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Parcheggi per le persone con disabilità

La Fondazione Motivation avvia una campagna di sensibilizzazione per attirare l'attenzione degli autisti sulla necessità di lasciare libero il parcheggio destinato alle persone con disabilità.

Parcheggi per le persone con disabilità
Parcheggi per le persone con disabilità

, 07.02.2018, 17:58

Chi non sa cosa vuol dire lo stress della caccia al parcheggio, soprattutto nel centro delle grandi città o al centro commerciale? A volte la gente tira un sospiro di sollievo nel trovarne uno proprio nel parcheggio disabili. “Entrerò solo per 5 minuti”, “Comunque, questi posti sono di solito vuoti, perchè non ci sono molti autisti disabili in giro” si dicono. #Sulserio? Si chiedono, retoricamente, quelli cui sono destinati questi parcheggi. E questa domanda ha portato allorganizzazione di una campagna di sensibilizzazione. La Fondazione Motivation, che si rivolge alle persone con disabilità motorie desidera attirare, con questa iniziativa, lattenzione degli autisti senza disabilità su quanto sia necessario lasciare libero, a prescindere dal motivo, il parcheggio destinato alle persone con disabilità. La campagna #Sulserio? si propone non solo di informare il pubblico sulla necessità di un parcheggio per le persone con disabilità, ma anche di combattere almeno una parte dei pregiudizi sulla mancanza di mobilità delle persone disabili. Molte di queste persone sono indipendenti e attive, sono autisti o passeggeri di auto adattate alle persone con disabilità. Esse sono più numerose di quanto sembra rendersi conto lopinione pubblica, spiega Erika Garnier, coordinatrice delle relazioni con la stampa della Fondazione Motivation, e, come prova, ci ha comunicato alcuni dati statistici forniti dal Pubblico Registro Automobilistico Romeno.



“Nel 2017, fino ad ottobre, sono state adattate per essere guidate e per trasportare persone con disabilità oltre 1.700 auto. Probabilmente entro la fine dellanno, il loro numero è cresciuto ancor di più. Rispetto al 2012, è crescituo quasi 5 volte. Ciò ci fa capire che ci sono più persone con disabilità che sono attive, che si creano premesse per linclusione sociale e che desiderano partecipare attivamente alla vita della comunità. Le persone con disabilità sono prima di tutto delle persone con bisogni normali che dovrebbero poter soddisfare normalmente e poter partecipare a tutte le attività che noi tutti desideriamo svolgere. Ad esempio, andare a fare la spesa, a passeggiare in macchina, a uscire con gli amici, ossia fare cose che ciascuno di noi fa ogni giorno. Affinchè tutto ciò sia possibile occorrono anche parcheggi speciali per queste persone”, spiega Erika Garnier.



Avendo anche lei una disabilità locomotoria, Erika guida e non le è successo una di trovare solo una volta il parcheggio disabili occupato in modo abusivo. La campagna #Sulserio? ha avuto, in realtà, come prima spinta proprio simili esperienze che, affinchè non si ripetano troppo spesso, vanno contrastate tramite linformazione. Erika Garnier trasmette un messaggio a coloro che occupano senza motivo i parcheggi disabili.



“Innanzittutto, io e i miei colleghi che usiamo le scale mobili o che, avendo disabilità, abbiamo bisogno del parcheggio disabili, vogliamo trasmettere che qualsiasi motivo tipo “Ero in fretta”, Ci metto solo 5 minuti” o “Comunque questo parcheggio non lo occupa nessuno” non è valido. E il fatto che qualcuno parcheggi là solo per 5 minuti o solo perchè in fretta, impedisce ad una persona con disabilità di fare una cosa assolutamente normale come entrare in un edificio per fare la spesa o in un edificio con uffici dove ha un appuntamento”, precisa Erika Garnier.



Inoltre, è molto importante capire perchè questi posti si trovano vicino allingresso degli edifici e sono più larghi degli altri.



“Quando unosi trova sulla sedia a rotelle è meno visibile di un autista che si trova su unauto in retromarcia. Perciò, è importante che il posto sia più vicino allingresso delledificio. Inoltre, uno ha bisogno di più spazio di manovra per scendere dallauto se è su una sedia a rotelle. Non lo si può fare tra le auto troppo vicine luna allaltra”, spiega Erika Garnier.



Tudor Dărvăreanu, istruttore di guida presso la Fondazione Motivation, si raccomanda come una persona sportiva e molto dinamica per cui la vita attiva è continuata anche dopo la sedia a rotelle. Come autista, si è confrontato spesso con la situazione in cui ha trovato il parcheggio disabili occupato da una persona senza disabilità.



“La mia fortuna è stata cheho avuto con me un accompagnatore che mi ha aiutato a trovare un altro parcheggio, al lato del parcheggio dove cè più spazio. Là ho potuto parcheggiare in sicurezza. Innazittutto si tratta della mancanza di informazione e di consapevolezza dellimportanza dei parcheggi. Non si incontrano tante persone con disabilità al volante proprio perchè non ci sono molti parcheggi allesititi apposta per loro e accessibili”, racconta Tudor Dărvăreanu.



E questo non è lunico problema con cui si confrontano le persone con disabilità quando vogliono spostarsi in città.



“In primo luogo,si tratta del parcheggio, poi dellaccessibilitàdi unistituzione pubblica. Se parliamo di una passeggiata in città, parliamo di spazio sul marciapiede, e di nuovo di parcheggi, perchè le auto sono parcheggiate con la parte frontale sul marciapiede e ciò significa che automaticamente uno non ha più spazio per passare con la sedia a rotelle. Laccessibilità, in generale. Ladattamento dei mezzi di trasporto pubblici…”, spiega Tudor Dărvăreanu.



In Romania, la legge che stipula le condizioni di accessibilità per gli edifici dinteresse pubblico dice che il 4% dei parcheggi allestiti dovrebbe essere destinato alle persone con disabilità. Inoltre, la legge 448/2006, che promuove e tutela i diritti delle persone con disabilità, stiupula anche multe per chi viola la legge e parcheggia abusivamente sui posti dedicati alle persone con disabilità. (traduzione di Adina Vasile)




(foto: Anqa / pixabay.com)
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