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La gestione dei casi di HIV-AIDS in Romania

L'AIDS continua ad essere un problema di salute nell'intero mondo. La malattia ha già ucciso milioni di persone a livello mondiale.

La gestione dei casi di HIV-AIDS in Romania
La gestione dei casi di HIV-AIDS in Romania

, 28.01.2020, 20:16

LAIDS continua ad essere un problema di salute nellintero mondo. La malattia ha già ucciso milioni di persone a livello mondiale. Anche se vengono fatti progressi, non è stata ancora scoperta una cura che guarisse completamente questa malattia. A livello mondiale, nel 2018, erano registrate oltre 37 milioni di persone infette da HIV, e in Romania il loro numero ammonta a 16.000 persoane. Ogni anno appaiono intorno a 700 nuovi casi, ma oltre la metà delle persone con HIV sono diagnosticate in fasi avanzate dellinfezione. Ciononostante, la speranza di vita di un malato di AIDS è cresciuta, laddove sono stati implementati programmi nazionali di trattamento. La Romania dispone tramite il Programma Nazionale HIV/AIDS di medicine antiretrovirali, di ultima generazione, atti a prevenire linfezione con HIV di nuove cellule, ma sono necessari programmi di prevenzione tramite leducazione, con accento sui gruppi vulnerabili e sulle comunità a disagio.



« Il nostro obiettivo è di mantenere la Romania un Paese a basso rischio di infezione da HIV/AIDS. Noi, il Ministero della Salute, operiamo un programma nazionale HIV/AIDS avviato nel 1985. Il budget di questo programma è stato, nel 2018, di 303 milioni di lei. Esso è stato aumentato nel 2019 a 328 milioni di lei. È una crescita bassa, del 9% e, attualmente, stiamo trattando circa 13.000 pazienti con HIV-AIDS. Nel frattempo, il Ministero della Salute ha elaborato un Piano nazionale strategico per il monitoraggio, il controllo e la prevenzione dei casi di infezione da HIV-AIDS nel periodo 2019 – 2021. È un documento di strategia di politica pubblica, è stato ultimato, ma nel periodo del precedente mandato al Ministero della Salute non è stato approvato e implementato”, ha spiegato Horațiu Moldovan, segretario di stato nel Ministero della Salute.



Purtroppo la stigmatizzazione e la discriminazione, raccontano quelli che sono colpiti da questa malattia, sono più difficili da sopportare della malattia stessa. Queste persone nascondono la malattia, il che porta, di conseguenza, al suo dilagare. “Dalla mia pratica personale, come chirurgo cardiaco, mi sono trovato molte volte nella situazione in cui ho dovuto operare pazienti affetti da AIDS. Più difficile degli interventi stessi è stato distribuire i pazienti infetti ai miei colleghi chirurghi e notare una certa resistenza allimplicazione in questi casi. Non basta che un chirurgo accetti un paziente infetto, è necessario che listituzione lo accetti perchè la catena medica tecnologica è più lunga. Cè una paura nei confronti di questi pazienti, ma ci proponiamo a livello del Ministero della Salute di attenuare queste asperità, cosicchè tutti questi pazienti possano beneficiare di cure mediche, di interventi chirurgici », ha detto Horațiu Moldovan.



Un altro problema che va risolto è la discontinuità delle cure, date le difficoltà nel rifornimento di medicine. La Romania rispetta parzialmente gli obiettivi legati allaccesso alla terapia antiretrovirale continua, il 67% riceve trattamento specifico e il 54% sono giunti alla soppressione della carica virale (non diffonde più la malattia). “Lattuale paziente infetto da HIV non si assomiglia più al paziente infetto da HIV del 1985. Oggi prendi una pasticca al giorno, che contiene 3 o 4 ingredienti, e vivi una vita assolutamente normale. Ovviamente che durante la vita possono verificarsi vari problemi, che sono specifici della vita quotidiana, ma non connesse allHIV. LHIV non sarà combattuto da un giorno allaltro. E non finisce per colpa nostra, delle persone che non si proteggono… Se non ci proteggiamo, ci assumiamo il rischio. La Romania ha beneficiato e continua a beneficiare di un programma meraviglioso, inclusivamente con supporto per i pazienti », ha spiegato il prof. dott. Adrian Streinu Cercel, manager dellIstituto Nazionale di Malattie Infettive “Prof. Dott. Matei Balş”.



I pazienti con HIV SIDA in Romania potrebbero ricevere a partire da questanno le medicine a casa. È una misura molto benefica, affermano i medici, soprattutto per i malati attivi, che hanno un posto di lavoro, perchè, ogni mese, questi devono chiedere il congedo medico per andare allospedale e prendere le medicine. Inoltre, in Romania, il programma HIV/AIDS è molto ben monitorato. In questo momento, si sa benissimo dove abitano le persone con HIV/AIDS, se cambiano indirizzo, quindi si potrebbe realizzare una distribuzione zonale delle medicine », afferma Adrian Streinu Cercel.



“I trend in Romania sono ottimi: è calato il numero delle infezioni e continua a calare costantemente. Chi è registrato con HIV è ben monitorato e viene direzionato verso centri regionali e ovviamente il numero di nuove infezioni è calato. La Romania è lunico Paese dellUe a registrare ciascun paziente col nome, il cognome e il codice numerico personale e di conseguenza abbiamo costantemente unimmagine di ciò che succede con questi fenomeni. Nel 2018, tutti i trend sono stati decrescenti. Abbiamo ancora problemi con le donne incinte perchè alcune si rifiutano di fare la profilassi per il neonato. E perchè non sono daccordo, è stato fatto un registro in cui sono registrati tutti i neonati delle donne sieropositive che minitoriamo», ci ha detto sempre il prof. dott. Adrian Streinu Cercel.



Gli specialisti stimano che nel 2020 avremo a livello globale circa 500 mila infezioni da HIV, e nel 2030 si giungerà a 200.000 infezioni.




Foto: Jeswin Thomas / unsplash.com
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