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Affari “verdi” e implicazione comunitaria

Nel 2020, in piena pandemia, quando l'idea di cambiamento dello stile di vita imposta, all'inizio, dall'esterno, cominciava a diventare anche un proposito interiore, nella capitale romena Bucarest veniva aperto il primo negozio ecologico.

Affari “verdi” e implicazione comunitaria
Affari “verdi” e implicazione comunitaria

, 26.01.2022, 20:02

Nel 2020, in piena pandemia, quando lidea di cambiamento dello stile di vita imposta, allinizio, dallesterno, cominciava a diventare anche un proposito interiore, nella capitale romena Bucarest veniva aperto il primo negozio ecologico, senza plastica e senza sostanze chimiche. Ideato secondo il principio “spreco zero”, il negozio è stato aperto su iniziativa di Ana Maria Răducanu che ha voluto continuare, cosi, anche a Bucarest il suo stile di vita sostenibile. “Nel 2018 sono tornata in Romania dopo qualche anno passato in ecovillaggi allestero, in comunità ecologiche internazionali che si sono organizzate lintera vita secondo secondo uno stile sostenibile e nel rispetto della natura. Quando sono tornata in Romania, cera una grande discrepanza e mi risultava impossibile fare la spesa senza generare una montagna di plastica e immondizia. Mi è stato molto difficile adattarmi a questa vita sapendo che ci sono soluzioni e che si può vivere anche diversamente. Cosicchè, ad ottobre, 2018, ho preso la decisione di allestire questo spazio innanzittutto a causa di questo bisogno che avevo. È lunico negozio di Bucarest che offre simili soluzioni per fare spese senza utilizzare plastica e con il minimo spreco possibile”, ci ha detto Ana Maria Răducanu.



Quanto rapidamente si sono abituati i bucarestini con questo concetto, visto che si tratta del primo e per ora lunico simile negozio nella capitale romena? Ana Maria Răducanu. “Il negozio tipo spreco zero è il posto ideale per fare spese eliminando totalmente la plastica monouso. Sempre qui viene incoraggiata leconomia circolare. Invece di comprare prodotti in imballaggi monouso di plastica o qualsiasi altro tipo, qui il cliente viene con i propri contenitori. Ad esempio, con i propri barattoli o i propri sacchetti o le proprie borse della spesa in cottone riutilizzabili per comprare i prodotti di cui hanno bisogno. I prodotti sono sfusi oppure in imballaggi restituibili, come i barattoli che noi riceviamo e restituiamo al produttore. O in imballaggi compostabili, noi riceviamo praticamente indietro la materia organica che recuperiamo tramite il compostaggio. Quindi, garantiamo che tutto ciò che parte da noi non giunge in una discarica.”



Anche se, da diversi anni, in Romania idee come lo stile di vita sostenibile ed ecologico, lalimentazione naturale e la riduzione delluso della plastica hanno sempre più sostenitori, esse rappresentano ancora concetti di nicchia. Quindi, chi sono i clienti di Ana Maria Răducanu? “I primi ad averci varcato la soglia credo che non vedessero lora di avere un simile posto a disposizione. Sentivo, nel momento in cui ci entravano, un certo sollievo, come se fossero giunti a casa e molti mi hanno detto di essere contentissimi di avere un posto dove non sono più guardati come persone strane che si portano dietro le borse della spesa in cotone. Era un piccolo nucleo di persone che già vivevano in questo modo e loro non avevano un posto dove poter fare la spesa cosi come sembrava loro normale. Poi, ci sono anche quelli curiosi di vedere il negozio o di capire il modello. Da quando ho aperto, ho scoperto che il numero di clienti resta costante, parlo di quel primo nucleo, ma vengono costantemente anche persone nuove. Sono curiosi di vederlo e molti ci dicono che sapevano di esso da tempo, ma non avevano avuto loccasione di visitarlo. La mia percezione è che molti non hanno ancora sentito del negozio e che siamo molto più numerosi di quanto crediamo e di quanto sembra. Abbiamo bisogno anche di uno spazio come questo che funzioni come un hub di connessione. Sono magici i momenti quando nel negozio si incontrano diverse persone e scoprono di avere interessi comuni e fanno progetti comuni e si scambiano consigli per i figli.”



Siccome si tratta di un negozio unico a Bucarest con una clientale di nicchia – ma che, tuttavia, è in crescita -, i prezzi sono un pò più alti rispetto a quelli del commercio convenzionale. Del resto, il costo del vivere sostenibile rappresenta uno dei motivi per il prodotti biologici non sono molto ricercati. Ma per Ana Maria Răducanu e per chi aderisce al movimento “spreco zero”, i costi a lungo termine dello spreco attuale possono essere ancora più alti. “Questi prodotti hanno un costo un pò più vicino al costo reale. Un prodotto disponibile nel supermercato che ha una catena di distribuzione massiccia e accesso a risorse su unaltra scala può avere un prezzo più basso rispetto a quello nel nostro negozio, che è piccolo. Noi non ci permettiamo di acquistare 5 tonnellate di ceci pr avere un prezzo competitivo rispeto a un supermercato. Ma è molto importante chiederci perchè certe cose giungono ad avere un costo cosi basso, qual è, infatti, il prezzo reale dei prodotti che noi consumiamo e chi paga per essi. Attualmente abbiamo questa economia di consumo con prezzi bassi perchè non paghiamo molto di ciò che dovranno pagare, in realtà, le prossime generazioni. Parlo del costo ambientale che non è incluso nei prodotti che noi compriamo attualmente a basso costo, ma il conto lo pagheranno le prossime generazioni che resteranno senza risorse, che avranno acque e unaria ancora più inquinate. Per loro sarà sempre più difficile allestire un giardino per coltivare il cibo e in questo senso mi sembra che, in realtà, sia molto costoso ciò che compriamo adesso. È costoso per i nostri figli e nipoti”, ci ha detto Ana Maria Răducanu.



Nel negozio “spreco zero” di Bucarest si possno acquistare alimenti di base, come farina e riso, spezie, oli, tisane o dolci senza zuccheri aggiunti, tutti sfusi. Ma anche prodotti cosmetici biologici, prodotti digiene e pulizia, ma meno inquinanti rispetto a quelli presenti nei supermercati.




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