La situazione della neonatologia in Romania
La dotazione adeguata delle cliniche di neonatologia è essenziale per la buona gestione dei parti prematuri. In Romania, il tasso della mortalità infantile è due volte maggiore della media dell'Ue.
Monica Chiorpec, 03.06.2019, 18:26
La dotazione adeguata delle cliniche di neonatologia è essenziale per la buona gestione dei parti prematuri. In Romania, il tasso della mortalità infantile è due volte maggiore della media dellUe. Questo tasso è un buon criterio per osservare la distanza tra la Romania e gli stati europei più sviluppati. Nelle province povere della Romania, il tasso della mortalità infantile è due volte maggiore di quello nelle grandi città, dove esistono maternità dotate di apparecchiature mediche modernissime, secondo unanalisi dellorganizzazione “Salvate i bambini”. Gabriela Alexandrescu, presidente esecutivo di “Salvate i bambini” Romania.
“Non è stato più sviluppato un programma nazionale di dotazione da 12 anni, dal 2007. Dato il gran numero di casi di parti prematuri, dei neonati a rischio, queste apparecchiature sono state adoperate intensamente. Inoltre il numero dei posti letto nel reparto terapia intensiva per neonati è a metà, cosicchè molti reparti hanno lavorato intensamente, hanno accolto più bambini di quanto permettesse la loro capacità. Lassenza delle dotazioni atte ad assicurare un supporto vitale è stata una delle cause. Unaltra causa è quella legata alleducazione delle mamme, al grado di copertura nelle registrazioni presso il medico di famiglia e di controllo della gravidanza. Quasi la metà delle gravidanze non sono registrate presso un medico di specialità. Moltissime donne partoriscono in maternità che non hanno la possibilità, lequipe e il diritto legale di curare neonati che pesano sotto un chilo e mezzo.”
Quanto alle cause che portano ad un tasso alto di mortalità infantile in Romania, Gabriela Alexandrescu considera che siano di natura socio-culturale, ma anche legate alla mancanza dei servizi sanitari nelle zone meno sviluppate della Romania.
“È un cumulo di fattori: leducazione, la mancanza dei servizi di base a livello delle comunità,soprattutto nelle comunità rurali, dove cè una mancanza acuta di medici di famiglia, una mancata valutazione della donna incinta, limpossibilità di molte donne di spostarsi in altre località per farsi fare gli esami necessari. Tutto ciò ha creato una situazione abbastanza difficile per le famiglie in Romania. Abbiamo un tasso doppio di mortalità infantile e ci sono divari anche allinterno del Paese, tra varie province. Abbiamo oltre 23 province che superano la media nazionale della mortalità, ai primi posti collocandosi, purtroppo, le province di Botoşani e Călăraşi. Queste hanno una mortalità tre volte più alta rispetto a Cluj o Bucarest.”
La media nazionale del tasso di mortalità infantile è stata, nel 2017, del 7,2 per mille bambini nati vivi, la causa principale essendo il parto prematuro. Lorganizzazione “Salvate i bambini” si implica attivamente nelle iniziative di dotazione adeguata delle unità sanitarie.
“Attraverso ciò che possiamo fare noi, lorganizzazione “Salvate i bambini”, cerchiamo di risolvere queste mancanze. Negli ultimi anni, dal 2012 al 2018, abbiamo donato più di 515 apparecchiature a 88 maternità, per 42 mila neonati. Abbiamo investito 4 milioni di euro, soldi che abbiamo ricevuto da compagnie e persone fisiche. Tutto col sostegno dei cittadini romeni, i quali hanno capito che, invece di aspettare che il ministero e le autorità decidano di stanziare fondi importanti, possiamo fare qualcosa noi per salvare i nostri bambini. Se non assicuriamo nemmeno il diritto alla vita ai bambini, di che altro ha senso parlare?”, ha detto sempre Gabriela Alexandrescu.
In Romania, esistono anche moltissimi casi di malformazioni cardiache tra i neonati. Molti bambini nascono con questi problemi e lunica clinica dove possono essere trattati subito dopo la nascita è lInstituto di Malattie Cardiovascolari e Trapianto di Târgu Mureş. Là, i medici lavorano continuamente, ma il loro sforzo non è sufficiente. La clinica di Târgu Mureş assicura 230 dei 1000 interventi annuali sul cuore necessari. Allo stesso tempo, altri medici si confrontano con la mancanza delle dotazioni necessarie. Adriana Dan, capo del reparto neonatologia dellOspedale Universitario di Emergenza di Bucarest.
“Le cliniche di neonatologia in Romania sono classificate a seconda del grado di competenza e dotazione. Le maternità di terzo grado, le meglio dotate e preparate dal punto di vista delle risorse umane, sono relativamente poche, circa 20, in Romania. Queste unità sono capaci di assicurare le cure ai neonati prematuri con i maggiori bisogni. Funzioniamo con poche apparecchiature, obsolete, fisicamente e moralmente. Per la sopravvivenza dei prematuri è essenziale disporre di incubatrici, ventilatori, monitor delle funzioni vitali, materiali di qualità e monouso atti a prevenire le molteplici complicanze che questi neonati con una bassa immunità possono sviluppare”, ha spiegato Adriana Dan.
Abbiamo chiesto ad Adriana Dan cosa sente un medico neonatologo che, nonostante le carenze del sistema medico, ha successi nel suo mestiere. “Da una parte, viviamo la felicità umana di aver potuto aiutare una creatura fragile e una famiglia che la desidera e aspetta da tempo. Daltra parte, è un motivo di fierezza professionale, perchè significa che ciò che facciamo noi è importante. Ai nostri incontri annuali del 17 novembre, quando si festeggia la Giornata Mondiale della Prematurità, ci incontriamo di nuovo con i bebè che abbiamo salvato e che hanno 2-5 anni o sono addirittura allievi. È una gioia sapere che parte di ciò che è quel bambino si deve anche a te. È speciale”, ci ha detto Adriana Dan.
Una soddisfazione che, il più probabilmente, solo un medico che salva la vita di un bambino appena nato può avere. Ma, affinchè simili successi diventino sempre più numerosi, la Romania ha bisogno di cliniche di neonatologia performanti. Nel 2019, lorganizzazione “Salvate i bambini” Romania acquisterà apparecchiature per 49 maternità.