Mamme minorenni in Romania
La Romania si colloca al primo posto nell'Ue per numero di mamme minorenni, record negativo dovuto innanzittutto alla scarsa educazione sanitaria e all'estrema povertà.
Luiza Moldovan, 16.03.2021, 13:40
La Romania si colloca al primo posto nellUe per numero di mamme minorenni, record negativo dovuto innanzittutto alla scarsa educazione sanitaria e allestrema povertà. Long « Salvate i Bambini Romania » sviluppa programmi educativi e di prevenzione e aiuta le mamme ad affrontare più facilmente ciò che può diventare un trauma fisico e psicologico. Una gravidanza nelletà adolescenziale mette in pericolo sia la madre, che il neonato. “La Romania si piazza al primo posto in Europa per numero di mamme di età inferiore ai 15 anni, e al secondo, dopo la Bulgaria, per numero di mamme di età inferiore ai 19 anni. Quasi il 10% dei parti totali avvengono sotto i 19 anni. La cosa più grave è che in Romania si registrano quasi 750 parti annualmente nelle ragazze sotto i 15 anni. Bambini con bambini”, ci ha raccontato Gabriela Alexandrescu, la presidente esecutiva dellong.
Qual è lidentikit della mamma minorenne? Ci spiega sempre Gabriela Alexandrescu. “Nella maggioranza dei casi si tratta di ragazze provenienti da famiglie povere. Solo il 52% delle adolescenti incinte fanno gli esami raccomandati dal medico, sebbene il 90% siano iscritte presso il medico di famiglia. Una delle spiegazioni è che il 90% delle mamme che abitano nelle zone rurali devono spostarsi in unaltra località per una visita dal ginecologo e non hanno sufficienti soldi per farlo.”
I frutti amari della scarsa educazione sanitaria vengono raccolti da queste ragazze che da giovanissime devono fare i conti con le difficoltà della maternità. Spesso, esse abbandonano la scuola e così compromettono il loro intero futuro professionale. “Cè una stretta correlazione tra educazione sanitaria e riduzione del rischio gravidanza in età adolescenziale. Secondo gli specialisti che hanno analizzato il fenomeno a livello europeo, questa carenza del sistema educativo romeno mostra i suoi frutti. Practicamente, quasi il 40% delle mamme adolescenti nellUe sono in Romania. Ci sono Paesi con 0 parti tra le adolescenti, come i Paesi Bassi, la Danimarca e la Finlandia, mentre altri Paesi hanno un caso o due (Slovenia, Lettonia, Lussemburgo)”, ci ha detto Gabriela Alexandrescu.
Oltre a compromettere notevolmente la vita delle madri, un parto nelletà adolescenziale vuol dire anche una vita difficile per i bambini che vengono al mondo, spiega la nostra interlocutrice. “La gravidanza in età adolescenziale rappresenta una grande sfida per i servizi sanitari, sociali, per la scuola, la famiglia e innanzittutto per la futura madre, che è esposta a particolari rischi. Sia dal punto di vista sanitario, che del percorso scolastico. Tra le conseguenze del parto in età adolescenziale, labbandono scolastico, la povertà, la disoccupazione, problemi di salute come lanemia, la depressione, le emorragie. Ci sono conseguenze severe anche per i figli delle madri minorenni: la mortalità infantile, il parto prematuro, malformazioni alla nascita o ritardi nello sviluppo. Secondo unanalisi di Salvate i Bambini, 5 su 10 madri non sono mai andate dal ginecologo, il che ha portato a un tasso di parti prematuri4 volte maggiore. Inoltre, il tasso di vaccinazione tra i bambini nati da madri adolescenti è del 10-20% inferiore rispetto a quello tra gli altri bambini”, ha spiegato sempre Gabriela Alexandrescu.
Anche la situazione familiare è problematica per molte persone, aggiunge Gabriela Alexandrescu. “Dalle informaizoni raccolte, si è notato che numerose famiglie in Romania sono costrette a vivere vicino alla soglia di povertà. In generale, le famiglie assistite hanno molti figli, e le abitazioni non offrono un ambiente adatto allo sviluppo. Ci sono stati casi in cui 4-5 bambini di varie età devono condividere una stanza. I costi legati al trasporto dei bambini dal medico di famiglia o dagli specialisti (delle donne incinte – per i controlli prenatali – delle madri – per i servizi sanitari, compresa la pianificazione familiare) sono alti, cosicchè questi non possono giungere dal medico allorquando è necessario. È importante sviluppare servizi personalizzati che facilitino laccesso ai servizi locali di sostegno.”
Lorganizzazione “Salvate i Bambini”, che gode di unottima reputazione in Romania, si implica tramite numerosi programmi nella vita delle giovani madri e dei loro figli. “Salvate i Bambini sviluppa ampi programmi di sostegno delle donne incinte e delle mamme minorenni nelle zone rurali a disagio. Oltre a dotare gli ospedali, abbiamo avviato iniziative volte a ridurre la mortalità infantile a causa dei parti prematuri. Siamo giunti finora a 100 maternità dotate con 850 attrezzature per quasi 100.000 neonati. Abbiamo investito moltissimo in questa direzione per dare una chance alla vita ai bambini che nascono prematuramente e che lottano per sopravvivere. Abbiamo, inoltre, programmi di supporto ed educazione nelle zone rurali perchè è là che i servizi sono scarsamente rappresentati e non raggiungono le madri più vulnerabili. Abbiamo creato una rete di inclusione sociale e di lotta alla povertà tramite lassicurazione di servizi integrati – sanitari, sociali, educativi, a livello locale, arrivando, così, a servizi sostenibili e di qualità per le donne incinte, le madri minorenni e i loro figli, fino ai 5 anni. Assicuriamo supporto tramite la facilitazione dellaccesso ai servizi sanitari. Informiamo le donne incinte sullimportanza dellallattamento, della vaccinazione, della nutrizione adeguata, aiutiamo le donne incinte a mangiare sano. Assicuriamo supporto alimentare, medicine, vitamine e tutto ciò di cui ha bisogno una madre per prendersi cura della propria salute, offriamo materiali di protezione e igienico-sanitari. Siamo presenti in 42 comunità di 14 province romene e le beneficiarie sono state finora 56.000. Non abbiamo avuto nessun caso sfortunato. Vogliamo estendere i nostri progetti anche alla Repubblica di Moldova e cominceremo con servizi identici, in 15 comunità. Sarà una collaborazione di 3 anni destinata a migliorare le condizioni di salute sia delle adolescenti romene, che moldave”, ha detto Gabriela Alexandrescu a RRI.