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Come monitoriamo gli spazi verdi a Bucarest

Capitale con grossi problemi di inquinamento, Bucarest è carente anche in termini di metri quadrati di spazio verde.

Come monitoriamo gli spazi verdi a Bucarest
Come monitoriamo gli spazi verdi a Bucarest

, 25.01.2024, 18:49

Capitale con grossi problemi di inquinamento, Bucarest è carente anche in termini di metri quadrati di spazio verde. E questa situazione rispecchia, di fatto, lo stato attuale della legislazione in materia. Ad esempio, da diversi anni non esiste un registro funzionale degli spazi verdi, sebbene nel 2011 sia stato elaborato un documento del genere. Il Consiglio Generale non lha però votato a causa di numerosi problemi metodologici e del fatto che, in realtà, non offre alcuna tutela agli spazi verdi. Si tratta piuttosto di un documento consultivo, senza valore legale, afferma Victoria Carasava, coordinatrice del progetto Art Fusion, lorganizzazione non governativa che ha avviato una petizione civica per ladozione urgente del Registro degli spazi verdi.



Victoria Carasava: “Nel mese di ottobre abbiamo avviato una campagna per il ripristino urgente di questo registro, realizzato come previsto dalla legge, affinché possa essere votato dal Consiglio Generale di Bucarest e abbia valore amministrativo. Da ottobre ad oggi più di 5.000 residenti di Bucarest hanno firmato la nostra petizione. Ci auguriamo che in futuroquanti più cittadini possibile di Bucarest firmino questa petizione e dimostrino al Comune che la mancanza di spazi verdi a Bucarest è un vero problema. E parallelamente, oltre a questa petizione, abbiamo presentato una lettera aperta al Comune di Bucarest, attualmente firmata da 29 organizzazioni della società civile e gruppi di iniziativa civica locale. E insieme, attraverso questi due approcci, la lettera aperta e la petizione, entrambe presentate a dicembre al Comune, speriamo di ricevere finalmente una risposta dal municipio e dal sindaco generale per rendere questo processo un po più trasparente e vedere esattamente quali sono le scadenze con cui lavora il Comune per quanto riguarda il ripristino di tale registro.”



Quali sarebbero i problemi dellattuale registro e cosa spera la società civile che venga risolto da un nuovo documento? Victoria Carasava: “Il registro attuale praticamente non mostra quale sia la reale quantità e qualità degli spazi verdi a Bucarest. Gli alberi apparivano in questo registro in luoghi dove non erano mai esistiti. Sono state indicizzate aree che, per legge, non avrebbero dovuto far parte del registro. Inoltre cera un altro problema molto serio. Al momento della realizzazione di questo primo registro non sono stati previsti fondi per il suo aggiornamento perché la Legge sugli Spazi Verdi ci dice che questo registro è uno strumento dinamico, che inventaria tutto il patrimonio verde di una città e deve assolutamente riflettere ogni cambiamento qualitativo o quantitativo che si verifica su questi spazi verdi.”



Purtroppo, sembra che la realizzazione di questo registro richiederà più tempo, perché dipende dalla legge sugli spazi verdi e dal codice urbanistico, atti normativi ora allesame parlamentare per ladozione di alcuni emendamenti. Alcuni di questi emendamenti affrontano addirittura la possibilità che alcuni spazi verdi di proprietà privata possano cambiare il loro status e diventare aree residenziali funzionali. In entrambi i casi ciò significherebbe una riduzione dello spazio verde già limitato, credono diverse organizzazioni ambientaliste, come anche il sindaco generale. Fino ad allora, però, anche il Comune resta in attesa. Victoria Carasava: “In questo momento, poiché in Parlamento, da diversi mesi, si discute della modifica della Legge sugli Spazi Verdi, ma anche del Codice Urbanistico, è molto probabile che queste norme cambino e la discussione su cosa rientra in questo registro diventi più complicata. E da quanto ho capito, questo sarebbe uno dei motivi per cui in questo momento il Comune non avvia la procedura di appalto per i servizi di ripristino del registro. Da un certo punto di vista, il municipio non ha la capacità di redigere questo registro da solo. Questo strumento richiede molto lavoro, richiede la raccolta di molte informazioni sul campo, un processo che richiederebbe almeno un anno, perché assolutamente tutti gli alberi, ad esempio, devono essere indicizzati. I dati devono essere raccolti in due periodi distinti dellanno, quando gli alberi sono verdi e anche quando non sono verdi. Si tratta quindi di un processo a lungo termine, motivo per cui il Comune deve subappaltare questo servizio, e speriamo di creare un rapporto un po più trasparente e collaborativo con il Comune, per esplorare insieme lopzione di creare un registro degli spazi verdi per fasi.”




In realtà, lintero processo dovrebbe essere accelerato, poiché gli spazi verdi sono vitali per la salute della popolazione. Gli abitanti di Bucarest, ad esempio, “godono” di soli sette metri quadrati per abitante, calcolo del resto discutibile, ritiene Victoria Carasava. “Sette metri quadrati è la stima della Commissione Europea. È una stima di qualche anno fa. Attualmente, questa stima probabilmente non riflette più la realtà. È del tutto possibile che ora abbiamo ancora meno spazio verde. Inoltre, lo spazio verde minimo raccomandato dallOrganizzazione Mondiale della Sanità è di 50 metri quadrati per abitante. Al momento, come ho detto, non sappiamo esattamente quale sia la situazione, e questo è molto grave. Noi chiediamo non solo il ripristino di questo registro, ma anche un piano dazione chiaro per lespansione e il completamento della rete verde cittadina, cosa di cui parla anche la Legge sugli spazi verdi, che ci dice che questo registro o audit degli spazi verdi va accompagnato da un piano per espandere la rete degli spazi verdi nelle città romene. Un registro degli spazi verdi ci aiuterebbe molto a individuare effettivamente i terreni degradati che sono spazi pubblici oppure appartengano a istituzioni statali o sono spazi privati, terreni che in futuro potrebbero essere trasformati in parchi.”




(foto: Anqa / pixabay.com)
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