Mobilitazione civile in tempi di pandemia
La pandemia di COVID-19 ha portato a tragedie in tutto il mondo, ma in ugual misura ha rafforzato la solidarietà e la cooperazione umana.
Christine Leșcu, 20.05.2020, 09:13
La pandemia di COVID-19 ha portato a tragedie in tutto il mondo, ma in ugual misura ha rafforzato la solidarietà e la cooperazione umana. In Romania, molte associazioni non governative e iniziative civili o private sostengono le aree vulnerabili e le persone più gravemente colpite dagli effetti socio-economici della pandemia. Un esempio lo è il Fondo di emergenza per gli ospedali avviato all’inizio della crisi dall’Associazione Save the Children della Romania, un’associazione che collabora da molti anni con ospedali di ostetricia e ginecologia e unità mediche. E ora i soldi donati da aziende e persone fisiche per questo fondo vanno indirizzati a quelli in prima linea nella lotta al coronavirus, lo dichiara Stefania Mircea, rappresentante dell’organizzazione Save the Children.
Il sistema sanitario romeno è sceso in campo contro il virus con le vulnerabilità che tutti conosciamo, quindi tanto più avevamo bisogno di essere responsabili e solidali. La vita di tutti dipende dai medici e un medico senza protezione mette a repentaglio non solo la propria vita, ma anche quella degli altri. Il medico e il personale medico sono, purtroppo, i più esposti, perché loro non rimangono a casa. Sono in prima linea nella lotta alla pandemia che, come sappiamo, ha già fatto tante vittime nel mondo. E senza equipaggiamenti protettivi e medici, non possono salvare né noi, né loro stessi. Riceviamo richieste da parte di medici del Paese che hanno bisogno di equipaggiamenti medici o di protezione. Registriamo le loro richieste e cerchiamo di inidirizzare le nostre donazioni laddove vi è la maggiore necessità, spiega Stefania Mircea.
Per le donazioni è disponibile un conto bancario aperto appositamente per questo fondo di emergenza, ma si possono fare anche tramite SMS. Finora, l’importo donato ha raggiunto circa 500.000 euro, con cui sono state acquistate 135.000 equipaggimaneti e materiali sanitari. 35 unità di assistenza medica e 74 studi di medicina di famiglia in 17 province del Paese hanno beneficiato dell’aiuto di Save the Children. Forse l’aspetto più impressionante di questa campagna è stata la mobilitazione della gente comune. 92.000 euro dell’importo totale delle donazioni provengono da persone fisiche. È impressionante vedere come la gente comune abbia capito che ci vuole solidarietà. Persino uno dei medici con cui lavoriamo ha lanciato un appello tra i suoi pazienti e le persone hanno iniziato a donare per aiutare il sistema sanitario. È impressionante. Si dice che stiamo attraversando una crisi simile alla guerra. Pertanto, il bisogno di umanità era molto grande. In tempi di crisi, le persone danno una mano agli altri e ringraziamo sentitamente tutti coloro che ci hanno aiutato finora e chiediamo alle persone di continuare a partecipare e donare indipendentemente dal livello e dalla forma del loro contributo, aggiunge Stefania Mircea.
Anche gli anziani, in particolare quelli bisognosi e soli, sono tra quelli a rischio durante questo periodo. E l’associazione SNK, attraverso i suoi progetti Seneca Ecologos e la Casa Editrice Seneca, la prima casa editrice verde in Romania, fa anche in tempi di pandemia quello che ha faceva prima: promuove la responsabilità, questa volta verso gli anziani attraverso il programma I nostri nonni. Doniamo e consegniamo alimenti e prodotti per l’igiene in modo sicuro agli anziani vulnerabili è il motto sotto il quale è iniziato questo programma. Inizialmente ideato solo per un mese, il progetto si è esteso perché, venendo in aiuto degli anziani, quelli dell’Associazione Seneca hanno scoperto altre persone vulnerabili, come i cottimisti, le madri sole, le persone che sono state licenziate o lavoratori sospesi. Pertanto, sono state necessarie donazioni da parte di aziende e cittadini, afferma Anastasia Staicu, rappresentante dell’Associazione SNK.
Nel primo mese abbiamo aiutato 85 nonni e attualmente aiutiamo 700 persone, di 24 province e oltre 30 località. Offriamo ovviamente aiuto anche a Bucarest, ma cerchiamo di dare una mano in tutto il paese, in luoghi meno accessibili. Solo nel primo mese il progetto ha funzionato solamente con i soldi dell’Associazione. Poi, quando abbiamo annunciato che volevamo continuare, piú persone si sono affiancate a noi, migliaia di persone della Communità Declic che hanno donato. E mi sembra straordinario che queste persone abbiano deciso di condividere con gli altri. Le loro donazioni ci hanno sopraffatto. Sono arrivate a quasi 80.000 euro con cui possiamo aiutare circa 700 persone al mese. Abbiamo un piano settimanale e non abbiamo solo casi individuali. Ad esempio, aiutiamo anche 250 persone che vivono in 15 centri per anziani a Giurgiu (sud). Sempre a Giurgiu abbiamo donato a degli orfanotrofi e centri per le persone con disabilità, spiega Anastasia Staicu.
Ogni settimana i volontari dell’SNK portano ai loro beneficiari prodotti alimentari e igienici. E il progetto potrebbe continuare anche dopo la fine dello stato di emergenza e la graduale revoca delle restrizioni, ci informa Anastasia Staicu. Continueremo fino a quando le nostre risorse lo consentiranno. Tuttavia, speriamo che tra qualche mese anche le autoritá trovi delle soluzioni. Tutte le iniziative private di aiuto di questo periodo sono come uno scudo che protegge i più vulnerabili in tempi di crisi, ma speriamo che, in seguito, ache le autorità intervengano per fare il loro lavoro.Fino ad allora, la solidarietà dimostrata dai donatori privati in questi casi rimane uno dei vantaggi di questo periodo estremamente difficile, conclude Anastasia Staicu.