I romeni e la lettura
"L'unica cosa che devi sapere è dov'è la biblioteca" - queste parole, attribuite ad Albert Einstein, erano un vero incoraggiamento alla lettura, ma le persone hanno smesso di leggere così tanto da quando la tecnologia è diventata così accessibile.
Luiza Moldovan, 27.03.2024, 20:05
“L’unica cosa che devi sapere è dov’è la biblioteca” – queste parole, attribuite ad Albert Einstein, erano un vero incoraggiamento alla lettura, ma le persone hanno smesso di leggere così tanto da quando la tecnologia è diventata così accessibile. Fare scrolling sul cellulare, a volte per ore senza interruzione, ormai sottrae alle persone tempo prezioso per se stesse, tempo che non può essere restituito. Il telefono sta prosciugando le nostre vite della cosa più preziosa: il tempo. Il tempo di qualità trascorso con i propri cari, il tempo che dovremmo usare per imparare, per crescere come esseri umani dotati, di un’intelligenza superiore…
C’è stato un tempo in cui i libri, banditi dal sistema comunista, riuscivano a ingannare il sistema e raggiungere le persone che li leggevano avidamente. Ora che tutti i libri ci sono consentiti e l’accesso è così facile, preferiamo fare scrolling invece di leggere. Forse questo è uno dei paradossi dell’uomo moderno: negagli qualcosa e farà di tutto per ottenerlo, dagli libero accesso e perderà interesse. In un mondo che legge sempre meno, i romeni sono tra coloro che leggono abbastanza poco. Anche se lo scorso anno le vendite di libri hanno raggiunto i 6 milioni di euro, una cifra che può sembrare elevata, in confronto, in Germania sono stati venduti libri per un valore di 9 miliardi di euro. Inoltre, se compri un libro non significa che lo leggi, ma almeno c’è un piccolo interesse per la lettura.
In Romania, chi legge…legge molto e costantemente, e chi non…non legge affatto. Ci sono persone che possono vivere felici e contente senza leggere una sola riga! Alina Ilioi Mureșan, PR di Bookzone, la casa editrice che può vantarsi di suscitare l’interesse di tanti romeni appassionati di lettura, ci dice che i romeni, però, comprano molti libri. “Il mercato del libro in Romania è in costante crescita, e i generi letti dai romeni sono sempre più diversi. Naturalmente, sono molto felice di vedere i romeni che ordinano libri, che leggono la stampa e sono affascinati dall’avere una propria biblioteca. Penso che quest’ultimo anno sia stato un anno molto buono, sotto tutti gli aspetti, in termini di vendite ma anche in termini di piano editoriale. I romeni leggonomolto sullo sviluppo personale e libri da cui imparano come possono migliorare la loro vita. Sono interessati alla salute del cervello, all’alimentazione sana, all’equilibrio emotivo e mentale.Inoltre, i libri di geopolitica sono molto richiesti, tenendo conto del contesto e dei tempi in cui viviamo. I meno acquistati sono stati, dal nostro punto di vista, i libri fantasy, anche se ‘Quando fioriscono i limoni’, ad esempio, ha avuto ungrande successo. In generale, però, i romeni non sono più così interessati alla narrativa. Almeno non i nostri lettori”.
Sembra, tuttavia, che la preferenza per alcuni generi differisca nettamente da una generazione all’altra: la Generazione silenziosa (i nati tra il 1928 e il 1945) preferisce la letteratura classica, i Baby Boomer (i nati tra il 1946 e il 1964) scelgono i gialli e i thriller, la Generazione X (1965-1980) preferisce i classici contemporanei, le biografie, ma anche la letteratura di fantascienza (è del resto la generazione che legge di più e in modo più vario), la Generazione Y o i Millenial (1981 – 1996) preferisce la letteratura contemporanea, la Generazione Z (1997 – 2012) preferisce i libri fantasy, sullo sviluppo personale e sull’imprenditorialità. Per quanto riguarda l’interesse per la lettura, Alina Ilioi Mureșan ritiene che sia in crescita, se guardiamo alle vendite di libri. “Il mercato dei libri di quest’anno è in costante crescita. Naturalmente, però, è difficile da prevedere. Per esperienza, ho visto che spesso possiamo essere colti di sorpresa da certe situazioni”.
Guardando i numeri, sembra che, però, i romeni non siano proprio tra gli ultimi a toccare un libro. Non siamo davvero così indietro nella lettura? Alina Ilioi Muresan ci dà ragioni per essere ottimisti. “Non ci credo, perché vedo quanti ordini di libri fanno ogni giorno i romeni, e non credo che in Europa leggano meno. Certamente i romeni ordinano i libri per leggerli, non per dimenticarli nella biblioteca. E’, tuttavia, un investimento finanziario e uno sforzo che fanno. Sì, i romeni leggono e leggono molto”.