Le abitudini dei romeni al centro commerciale
Sette romeni su dieci vanno al centro commerciale almeno una volta alla settimana, di cui tre sono donne e quattro uomini.
Christine Leșcu, 22.09.2023, 19:03
Sette romeni su
dieci vanno al centro commerciale almeno una volta alla settimana, di cui tre
sono donne e quattro uomini. Inoltre, se gli uomini sono quelli che
vengono più spesso al centro commerciale, le donne trascorrono più tempo per
ogni visita. E per quanto riguarda le abitudini di acquisto, gli uomini
spendono il 10% in più delle donne (302 lei contro 275 lei) rilevano gli
autori di uno studio condotto da Reveal Marketing Research. La spiegazione sta
nel fatto che gli uomini acquistano tecnologia, notoriamente più costosa. Ma i
dati di questa ricerca sorprendono più volte. Ad esempio, secondo i luoghi
comuni mentali, ci saremmo aspettati che il numero di donne fosse più alto tra
coloro che amano andare al centro commerciale. Quindi la cifra di 7 su 10
sembra un po’ alta rispetto al potere d’acquisto generale dei romeni. Tuttavia,
se approfondiamo l’analisi e iniziamo a prendere in considerazione fattori come
la prossimità, cominciano ad apparire delle spiegazioni, come ci ha raccontato
il sociologo Dan Petre. Innanzitutto nel caso della Romania e soprattutto nel
caso di Bucarest, a differenza delle altre capitali europee, i centri
commerciali sono collocati molto più spesso all’interno delle città. Nelle
altre capitali europee i centri commerciali si trovano più verso la periferia
della città e la prossimità gioca un ruolo molto, molto importante. Il secondo
motivo: per quanto ricordo, siamo al primo posto in termini di metri quadrati
di superficie commerciale pro capite in Europa, in tutta la Romania. Quindi i
centri commerciali si estendono su una vasta area. E la terza ragione è che
esiste una tendenza culturale. Il centro commerciale offre un’esperienza o
un’opportunità condensata di esperienze. Voglio dire, si va anche per coprire
un bisogno utilitaristico o fare acquisti per la famiglia, ma per comprare
anche per se stessi, principalmente vestiti. Abbiamo visto da questo studio che
vengono cercati principalmente vestiti. In secondo luogo, si vuole vivere
un’esperienza sociale davanti a un caffè o durante un pasto. Il centro
commerciale è attualmente un luogo in cui, se sei un consumatore, puoi ottenere
molte delle esperienze di cui hai bisogno in un unico posto.
Tuttavia, andare
al centro commerciale non è solo un’esperienza funzionale o pragmatica, ma
anche emotiva. Anche se le ragioni immediate sono utilitaristiche – come fare
la spesa – esistono anche ragioni strettamente soggettive, come camminare o
socializzare davanti a un pasto o a un caffè. Il recente studio evidenzia poi
anche alcune caratteristiche generazionali. Secondo lo studio, la spesa media
dei romeni per la visita al centro commerciale ammonta a quasi 300 lei. Chi
spende di più è la fascia di età 36-45 anni (Millenials), con quasi 370 lei,
seguita da vicino dalla Generazione X (quelli di età pari o superiore a 45
anni), che pagano circa 330 lei in una visita al centro commerciale. La
generazione Z, composta dai giovani tra i 14 e i 25 anni, spende meno in una
sessione di shopping, ovvero solo 200 lei. Il sociologo Dan Petre sviluppa il
tema partendo dal bisogno di socializzazione dei giovani, ma anche dai redditi
di ogni generazione. Dall’importo speso si può vedere quale sia il livello di
reddito a cui ha accesso ciascuna generazione. I millennial, che in questo
momento si trovano nella zona del massimo potenziale – occupabilità, accesso
alle risorse, accesso al potere sociale – spendono di più. Poi arriva la
Generazione X che ha avuto il tempo di accumulare risorse e poi la Generazione
Z che ancora non ha abbastanza risorse, ma è in ascesa. Ma hanno più tempo
libero e questo in qualche modo compensa la mancanza di soldi. Loro trascorrono
la maggior parte del tempo li’, ma spendono meno. È sempre un gioco tra tempo e
risorse.
Per quanto
riguarda la permanenza al centro commerciale, il 73% dei signori ci va più
volte alla settimana, il 23% va da una a tre volte al mese e il 4% meno di una
volta ogni tre mesi. Le donne, invece, frequentano spesso i centri commerciali
in proporzione del 67%, effettuano 1-3 visite al mese in percentuale del 29% e
solo il 4% dichiara di frequentare il centro commerciale meno di una volta a
stagione. Inoltre, il tempo medio che i romeni trascorrono visitando un centro
commerciale è di poco più di 2 ore (130 minuti). Presi singolarmente i dati
potrebbero non dire molto, ma, sommati, ad esempio, ai dati dei barometri dei
consumi culturali, il quadro di come i romeni trascorrono il loro tempo libero
è completo. Nel 2019 – l’ultimo anno pre-pandemia che ha consentito ricerche
regolari su questo argomento – complessivamente il 5% dei romeni ha assistito a
uno spettacolo teatrale, un altro 5% ha visitato musei, il 9% è andato al
cinema e l’8% a spettacoli di intrattenimento. Naturalmente, una volta
corroborati questi dati con quelli relativi all’età, all’istruzione, al luogo
di vita e alla situazione economica, le conclusioni diventano più approfondite
e dettagliate. Ad esempio, in molte località della Romania mancano teatri,
cinema, musei o librerie. Lo stesso accade quando si va al centro commerciale o
nel caso di altre opzioni di socializzazione, a seconda delle alternative
disponibili, spiega Dan Petre. Esiste un paniere di opportunità a cui le persone
hanno accesso e assegnano il proprio tempo in base alle opportunità a loro
disposizione. Più opportunità ci sono, più persone le sfruttano. Faccio qui
solo un esempio: i festival urbani, come, ad esempio, nel caso di Bucarest,
quando viene chiuso il Viale Kiseleff o il Viale della Vittoria al traffico
automobilistico e vengono aperti alle esperienze pedonali. Sono tanti gli
abitanti di Bucarest che vengono lì per lo street food, i concerti, le
passeggiate. Sono semplicemente molti gli abitanti di Bucarest che lo fanno, il
che dimostra che quando hanno più opportunità, i loro bisogni vengono
distribuiti. Se fossero di più verrebbero distribuiti di più, soprattutto in
certi periodi dell’anno. La stagionalità conta molto. Inoltre la struttura
dell’economia romena punta molto sui servizi, quindi sull’economia terziaria,
su ciò che porta al consumo. Ma questo consumo è ottimizzato al meglio negli
spazi tipo centro commerciale che sono una macchina per offrire esperienze di
consumo. E l’economia della Romania è molto orientata al consumo. E poi in
qualche modo ci si aspettava che si sviluppassero di più i luoghi dove il
consumo è molto intenso e ottimizzato per marchi e produttori.
In questa
situazione e finché questa durerà, non si può che concludere ciò che hanno
constatato gli autori dello studio citato: i centri commerciali svolgono
un ruolo importante nello stile di vita dei consumatori, il loro successo sul
mercato romeno è indiscutibile.