La Romania abbandonata
Per i romeni, il 2021 è stato l'anno del più grande esodo degli ultimi 3 decenni.
Luiza Moldovan, 20.12.2022, 18:15
Il termine diaspora deriva dalla fusione di due termini greci: dia (intorno) e spora (disperdere). Il termine è usato in generale per indicare tutte le comunità che sono finite a vivere fuori dai confini dei paesi di origine. Per quanto riguarda i romeni, il 2021 è stato lanno del più grande esodo degli ultimi 30 anni. Ufficialmente, circa 5,8 milioni di romeni hanno lasciato il Paese, ma secondo altre stime il loro numero si avvicina a 9 milioni. Non è possibile stabilire con certezza quanti romeni siano allestero perché molti non hanno documenti o non dichiarano la propria residenza. LItalia è al primo posto nelle preferenze di residenza dei romeni, seguita da Spagna e Germania. Molti altri romeni sono negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Portogallo, Francia, Olanda, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Per fascia di età, la maggior parte ha tra i 25 ei 45 anni. Perché questo esodo? Cosa succede a chi parte? Quali implicazioni ha la loro partenza per la Romania?
Abbiamo parlato della diaspora romena con Claudiu Târziu, ex giornalista, ora senatore dellAlleanza per lUnità dei Romeni, allopposizione nel parlamento, il presidente della Commissione per i Romeni nel Mondo. “Ovviamente, tutti coloro che lasciano la Romania per lavorare allestero lo fanno per uno stipendio migliore e migliori condizioni di vita. I romeni sono insoddisfatti di ciò che viene loro offerto in termini di carriera e possibilità di sviluppo personale e familiare. È assolutamente chiaro che la Romania non è in grado di fornire posti di lavoro retribuiti adeguatamente rispetto al livello di specializzazione di cui avrebbe bisogno e non è in grado di fornire posti di lavoro alle persone non qualificate. Ci sono alcune aree in cui le cose si sono sistemate (e sto parlando di edilizia e agricoltura, ma anche queste ultimamente stanno regredendo). In agricoltura ci sono ancora grossi problemi perché dipendiamo dalle condizioni meteo, da quello che Dio ci dà e non abbiamo sistemi di irrigazione, non abbiamo la capacità di lavorare la terra ai massimi livelli professionali, per molte ragioni. Anche nelledilizia stiamo soffrendo perché i prezzi di tutti i materiali da costruzione sono aumentati enormemente (questo a causa della guerra in Ucraina, ma non solo), i prezzi sono aumentati in seguito alla liberalizzazione dei prezzi dellenergia, e così abbiamo registrato dei passi indietro in queste zone dove le cose si erano stabilizzate e dove si poteva ancora realizzare un profitto e quindi offrire stipendi migliori. Ecco perché i romeni se ne vanno, soprattutto perché non possono essere pagati allaltezza delle loro aspettative, aspettative legittime, direi, ma non solo per questo, ma anche a causa delle condizioni generali di vita in Romania. Dalla sicurezza personale sulle strade, alla burocrazia e aI sistema educativo e sanitario».
Cosa manca ai romeni che se ne sono andati e cosa fa lo stato romeno per riportarli indietro? “Cosa manca ai romeni allestero? Cosa manca loro di più? In primo luogo, mancano loro le famiglie e, in secondo luogo, manca loro la protezione offerta dallo stato romeno, protezione alla quale hanno diritto, in quanto titolari di cittadinanza romena. Sfortunatamente, lo stato romeno non ha una strategia per quanto riguarda i romeni che vivono temporaneamente o permanentemente fuori dai confini, nè per quanto riguarda i romeni delle comunità storiche, né i romeni in esilio economico (la cosiddetta diaspora), non ha una strategia né per aiutare i romeni allestero che vogliono tornare in Romania affinchè lo possano fare, né per coloro che vogliono continuare restare allestero affinchè possano preservare la propria identità nazionale e difendere i propri diritti e libertà dove vivono. Lo stato romeno sembra aver abbandonato questi romeni, tutti, sono intorno ai 6 milioni i romeni ufficialmente registrati con il domicilio allestero o residenti allestero, più precisamente un milione di romeni con il domicilio allestero e oltre 5 milioni di romeni residenti allestero, ma probabilmente senza registrazioni ufficiali, senza documenti legali sono molti di più, come ha detto il segretario di stato del Dipartimento per i romeni nel mondo, oltre 8 milioni. Ebbene, lo stato romeno non sembra interessato a questi romeni fuori dai suoi confini, offre loro solo palliativi. Qualche programma culturale qua e là, di valore insignificante, qualche visita ufficiale di dignitari, di tanto in tanto, e, per il resto, assolutamente niente. Quei romeni sono cercati solo durante le campagne elettorali, quando i partiti hanno bisogno del loro appoggio elettorale. È una cosa inammissibile e va cambiata al più presto», ci ha detto sempre Claudiu Tarziu.
Lesodo dei romeni significa automaticamente anche lesodo di categorie professionali altamente qualificate, che ora siamo costretti ad importare da altri Paesi. “Per aiutare i romeni che vogliono rientrare nel Paese, bisogna prendere non pochi provvedimenti, ma interi pacchetti di misure. Serve una vera strategia nazionale in questo senso, perché essa deve mirare a tutti gli aspetti della vita sociale, non a uno o due. Non possiamo riportare i nostri fratelli fuoridai confini nel Paese (se lo desiderano) che nelle condizioni in cui assicuriamo in Romania un contesto favorevole a una vita dignitosa. Un contesto favorevole allo sviluppo personale di ciascuno, alla costituzione di nuove famiglie, alla nascita e alleducazione dei bambini in ottime condizioni. Quindi dobbiamo cambiare molte cose in Romania e dobbiamo anche sviluppare alcuni programmi da dedicare ai romeni oltre i confini, di cui anche noi abbiamo bisogno. Non solo loro hanno bisogno di noi, se vogliono tornare in Romania, ma anche noi abbiamo bisogno di loro», ha detto Claudiu Tarziu a RRI.