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L’alimentazione del futuro, dal DNA alla tradizione

L'alimentazione del futuro sarà l'alimentazione del passato. Lo dicono i ricercatori che ci esortano a nutrirci di prodotti quanto più naturali, a tornare alle abitudini alimentari dei nonni.

L’alimentazione del futuro, dal DNA alla tradizione
L’alimentazione del futuro, dal DNA alla tradizione

, 04.11.2019, 18:47

L’alimentazione del futuro sarà l’alimentazione del passato. Lo dicono i ricercatori che ci esortano a nutrirci di prodotti quanto più naturali, a tornare alle abitudini alimentari dei nonni. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rilevano che, a livello mondiale, una su tre persone soffrono di obesità e varie forme di malnutrizione, e fino al 2025, si stima che ne sarà colpita una su due persone. Più grave è che l’obesità tra i bambini e i giovani è in crescita in Europa, nel contesto in cui si stima che uno su tre adolescenti è in sovrappeso oppure obeso. Rispetto alle precedenti generazioni, i giovani in Europa, quindi anche in Romania, consumano prodotti fast-food e bevande addolcite con zucchero, usano l’internet più volte al giorno, si spostano in macchina oppure usano l’ascensore. Tutto ciò porta a gravi problemi di salute, afferma Lygia Alexandrescu, specialista di nutrizione, che ha alcuni consigli per una vita sana.



”La soluzione, in questo momento, è l’alimento integrale, l’alimento consumato al tempo giusto, nella sua stagione. Siamo stati abituati a mangiare i pomodori in estate, le uva in autunno, il cocomero ad agosto e settembre. Adesso mangiamo cocomero anche ad aprile, mangiamo ciliege anche a settembre, e tutto ciò non è normale. Ha impatto su di noi ed è un’aggressione e poi ci chiediamo perchè siamo malati, perchè i nostri figli sono più malati di noi. A noi si rivolgono bambini con problemi di sovrappeso, bambini con malattie che avevano solo i nostri nonni. Bambini con gotte, colesterolo alto, con problemi di articolazioni a causa del sovrappeso e tutto ciò perchè ci siamo dimenticati della natura, perchè si tratta di quel equilibrio che ci tiene vicini a tutto ciò che è naturale», ha spiegato Lygia Alexandrescu.



Nel prossimo futuro, lo studio del genoma di ciscun uomo ci consentirà di ottenere informazioni sull’eredità genetica e la propensione a contrarre varie malattie, il che porterà alla creazione di menù personalizzati, aggiunge Lygia Alexandrescu.



”Il futuro significa ricerca sul DNA. Si faranno dei test e si sta lavorando su questi test che ci dicono di che cosa abbiamo bisogno, a che ora, quante volte alla settimana abbiamo bisogno di un certo alimento. Dobbiamo mangiare cosi’ come ce lo chiede il nostro corpo. I nostri figli mangeranno in conformità a questa descrizione del genoma. Se parliamo dell’alimento locale, ciò vuole dire che facciamo amicizia con la nostra natura, stimoliamo la produzione e l’economia locale. Avere uno contadino al mercato dal quale andare periodicamente per comprare i pomodori… Ma, nel futuro ci aspettano alimenti a base di insetti, a base di vermi… proteine di ottima qualità… Una cosa è certa. Il futuro non promette più latticini, nè carne, non ci saranno più risorse. Sembra che nel 2028 mangeremo un sacco di prodotti che imiteranno la carne, ci sono alimenti che noi non conosciamo», ha detto sempre Lygia Alexandrescu.



Fino a quel punto, però, il dottor Gheorghe Mencinicopschi ci raccomanda il ritorno all’alimento locale e integrale. Lo specialista ammonisce che dobbiamo diventare più consapevoli di ciò che mangiamo e dei rischi nascosti.



”La storia dei vermi e degli insetti, secondo me, è una diversione. Perchè? Siamo in tanti e non possiamo produrre cibo per tutti. Ma allora è, se volete, umano produrre cibo in grosse quantià e di pessima qualità per ammalare la gente? Non è meglio avere una cultura dell’alimentazione sana per essere più sani, noi e i nostri figli, che produrre grosse quantità, per moltissime persone, a basso costo e ammalarci? Qui si tratta di aspetti profondamente economici. Tutti vogliono recuperare l’investimento in un tempo quanto più breve senza essere interessati alla qualità dell’alimento… Quindi lo facciamo per il profitto, non ci interessa la salute del consumatore. E allora perchè credere che sugli scaffali dei negozi ci siano alimenti sani? Il profitto detta tutto. I bambini in Romania sono sempre più affetti da obesità, malattia tipica dell’adulto, attualmente scoperta nei bambini di tre anni. Il disastro è iniziato negli anni ’70, quando la carne, le uova, il latte, il grasso animale sono stati dichiarati il nemico numero uno della nostra salute. Ed è cominciata l’epoca dei cereali, che ha portato a ciò che viviamo”, speiga il dottor Gheorghe Mencinicopschi.



Le statistiche rilevano che il 15% dei romeni sono obesi, e un terzo, in sovrappeso. Molti giovani si confrontano con questo problema, a causa dell’alimentazione degli ultimi decenni, priva di nutrienti e piena di prodotti chimici. Teodor ha 25 anni ed è felice di essersi liberato dal fardello dell’obesità.



Ho avuto una dignosi di obesità morbida a 11 anni. Nella sesta classe pesavo intorno a 80 chili. Cosa ha fatto per me una nutrizione equilibrata? Mi ha praticamente salvato la vita. Oltre al fatto che parliamo di un prolungamento della vita, mi ha dato anche qualcosa che pensavo non avrei mai avuto. Un miglioramento dello stile di vita, che non pensavo fosse stato possibile», ci ha detto Teodor.



Tatiana ha 36 anni e si vergogna di dire quanto pesava prima di mettersi a dieta: “Un numero di chili in più, un’alimentazione diffettosa e uno stile di vita poco sano, questo è stato solo l’inizio. Ma, dopo un anno e tre mesi sono riuscita a perdere 40 kg. Ho riacquisito il mio equilibrio. Non posso dire che sia una dieta. È uno stile di vita. Mangio quasi qualsiasi cosa rispetando delle regole, ho un un orario che rispetto rigorosamente. Si tratta di due merende e tre pasti principali. Con questa perdita di chili ci si riesce a riequilibrasi del tutto, ci si riacquisisce l’autostima, si cambia interamente e io credo di essere ringiovanita di 10-15 anni. Adesso ho 36 anni, ma prima sembravo una donna di 46», ci ha detto Tatiana.



Con programmi ben definiti di educazione nutrizionale nelle scuole si possono superare molti di questi problemi, ritengono gli specialisti. Del resto, dal 2020, abbiamo una nuova disciplina, « L’educazione alla salute e alla nutrizione », che sarà inclusa nei curricula scolastici in Romania.



(foto: Anqa / pixabay.com)
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