Come ricostituiamo gli anni 1980
Il prossimo dicembre, verranno celebrati 30 anni dalla Rivoluzione anticomunista del 1989, occasione di bilanci, ricordi, commemorazioni delle vittime e forse... di nostalgie.
Christine Leșcu, 05.03.2019, 18:30
Il prossimo dicembre, verranno celebrati 30 anni dalla Rivoluzione anticomunista del 1989, occasione di bilanci, ricordi, commemorazioni delle vittime e forse… di nostalgie. Ma anche una buona occasione per far uscire i cittadini dallapatia civica, come ambiscono i rappresentanti dellAssociazione Funky Citizens. Partendo dal principio che i giovani devono attraversare più esperienze affinchè il processo educativo sia quanto più memorabile, soprattutto quando si tratta di educazione civica, lAssociazione Funky Citizens ha avviato il progetto dellappartamento degli anni 1980, intitolato “80east”. Lappartamento è arredato proprio come a quellepoca, ricostituendo la sua atmosfera. Perciò, i più anziani che varcano la soglia di questabitazione rivivono quel periodo, mentre i più giovani possono capire quanto più direttamente il contrasto tra le mancanze di quei tempi e i diritti che hanno oggi. In questo laboratorio di educazione civica, agli studenti liceali viene spiegato come funziona il sistema democratico attuale per far capire loro quali diritti e obblighi hanno e come si possono implicare nel processo decisionale. Inaugurato allinizio dellanno, lappartamento degli anni 80 è pensato come un mini-museo della vita quotidiana degli ultimi anni del comunismo, ma anche come un laboratorio di educazione civica, come racconta Cosmin Pojoran dellAssociazione Funky Citizens.
“In quellappartamento, i giovani vivono unesperienza educativo-interattiva. Partiamo da storie quotidiane. Loro forse hanno sentito parlare di Ceaușescu o Dej. Ma come resta con la microstoria, le storie personali? Infatti, è questo che vogliamo mostrare: quali sono le decisioni prese al vertice e come influiscono sulla vita quotidiana delle persone. Inizialmente, abbiamo giocato un po con lidea di museo, donde latmosfera lievemente nostalgica dellappartamento. È facile scivolare in una nostalgia cosi, ma è solo il primo strato. I giovani che vengono a vedere lappartamento sono studenti liceali, quindi hanno intorno a 18 anni, e non provano la nostalgia di coloro che vissero anche solo per qualche anno nel comunismo. Ci siamo prefissi di creare anche un ponte tra generazioni, tra questi studenti e i loro genitori o nonni. Vogliamo che dopo la visita da noi, loro vadano a casa e discutano con i loro parenti del comunismo”, ha raccontato Cosmin Pojoran.
Linterattività è il principale metodo di … educazione nellappartamento 80east, racconta Anabella Costache, unaltra rappresentante dellAssociazione Funky Citizens.
“Tramite lesperienza ludica, personale, abbinata a informazioni storiche e teoriche, i giovani giungono a interagire con il rispettivo ambiente e trarre le proprie conclusioni, cosa che non succede spesso nella scuola, nè alle lezioni di educazione civica, nè a quelle di storia. Del resto, il progetto è partito anche da questa constatazione: che ciò che succede nella scuola è troppo poco affinchè lo studente empatizzi con ciò che è successo nel rispettivo periodo, per capire le ingiustizie di quellepoca e per sapere come reagire nelleventualità della preparazione del ritorno del sistema di allora”, ha precisato Anabella Costache.
Dopo la visita nellappartamento e limmersione nel mondo pieno di mancanze degli anni 80, agli studenti liceali viene chiesto di fare certi compiti volti ad aiutarli a diventare più consapevoli della differenza tra il passato e il presente. Andrei Bulearcă, dellAssociazione Funky Citizens, ha partecipato allelaborazione di questi compiti.
“Noi ci siamo proposti con i rispettivi compiti di farli inervosire e provocare loro delle piccole frustrazioni. Ad esempio, in cucina, uno dei compiti è di cucinare certi cibi che si trovavano più difficilmente allepoca del comunismo e che non erano disponibili in quello spazio. Ovviamente, loro non trovano quegli alimenti, e alla fine, discutiamo delle frustrazioni che hanno provato. Sarà un pretesto per parlare delle mancanze di quei tempi e dei diritti che erano violati, ma che, oggi, con un regime democratico, loro hanno. In questo modo, tramite il contrasto con le mancanze del comunismo, sottolineiamo limportanza della democrazia e perchè è importante per loro che provino a implicarsi nella vita politica attuale”, ha spiegato Andrei Bulearcă.
Cosi viene completata linformazione precaria sul comunismo che viene fornita agli allievi nella scuola. Ad esempio, al liceo viene impartito un unico corso opzionale di storia del comunismo, nellundicesima e nella dodicesima classe. Tuttavia, alcuni degli studenti liceali partecipanti al progetto 80east sono venuti con certe cognizioni apprese in famiglia.
“Siamo stati piacevolmente sorpresi di constatare che molti parlavano del 17 dicembre 1989, giorno che noi segniamo facendo ascoltare alla radio un programma mandato in onda da Radio lEuropa Libera su cio che successe allora. La registrazione va adoperata nel compito che viene loro affidato, di scrivere una lettera in codice allamico o allamica nella Germania Ovest, chiedendo informazioni su ciò che succedeva esattamente in Romania, perchè in tv Ceauşescu dice una cosa, mentre dallEuropa Libera si apprende una cosa diversa. La lettera va scritta in codice perchè le lettere erano aperte dalla polizia segreta del regime comunista, la Securitate, quindi la segretezza della corrispondenza era inesistente”, ha detto a RRI Anabella Costache.
Il bisogno di educazione e informazione sul comunismo cè, come rivelano anche certe indagini demoscopiche di anni fa, in quanto di recente la tematica non è stata più indagata. Ad esempio, nel 2010, il 44% dei romeni consideravano il comunismo « una buona idea, ma inadeguatamente applicata ». Più recentemente, nel 2016, secondo uno studio sociologico, oltre la metà (il 52%) di coloro che hanno risposto alla domanda “Come credete che sia stato il Partito Comunista romeno rispetto agli attuali partiti politici ? » hanno risposto categoricamente « migliore », mentre solo il 18% di loro ha detto che e stato « peggiore ». Oltre il 40% dei giovani credevano anche loro che il Partito Comunista sia stato migliore degli attuali partiti. Andrei Bulearcă, uno studente di 21 anni della Facolta di Scienze Politiche ha una certa spiegazione per le opinioni della sua generazione.
« Visto che i giovani non hanno vissuto quellepoca, che non cè un museo di storia recente e che non vengono impartiti troppi corsi di storia del comunismo al liceo, loro non hanno avuto molti canali di informazione quando si tratta del comunismo. Tuttavia, loro ritengono che a quei tempi fosse stato meglio, il che, nella mia opinione, indica sfiducia nellattuale sistema in Romania o nei governi recenti”, ha detto Andrei Bulearcă.
La delusione per landamento del sistema e delle attuali istituzioni può essere superata, però, cambiando lo status quo. E ciò comporta linformarsi e limplicazione civica che vuole incoraggiare lAssociazione Funky Citizens.