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Digitalizzazione o/e lettura

Con la rivoluzione digitale e la diversificazione degli apparecchi digitali, accanto ai benefici e vantaggi sono apparsi anche gli svantaggi.

Digitalizzazione o/e lettura
Digitalizzazione o/e lettura

, 17.12.2018, 16:42

Con la rivoluzione digitale e la diversificazione degli apparecchi digitali, accanto ai benefici e vantaggi sono apparsi anche gli svantaggi. Dalla prospettiva dei genitori e degli educatori, in generale, gli svantaggi interessano i bambini. Sin da una tenera età, essi si abituano a usare il telecomando, il tablet e il cellulare a scapito dei giochi tradizionali e, più tardi, in età scolastica, a scapito della lettura. Diana Mocanu, direttrice della casa editrice Gama di Iași, editrice che punta su progetti educativi, riassume gli svantaggi sullo sviluppo cerebrale dei bambini di una digitalizzazione che avviene troppo presto.



“Secondo le statistiche a livello europeo, i bambini sotto 5 anni passano in media 3 ore davanti allo schermo, il che è moltissimo. Credo che per un bambino piccolissimo sia importante che sviluppi il suo vocabulario, sviluppi la motricità fine. E i legami neuronali tramite linterazione con oggetti reali, anzichè virtuali. Perciò, per un bambino sotto i 3 anni, è bene che imponiamo delle regole e che lo teniamo a distanza dagli schermi. Man man che cresce, è evidente che il digitale si fa posto nella sua vita. Daltra parte, pero, gli adolescenti devono sviluppare le loro competenze digitali, perchè è questo il futuro. Ma, allo stesso tempo, crediamo che è importante che sviluppino labitudine a leggere e qui spetta a noi, genitori, occupparcene. È importante che siamo accanto ai bambini affinchè li motiviamo a leggere e dare loro dei libri che li aiutino a sviluppare il gusto per la lettura”, ha affermato Diana Mocanu.



Proprio per aprire il loro appetito per la lettura, leditrice Gama ha lanciato una campagnia intitolata “Il giorno in cui abbiamo tempo”, campagnia dedicata sia ai bambini, che ai genitori, come racconta sempre Diana Mocanu. “La campagnia è iniziata con una serie di dibattiti. Uno si è tenuto nellambito della Fiera del Libro Gaudeamus di Bucarest, e laltro a Iași, città di origine della nostra editrice. Ai dibattiti abbiamo invitato voci note dal mondo del libro e del parenting, ma anche dal mondo virtuale, per avere anche laltra prospettiva. Abbiamo voluto trovare soluzioni valide per i genitori, per essere loro vicini.”




In questo senso, di grande aiuto sono le collane di libri speciali concepite in tal modo che il genitore possa leggere allo stesso tempo con il bambino. Ciò può aiutare il bambino a leggere più leggermente, senza compiere troppi sforzi.



“Quando mettiamo a confronto il gadget/lapparecchiatura e il libro, dobbiamo pensare che lequipaggiamento digitale è molto attraente, divertente e, soprattutto, facile da utilizzare. La lettura è, invece, unattività complessa che comporta uno sforzo di parecchi anni. Messi a confronto – il gadget e il libro – sarà il gadget a vincere finchè il bambino non legge con facilità”, ha precisato Diana Mocanu.



Ma nessuna delle campagnie di questo tipo è efficiente se non si rivolge in concomitanza anche ai genitori per educarli, ritiene il poeta Robert Șerban, uno dei partecipanti ai dibattiti organizzati nellambito della campagnia “Il giorno in cui abbiamo tempo”. Ecco come risponde Robert Șerban alle preoccupazioni sul troppo tempo passato dai figli in compagnia dellapparrecchiatura digitale.



“Si dimenticano di guardarsi allo specchio. Alcuni si dimenticano di chiudere la tv, quando giungono a casa, di lasciare stare i cellulari e i tablet. Ossia, chiedono ai bambini ciò che loro non possono fare, chiedono ai bambini di fare cose che a loro, genitori, sembrano impossibili. E si sa benissimo che i bambini fanno ciò che vedono fare i loro genitori, che sono i loro modelli. Da anni gli amici con figli mi chiedono cosa fare, che strategie applicare per determinare i figli a leggere. La mia reazione era: “Ma tu cosa fai quando giungi a casa? Cosa fare? Mi siedo sulla poltrona e apro la tv”, “Allora a che cosa ti aspetti da tuo figlio? Tuo figlio vede leggere te o tua moglie/tuo marito?” È questa la spiegazione. Queste campagnie sono importanti, ma affinchè non restino delle semplici teorie o slogan, dovrebbero interessare anche i genitori, non solo i figli. Dal canto suo, Robert Șerban capisce il fascino esercitato da internet e dai giochi elettronici. Daltra parte, sa che la tecnologia digitale può essere uno strumento molto buono per la conoscenza se adoperata adeguatamente”, ha spiegato Robert Serban.



“Noi non la usiamo come uno strumento, ma ci lasciamo utilizzati da essa. Ci consuma tutto il tempo. Questi apparecchi digitali sono affascinanti e favolosi. Mi chiedo spesso cosa avrei fatto se, come bambino negli anni 1970 – 1980, avessi avuto a portata di mano cose del genere. Sono convinto che sarei stato stregato cosi come sono i miei figli. Ho un figlio di 8 anni e una figlia di 12. Anchio lotto con gli strumenti cui hanno accesso. Cerco di proteggerli e, soprattutto, cerco di dire loro che queste cose sono degli semplici strumenti. Il telefono lo dobbiamo usare solo per parlare, non per guardare tutto il giorno il suo schermo, alla tv guardiamo ogni tanto un film o un notiziario, non tanto da diventarne dipendenti. È la lettura, tuttavia, a formare le persone. Che si legge sullo schermo, su un foglio di carta, su un libro, limportante è che si legga. È stato scientificamente dimostrato che la lettura sviluppa il sistema nervoso, sviluppa il cervello, aiuta alla concentrazione e a sviluppare limmaginazione”, ha concluso Robert Serban.



La campagna delleditrice Gama si è conclusa con una giornata in cui genitori e figli hanno messo da parte lapparecchiatura IT, il laptop, i tabelt, i cellulari – e hanno chiuso la tv per essere più vicini ai loro cari, in compagnia di un libro, di un gioco o facendo una passeggiata.




(foto: Anqa / pixabay.com)
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