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I bambini e i pericoli di internet

Oltre un quarto dei bambini in Romania passano oltre sei ore su internet in un giorno di scuola, ma il loro numero raddoppia nel finesettimana o durante le ferie.

I bambini e i pericoli di internet
I bambini e i pericoli di internet

, 10.05.2019, 18:40

Oltre un
quarto dei bambini in Romania passano oltre sei ore su internet in un giorno di
scuola, ma il loro numero raddoppia nel finesettimana o durante le ferie. Lo
rileva lo Studio sull’utilizzo di internet dai bambini, realizzato
dall’Organizzazione Salvate i Bambini. Il sociologo Ciprian Grădinaru ha qualche conclusione.




Rispetto agli studi realizzati nel passato, perchè questo studio è una
continuazione degli studi fatti da Salvate i Bambini nel 2013 e nel 2015,
notiamo che il tempo passato su internet cresce e, in più, l’età alla quale i
bambini cominciano a passare tempo on line tende a calare. Un’altra conclusione
sarebbe che i piccoli usano sempre di più le reti sociali, esponendoci
informazioni personali, mentre il numero delle reti sociali utilizzate è in
crescita. Se qualche anno addietro usavano una-due reti sociali, adesso la
maggioranza dei bambini hanno profili su 4-5 reti », spiega Ciprian Grădinaru.




Lo studio
rileva inoltre che il 73% degli allievi usano internet a scuola, mentre il 32%
lo usano di nascosto, durante le lezioni. Inoltre, sono più numerosi i casi di
molestie on line, la percentuale essendo maggiore tra gli studenti liceali. Il
40% dei bambini affermano che succede spesso che navighino in rete senza uno
scopo preciso, il 13% ha detto di non aver mangiato e dormito per stare on line,
mentre il 24% hanno detto che non sono a loro agio se non entrano su internet. Secondo
lo studio realizzato da Salvate i Bambini, i giovani che passano molto tempo su
internet sono notevolmente più scontenti della relazione con i genitori, gli
amici e gli insegnanti, come anche della loro vita attuale. Le attività
quotidiane non hanno più senso e sono meno ottimisti sul futuro. Il biofisico Virgiliu
Gheorghe, dottore di bioetica, attira l’attenzione sugli effetti negativi sulla
salute emotiva dei bambini.




Innanzittutto, internet crea dipendenza. È
una finestra magica che sorprende, stuzzica la curiosità. I bambini hanno una
mente aperta verso il nuovo, e, per natura, cercano esperienze quanto più
provocatorie per svilupparsi la mente, e lo schermo stimola questo sviluppo,
ossia è un surrogato della realtà molto più intenso come esprienze della realtà
stessa. E allora loro vi sono attrati, vi passano sempre più tempo, e, in breve, appare la dipendenza. La dipendenza
significa, all’inizio, un calo della motivazione per quanto riguarda l’attività
nel mondo reale, dopo appare una specie di depressione connessa all’esperienza
reale rispetto a quella virtuale, perchè quella virtuale è estremamente eccitante,
ha spiegato Virgiliu
Gheorghe.




Un volta nata la dipendenza, il bambino non sta più bene nel mondo
reale, è triste, subisce un calo dell’attenzione, perchè ha bisogno di stimoli
forti per potersi concentrare. In secondo luogo, lo schermo ha dei vantaggi,
nel senso che può produrre modifiche con la velocità della luce, la successione
di immagini è molto rapida, quindi questo effetto brusco sul senso
dell’attenzione genera attenzione, nel senso che connette ancora di più e con ciò genera una specie di semipnosi, cosa
documentata sin dagli anni ’70. Qualsiasi contatto prolungato del bambino,
anche se il messaggio è innocuo, genererà una dipendenza e un maggiore
desiderio, sempre maggiore e sempre più stimolante, come succede con la
droga.




Le ricerche
degli ultimi decenni rilevano che lo schermo, durante l’infanzia, danneggia
allo sviluppo e al funzionamento del cervello umano. L’attenzione, la
motivazione, la sensibilità, l’immaginazione creativa e la maggioranza delle
funzioni esecutive del cervello sono intaccate notevolmente. Per un’educazione
sana, il biofisico Virgiliu Gheorghe raccomanda l’esclusione dello schermo di
qualsiasi tipo dalla vita dei bambini e la sua sostituzione con affettività,
comunicazione, sport, musica, lettura e matematica.




«I genitori si ingannano da soli credendo
che un computer possa aumentare il livello di competenze del bambino, al contrario,
lo riduce. I migliori nell’usare il computer, gli esperti di programmazione sono
i matematici, non i bambini che passano tempo davanti al computer sin da
piccoli. Perchè, oltre alla dipendenza, lo schermo implica un certo tipo di
attività corticale che non è propria della mente umana. E ciò produce
cambiamenti nel cervello. Il cervello del bambino che cresce passando molto
tempo davanti al computer non è più quello del bambino di una volta. Appaiono
atrofie corticali, si riduce la densità di materia grigia e bianca nel lobo
prefrontale laterale sinistro. Questi bambini sono prigionieri del mondo
virtuale. Non c’è più disposizione per la lettura, lettura che è connessa ad un
altro tipo di esperienza rispetto alla visualizzazione. Sono due tipi di
persone diverse, cervelli diversi, aspettative diverse, comportamenti diversi.
Noi non ci rendiamo conto, ma l’educazione e le elite non hanno niente a che
fare con questo. Le figlie di Obama hanno ricevuto telefonini a 16 anni e in
Romania ci sono bambini che hanno telefonini da quando erano piccolissimi. Più
un Paese è povero e attraversa una certa crisi, più è maggiore consumatore di
media. Quindi, chi fa performance in questo momento nel mondo, chi dirige il
mondo, le elite, non crescono con simili mezzi… Questi mezzi sono atti a
rendere schiava la mente e a fare un lavaggio del cervello, sono mezzi di
controllo mentale.




L’organizzazione
Salvate i bambini » sviluppa dal 2008, in Romania, un programma europeo
unico – L’Ora di internet, che promuove l’uso di internet dai bambini e adolescenti
in modo creativo, utile e sicuro, ci dice Teodora Stoica, psicologo presso
« Salvate i Bambini.




Il
programma ha tre componenti importanti. Praticamente, noi organizziamo attività
di informazione per più gruppi-target, lo facciamo anche per i bambini, gli
adolescenti, ma anche per i genitori, gli insegnanti, gli specialisti che
lavorano con i bambini. Poi abbiamo una linea di consulenza dove i bambini e
adolescenti possono chiamare se incontrano problemi o hanno delle domande, ma
abbiamo anche una linea di segnalazione del contenuto illegale. Nel momento in
cui qualcuno incontra su internet un contenuto dannoso o che ritiene
inadeguato, lo segnala a noi e noi troviamo una modalità per cancellarlo da
internet», ha precisato Teodora Stoica.




Lo scorso
anno, nell’ambito del progetto L’Ora de internet, oltre 47.000 bambini
e 12.000
genitori e insegnanti sono stati direttamente implicati in attività educative. 718
bambini hanno beneficiato di informazione e consulenza e più di 1.100 segnalazioni
sono state fatte attraverso la linea speciale di allerta.





(foto: Anqa / pixabay.com)
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