Il lavoro con i giovani e la figura dell’operatore sociale per i giovani in Romania
Pochissimi giovani hanno sentito parlare di operatori sociali per i giovani, occupazione che è stata regolamentata solo nel 2012, quando è stata introdotta nella Classifica delle Occupazioni in Romania.
Luana Pleşea, 13.02.2018, 18:21
C’è bisogno di operatori sociali per i giovani
per aiutare i giovani nelle comunità a valorizzare il loro potenziale, ad
integrarsi nella società, a interagire con altri giovani, a conoscersi meglio.
Ho notato che molte volte i giovani non capiscono molto bene cosa possono fare
nella società, a quali istituzioni si possono rivolgere, a quali ong, a chi si
possono rivolgere per fare cose che abbiano un senso per loro stessi, per
valorizzare il proprio potenziale, spiega Mihai Dragoş, il presidente del
Consiglio dei Giovani in Romania.
Pochissimi giovani hanno sentito parlare di
operatori sociali per i giovani, occupazione che è stata regolamentata solo nel
2012, quando è stata introdotta nella Classifica delle Occupazioni in Romania e
quando è stato realizzato lo standard lavorativo. Dell’equipe che l’ha redatto
ha fatto parte anche Marius Donţu, esperto nel campo della gioventù, manager
presso la Schultz Consulting Romania, compagnia che, infatti, ha promosso il
progetto. La motivazione è stata il desiderio di professionalizzare questo
mestiere, perchè troppa gente si occupa di giovani e qualsiasi persona che si
occupa di giovani si ritene specialista nel settore.
All’inizio sono risultate molte mansioni. Abbiamo
pensato di non renderlo un superuomo e ci siamo fermati a solo 4 competenze
specifiche, innanzittutto la capacità di informare i giovani – che sia in grado
di informare i giovani su varie attività, benefici, diritti che hanno oppure
opportunità tipo progetti internazionali di scambi o di carriera. La seconda
competenza è la progettazione dello standard di sviluppo personale e
professionale, ossia che sia qualcuno capace di parlare con loro e aiutarli a
trovarsi una strada professionale e personale; un’altra competenza è il
sostegno del processo di apprendimento non formale tra i giovani – attività con
cui l’operatore insegni ai giovani a prendere decisioni da soli, a risolvere
problemi, a prendere l’iniziativa, a implicarsi, ad essere attivi. La quarta
competenza era lo sviluppo della cooperazione nella comunità in base ai
problemi che l’operatore individua nei gruppi grandi di giovani, tramite
discussioni, e la capacità di proporre nella comunità tipi di servizi o di
interventi, precisa Marius Donţu.
L’operatore sociale per i giovani potrebbe essere
assunto dalle ONG che svolgono attività per i giovani. Una di queste è
l’Associazione la Curva di Cultura, creata nel Comune Izvoarele, nella
provincia di Prahova, che si rivolge solo ai giovani delle zone rurali. Del
personale dell’associazione fanno parte anche due operatori sociali per i
giovani. Quando si tratta delle principali difficoltà con cui si confrontano
dal punto di vista legislativo, Cosmin Catană, il presidente dell’associazione,
preferisce affrontarle come delle opportunità.
Abbiamo l’opportunità di introdurre il mestiere
di operatore sociale per i giovani nella Legge sui giovani. C’è un progetto di
legge in cui sono definite l’Attività per i giovani, l’Operatore Sociale per i
giovani, il Centro per i giovani, perchè attualmente non esiste nella Legge sui
giovani il concetto di Centro per i giovani. Abbiamo l’opportunità di portare
avanti queste cose e chiarire un po’ il contesto del lavoro con i giovani in
Romania, nel 2018. E di portarlo un po’ più vicino ad altri stati europei con
tradizione nel lavoro con i giovani, spiega Cosmin Catană.
Anche se in Romania il settore giovani è
abbastanza bene sviluppato per quanto riguarda la qualità del lavoro con loro,
afferma Cosmin Catană, non esiste una validazione sociale, poca gente sa cosa
sia il lavoro con i giovani. L’introduzione di questi concetti in un quadro
legislativo cambierebbe molto la situazione. Inoltre, la maggior parte degli
operatori sociali per i giovani accreditati finora, anche quelli che lavorano
per il Ministero della Gioventù e dello Sport, lavorano come volontari,
richiama l’attenzione Mihai Dragoş. Motivo per cui, tramite il ddl che sarà
inviato al Parlamento, si auspica l’aumento dell’obbligo per i Municipi,
soprattutto nelle grandi città, e per i Centri per i Giovani che saranno
accreditati, ad assumere operatori sociali per i giovani. L’esistenza delle
opportunità di assunzione aumenterà l’interesse per questo mestiere.
Purtroppo, anche se succede in alcuni posti, la
regola generale è che i Municipi non hanno tra i dipendenti operatori sociali
per i giovani, e non svolgono simili attività in modo costante. Abbiamo un
esempio fortunato a Baia Mare, la Capitale della Gioventù in Romania a partire
dal 2 maggio del 2018. Tramite la candidatura, ci si è impegnati inclusivamente per l’assunzione di dieci operatori sociali per i giovani presso
il Municipio. Sarà un esempio interessante e speriamo che porterà risultati
importanti per le comunità in cui questi operatori sociali per i giovani
lavoreranno, un esempio da ripetere ulterioremente anche in altre città, ha
affermato Mihai Dragoş.
In Romania esiste un bisogno acuto di operatori
sociali per i giovani, soprattutto nelle zone rurali, dove abita ancora il 47%
della popolazione del Paese, richiama l’attenzione Cosmin Catană.
Le scuole sono abbastanza lontane dalla casa, le
attività si limitano il più delle volte a quelle nelle masserie e a quelle
offerte dai centri culturali locali. Non è molto diffusa l’opportunità che i
giovani si incontrino, lavorino insieme e si propongano insieme cose che
realizzino poi passo dopo passo, sotto la guida e con il sostegno degli
operatori sociali per i giovani racconta Cosmin Catană.
Dalla sua regolamentazione come mestiere nel 2012
finora, il concetto di giovani si è evoluto tuttavia abbastanza molto in
Romania nel settore delle ong, spiega l’esperto Marius Donţu.
In quel settore vengono ancora delle persone per
essere istruite. Sono iniziate a venire dal sistema d’insegnamento persone
desiderose di completare un po’ queste competenze. Ma ho notato qualcosa che
non speravo: ci vengono dei genitori. Ho visto molti avvocati, notai, quindi
persone abbienti, con un certo status, che venivano e dicevano che vogliono
imparare a creare dei canali molto più efficienti di comunicazione con i propri
figli adolescenti, ha detto Marius Donţu a Radio Romania Internazionale. (traduzione di Adina Vasile)