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Il parto cesareo in Romania

Una statistica Eurostat della fine del 2019 rivelava una triste realtà della Romania: siamo al secondo posto nell'UE per il numero di parti cesarei.

Il parto cesareo in Romania
Il parto cesareo in Romania

, 28.10.2020, 08:00

Siamo già abituati, purtroppo, che la Romania registri vari record negativi nelle classifiche dellUe. Una statistica Eurostat della fine del 2019 rivelava unaltra triste realtà della Romania: siamo al secondo posto nellUE per il numero di parti cesarei: il 60% dei bambini nati in Romania vengono al mondo in seguito a un taglio cesareo. Siamo superati solo dal Cipro. Se, durante il regime di Ceausescu, il tasso di parti cesarei era insignificante, dopo gli anni 90, è cominciato a crescere gradualmente. Le grandi cliniche private incoraggiano la procedura perchè il costo è abbastanza alto. Il parto cesareo prevale anche negli ospedali pubblici. Sono le mamme a voler evitare il parto naturale e a chiedere il taglio cesareo o sono piuttosto i medici a imporrlo? Cerca di rispondere a questa domanda lostetrica Irina Mateescu.”Io non credo che cerchino di evitare il parto naturale, credo che cerchino di farsi risparmiare lattuale immagine del parto naturale, che è lievemente traumatica. Ci sono tante storie in giro sullinduzione del travaglio per forzare la nascita, su donne sgridate oppure con cui una parte del personale sanitario parla male, sulla posizione atipica, antigravitazionale per il parto, che lo rende difficile. In molti ospedali non è accessibile lanestesia epidurale, nè gratuita, e allora le donne forse trovano una ragione per farsi risparmiare la mancanza di rispetto, il dolore, la mancanza di empatia. Lalta percentuale di parti cesarei nel nostro Paese è dovuta moltissimo al falso motivo medico, non alla richiesta delle donne. Insisto, cè unalta percentuale di parti cesarei imposti dai medici, anzichè richiesti dalle donne”, ha spiegato Irina Mateescu.



Il medico ostetrico-ginecologo Brândușa Mitroi riporta allattenzione anche la paura dellignoto della madre e la sua età. « Tra le ragioni, in gran parte, ci sono quelle relative alle particolarità di ciascun caso medico, perchè i parti tendono ad avvenire a età più avanzate e con complicanze tipo il diabete gestazionale o lipertensione. Ci sono, inoltre, casi in cui le complicanze appaiono durante il travaglio. E in questo caso il parto cesareo diventa unemergenza. Ma altri motivi per cui è la mamma a scegliere il parto cesareo sono la sua paura dellignoto e, spesso, la mancanza di informazione. I motivi dei medici possono essere dovuti anche alla negligenza medica, un fenomeno in aumento, ma si deve prendere in calcolo che, per il medico, la scelta di effettuare un taglio cesareo non rappresenta la variante più facile, i medici di tutto il mondo concordando sul fatto che il rischio di complicanze sia maggiore», ci ha detto Irina Mateescu.



Ci sono stati tempi in cui lostetrica svolgeva un ruolo-chiave nel processo del parto, ma adesso, almeno in Romania, le cose non stanno più così. Le facoltà di ostetrica hanno chiuso i battenti e ciò ha portato a un grande deficit di ostetriche. Purtroppo, la Romania non si avvale del prezioso aiuto delle ostetriche, le poche rimaste. Chi ha da perdere? « Il ruolo delle ostetriche resta importantissimo e la prevenzione, la sorveglianza che possiamo fare a livello nazionale con laiuto delle ostetriche farebbero aumentare alcuni indicatori di salute, e farebbero calare alcuni indicatori di rischio a un livello significativo, solo che noi non siamo sufficienti. Le ostetriche iscritte allAlbo delle Infermiere e Ostetriche sono meno di 1000 e il resto, fino a 12.000, il minimo necessario, devono ancora godere di una formazione. Se le facoltà non vengono riaperte, questa leva è praticamente annullata. Attualmente le ostetriche hanno un ruolo minore nellintero processo perinatale perchè non siamo benvenute, non siamo attive in conformità alle nostre competenze, le nostre facoltà hanno chiuso i battentì. In questo momento la formazione come ostetrica è quasi impossibile, se si vuole frequentare una facoltà, questa praticamente non cè, perchè solo 1 su 9 atenei destinati alle ostetriche è ancora aperto. È un mercato in qualche modo saturo, di ostetrici-ginecologi, neonatologi che si sono aggiudicati la quota di mercato delle ostetriche, per cui non sono specializzati. L85% delle gravidanze potrebbero essere sorvegliate dalle ostetriche”, spiega sempre Irina Mateescu.



Il parto cesareo è talmente diffuso nella nostra società che gli sforzi di poche persone di cambiare questa mentalità sembrano destinati a fallire. Forse abbiamo dimenticato che il parto fa parte della vita, abbiamo dimenticato che la natura ci viene incontro, che non è il nostro nemico. Lostetrica-ginecologa Brândușa Mitroi ci spiega come potremmo superare questo loop mentale. “Come possiamo cambiare la nostra mentalità? Pensando che la nascita fa parte della vita. Il più delle volte la natura non sbaglia e dona a ciascuna mamma il figlio che può portare al mondo in sicurezza. Come possiamo migliorare la situazione? Partecipando a corsi prenatali, chiedendo allorquando è possibile la presenza del padre durante il parto o lanestesia peridurale”, ha precisato Irina Mateescu.



Irina Mateescu racconta che occorrono anche soluzioni amministrative chiare: « Come soluzione, dal mio punto di vista, occorre separarsi dallAlbo delle Infermiere affinchè possiamo rappresentare il nostro mestiere veramente, e ottenere lassistenza dei medici di guardia. Il fatto che un determinato medico viene ad assisterci durante il parto è unanomalia tipicamente romena e le donne si aspettano moltissimo che il medico garantisca loro la sicurezza emotiva. Ma un medico stanco dopo un turno di guardia non è abbastanza efficiente nellassistere il parto. Il più efficiente è il medico di guardia, riposato, disponibile. Qui si dovrebbe agire secondo una serie di protocolli. Ci sono delle guide che andrebbero trasformate in protocolli e pratiche basate su prove in ciascun ospedale, quindi occorre luniformizzazione della cura per la salute della madre e del bambino. Ci dovrebbero essere degli standard da applicare nellintero Paese», ha detto Irina Mateescu.



Un altro problema importante negli ospedali ostetrici-ginecologici in Romania è la separazione del bambino dalla madre subito dopo la nascita. Un trattamento brutale per il neonato, devastante dal punto di vista emotivo per la madre. Quando sarà trovata una soluzione dal punto di vista delle ostetriche? « Allorquando le ostetriche diventeranno attive e potremo sorvegliare un numero sempre maggiore di parti, assisteremo ai parti e avremo ulteriormente cura della madre e del bambino senza separarli se possono stare insieme. Le madri e i bambini sani possono stare insieme, vanno dimessi dallospedale presto e poi sono monitorati a domicilio. E le ostetriche lo possono fare senza problemi. Limportante è che siamo lasciate lavorare anche nel nostro Paese », ha spiegato Irina Mateescu.




(foto: Anqa / pixabay.com)
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