La società civile sostiene l’istruzione nelle zone rurali
Allora e laddove l'intervento istituzionale e ufficiale delle autorità si lascia attendere, i romeni riescono a fornire questo aiuto che arriva in ritardo.
Christine Leșcu, 08.06.2024, 18:23
Allora e laddove l’intervento istituzionale e ufficiale delle autorità si lascia attendere, i romeni riescono a fornire questo aiuto che arriva in ritardo. Hanno imparato di recente a farlo attraverso le organizzazioni non governative che, a loro volta, riescono a mobilitare diversi sponsor. Un esempio è l’associazione Bookland, che è riuscita a migliorare una situazione deplorata da molti anni dai romeni: le scuole rurali in pessime condizioni, senza attrezzature moderne e ospitate da edifici inadeguati. In soli quattro anni Bookland ha ristrutturato e attrezzato 80 scuole e asili nido. L’impulso è stato dato dalle statistiche sull’abbandono scolastico massiccio nelle zone rurali. E le ragioni dell’abbandono scolastico si uniscono a quelle dell’abbandono degli edifici scolastici, ritiene Mihaela Petrovan, presidente dell’associazione Bookland.
“Dal punto di vista educativo, nelle zone rurali la situazione è grave. Ad esempio, uno studente su due non frequenta più la scuola superiore dopo la terza media. E comunque, in Romania, uno studente su quattro delle zone rurali non si presenta più all’esame di maturità. Quindi è dura, ma nonostante tutto non ci arrendiamo. Nello spirito di ogni attivista civico, come siamo, continuiamo a lottare e ad andare avanti, ad avere un sogno, ad essere forse un po’ ingenui, un po’ pazzi, coraggiosi e credere che sia possibile, anche se non è facile. Ed è per questo che stiamo iniziando, dopo quattro anni di ristrutturazione delle scuole in tutte le province del paese, meno in Ilfov, dove, tra l’altro, stiamo cercando una scuola da molto tempo, ma sembra che assolutamente tutte, incoraggiate dall’Ispettorato scolastico provinciale, abbiano chiesto fondi europei. Benissimo! Ma noi di Bookland abbiamo una formula speciale. E se siamo riusciti a fare ciò che abbiamo fatto con i soldi romeni donati da aziende locali, internazionali o multinazionali, penso che ce la faremo.”
Ma il più grande successo dell’associazione Bookland è stato il coagularsi delle comunità locali, spesso colpite dal letargo, afferma Mihaela Petrovan, presidente dell’associazione Bookland, che specifica come è stato svolto il lavoro in ciascuna zona. “Abbiamo tra 1 e 6 scuole ristrutturate in ogni provincia. La media è di due per provincia, ma ci sono province come Vrancea con sei scuole e asili ristrutturati da noi. Siamo contenti che lì abbiamo avuto un cambiamento che si perpetua. Cioè, se al momento del nostro arrivo, l’intera comunità era in uno stato di letargia, stufa di bugie e promesse, rassegnata, noi siamo riusciti a coinvolgere proprio tutti. I genitori hanno cucinato un pasto caldo per gli operai, gli studenti si sono messi in gioco e hanno dipinto loro stessi sui cancelli e sui muri vari modellini. Ci siamo fatti coinvolgere dai piu’ piccoli ai piu’ grandi, i preti, il medico del paesino, il fornaio. Tutti ci hanno contribuito.”
E i frutti del loro lavoro sono stati notati soprattutto dagli abitanti, come ad esempio una madre della provincia di Neamț, di cui si ricorda Mihaela Petrovan.
“Una mamma ha detto una cosa così bella: “Che bello! Vedere una Romania unita per i nostri figli.” – quando ha visto la targa con i nomi di tutti i sostenitori che hanno contribuito direttamente alla ristrutturazione di quella scuola, circa 40-50 nomi. È una madre di Păstrăveni, provincia di Neamț. Mi ha impressionato e ho capito che sì, ha ragione, perché abbiamo portato a scuola 150-200 pacchi con merce proveniente non solo da tutte le parti della provincia di Neamt, ma anche da quelle di Arad e Bihor. Le merci sono arrivate e siamo riusciti a mobilitare le aziende per reindirizzare prodotti o denaro in modo da poter pagare la manodopera. Abbiamo mobilitato i municipi affinche’ contribuissero. E sappiate che la stragrande maggioranza ha contribuito con i soldi raccolti dalle tasse locali, quindi nemmeno soldi dal bilancio dello stato, ma e’ stata sempre la gente a pagare per la scuola, il contributo dell’ufficio del sindaco è stata in definitiva il contributo dei membri della comunità. Siamo orgogliosi che questo trio di successo – aziende, comuni e comunità – funzioni senza fondi europei.”
Il prossimo passo che l’associazione Bookland sta preparando riguarda il sostegno alla formazione professionale duale, cioè quei corsi che formano professionisti in diversi ambiti richiesti da aziende o operatori economici disposti a investire nella formazione di questi studenti. Secondo Mihaela Petrovan, questo sarebbe il primo campus preuniversitario in sistema duale e potrebbe essere costruito nella provincia di Argeș, nel comune di Vulturești. Spazi del genere sono necessari nel nostro Paese. Secondo l’ultimo rapporto dell’OCSE, l’istruzione professionale e tecnica è più popolare in Romania che in altri paesi: il 32% degli studenti romeni di età compresa tra i 15 e i 19 anni sono iscritti a questo tipo di istruzione secondaria.