica piazzata al quarto posto nella Top 10 destinazioni da visitare in Romania nel 2024, è Jurilovca, nel Delta del Danubio.