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Le gravidanze precoci

Povertà, mancanza di educazione, d'interesse, nessuno che parli loro di come funziona il proprio corpo. Questi gli sfortunati ingredienti di un'esperienza di vita fallimentare.

Le gravidanze precoci
Le gravidanze precoci

, 19.11.2021, 19:19

Povertà, mancanza di educazione, dinteresse, nessuno che parli loro di come funziona il proprio corpo. Questi gli sfortunati ingredienti di unesperienza di vita fallimentare. Questa volta parleremo delle gravidanze precoci, tra le ragazze under 15, delle carenze del sistema e di cosa si può fare per contrastare il fenomeno. La Romania si trova al primo posto nellUe per numero di madri adolescenti.



“Un quarto delle madri adolescenti nellUe provengono dalla Romania. Come sappiamo, il 23% di queste madri sotto i 19 anni provengono dalla Romania. Noi siamo al primo posto nellUe per quanto riguarda le mamme sotto i 15 anni e al secondo dopo la Bulgaria per quanto riguarda le mamme sotto i 19. In Romania, quasi il 10% dei parti avvengono nel caso delle madri adolescenti. Molte di queste madri provengono da località senza medici generici o senza sufficienti medici generici. Queste ragazze ricorrono allautomedicazione durante la gravidanza, non giungono dal medico per il monitoraggio della gravidanza e aspettano fino a quando la loro situazione peggiora. Salvate i Bambini si è implicata attivamente sul fronte della salute dei bambini in Romania, contribuendo allassicurazione del diritto alla vita tramite 5 tipi di intervento. Uno è la dotazione delle maternità, dei reparti pediatrici e per i neonati con equipaggiamenti sanitari performanti, la seconda – lo sviluppo di reti specializzate di supporto per madri e bambini nelle comunità rurali, la terza – lorganizzazione di corsi di specialità per i professionisti (specialmente equipe mediche), la quarta – lo sviluppo di programmi di educazione alla salute e lo sviluppo di ricerche, di dibattiti con autorità e specialisti per cambiare leggi e politiche sociali, allorquando cè bisogno. Finora, abbiamo lavorato con oltre 56.000 donne incinte (ragazze di 15 anni) e abbiamo visto il cambiamento. Ogni anno lavoriamo con 46 comunità, con equipe miste di specialisti, con infermieri, assistenti sociali, piscologi, che conoscono la realtà locale e si rivolgono alle realtà concrete delle madri e dei bambini”, ha spiegato Gabriela Alexandrescu, presidente esecutiva dellong Salvate i Bambini.



Oana Motea, Health Specialist presso UNICEF Romania, ammonisce che il fenomeno delle gravidanze precoci si trasmette da una generazione allaltra, nella stessa famiglia. “Le conclusioni del rapporto Unicef – Samas, lanciato allinizio dellanno, rileva che le gravidanze tra le madri di oltre 15 anni potrebbero essere prevenute tramite leducazione e programmi di educazione familiare, adattati al quadro socio-culturale in cui vivono queste adolescenti e i futuri padri. Il fenomeno è ciclico e si ripete nelle stessa famiglia, da una generazione allaltra, assieme alla precarietà economica, sociale e di salute. Non cè una delimitazione del ruolo e una correlazione delle attribuzioni di azione delle autorità, per quanto riguarda la riproduzione nelle giovani generazioni e la prevenzione delle gravidanze precoci. Servono politiche pubbliche integrate che riguardino leducazione alla salute, la sensibilizzazione della comunità e ladattamento degli interventi alla psicologia e alle emozioni degli adolescenti.”



Madre-bambino o bambino-madre? Difficile da dire. I dati UNICEF sulla Romania sono scioccanti. “Nel 2019 si sono registrate oltre 16.600 gravidanze precoci, in calo del 9% rispetto al 2018. Tuttavia, nel caso degli adolescenti sotto i 15 anni, notiamo una crescita dell11% nelle regioni nord-ovest e nord-est. Queste cifre illustrano la portata del problema e la necessità delle azioni educative, che si rivolgano a tutti i gruppi di adolescenti, su canali di comunicazione specifici, con diverse forme di presentazione dei messaggi, adattate ai loro bisogni”, ha precisato Oana Motea.



Una soluzione per il miglioramento del fenomeno che tende a diventare un flagello? Gli studi medici delle zone rurali e programmi mirati. Altrimenti, non è possibile, crede Gabriela Alexandrescu, di Salvate i Bambini. “Proprio di recente abbiamo lanciato unanalisi tra le adolescenti delle comunità vulnerabili, in partenariato con le autorità rilevanti, presso il Senato romeno, unanalisi delle madri adolescenti delle zone rurali e disagiate. Labbiamo fatta tra luglio e agosto del 2021, in 46 comunità in Romania e, purtroppo, lanalisi rileva una deficienza allarmante, cronica dei servizi sanitari destinati alle madri adolescenti e mette in evidenza aspetti sociali sfavorevoli, rilevanti in questo contesto. Possiamo dire che 16 anni e tre mesi sia letà media di nascita del primo figlio tra le madri adolescenti delle zone rurali disagiate. Le madri adolescenti con più di un figlio hanno, in media, 18 anni e un mese alla nascita del secondo figlio, 19 anni e 5 mesi alla nascita del terzo. Il 40% delle madri e le adolescenti incinte delle zone rurali hanno dichiarato di non aver mai fatto gli esami medici raccomandati nella gravidanza a causa della mancanza dellaccesso ai servizi sanitari o delle risorse finanziarie necessarie. L87% non hanno mai utilizzato, nè conoscono alcun metodo contraccetivo, il 72% delle giovani donne e delle ragazze affermano di vivere in condizioni molto modeste, in una sola stanza o al massimo due, assieme a persone di unaltra famiglia. Il 55% che i soldi non bastano per le cose elementari, molte si basano sugli assegni familiari e moltissime hanno detto che la pandemia ha seriamente intaccato le chance degli adulti di lavorare per le proprie famiglie. Ci sono madri che, a meno di 25 anni, già mettono al mondo il quinto figlio. Qui si tratta di un fenomeno preoccupante. Perciò, è necessario che noi, Salvate i Bambini, ci implichiamo attivamente per combattere il fenomeno nelle comunità rurali disagiate, lasciate esposte, con risorse materiali e informative. E dobbiamo continuare i programmai di informazione, di intervento concreto, per facilitare laccesso ai servizi socio-sanitari.”




(foto: Anqa / pixabay.com)
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