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Abbandono scolastico in Romania

Secondo Eurostat, la Romania si colloca terza nell'Ue per tasso di abbandono scolastico - il 16,4%.

Abbandono scolastico in Romania
Abbandono scolastico in Romania

, 03.03.2021, 23:18

Lefficienza di un sistema scolastico sano viene valutata attraverso il tasso di abbandono scolastico. In Romania, il tasso di abbandono scolastico è uno preoccupante e spesso variabile. Nel 2018, ad esempio, secondo lIstituto Nazionale di Statistica, il più alto si è registrato nella cosiddetta Regione centro, ossia in Transilvania (il 5,2% nelle zone rurali e il 3,7% in quelle urbane). Il più basso tasso di abbandono scolastico si registrava, invece, nella Regione Sud-Valacchia (1,6% nelle aree rurali e il 2,3% nelle aree urbane). In altre parole, oltre 109.000 studenti liceali hanno abbandonato la scuola tra il 2013 e il 2017, secondo i dati pubblicati dal Ministero dellIstruzione. Si tratta di studenti di età comprese tra i 15 e i 18 anni che non hanno ultimato più la scuola secondaria di secondo grado. La Romania si colloca al terzo posto nellUe per quanto riguarda labbandono scolastico (col 16,4%), secondo Eurostat, che nella rispettiva statistica si riferisce ai giovani tra i 18-24 anni che non frequentano più alcuna scuola. E labbandono scolastico genera disoccupazione, esclusione sociale, povertà e problemi di salute.



Daltra parte, il ministro romeno dellIstruzione, Sorin Cîmpeanu, ha dichiarato di recente che il rischio di aumento del tasso di abbandono scolastico in seguito alle carenze della didattica online durante la pandemia di Covid-19 è alto. Il ministro ha ammonito sui ritardi nellapprendimento da parte degli studenti durante il periodo di didattica on line. Il rischio di crescita dellabbandono scolastico si aggiunge a un tasso di abbandono già altissimo. Dobbiamo concentrarci al meglio per aiutare gli studenti a recuperare ciò che hanno perso in seguito alle lezioni on line, ha sottolineato il ministro. Secondo Cîmpeanu, molto insegnanti in Romania, nonostante le ottime intenzioni, non sono sono stati preparati per linsegnamento online.



Alina Cîrjă è preside della Suola secondaria di primo grado Romeno-finlandese della capitale Bucarest. È una voce giovane e con personalità quando parla del modo in cui andrebbe impostato il sistema scolastico in Romania, inclusivamente in famiglia. “Lambiente in cui cresce il bambino è molto importante perche, in realtà, il bambino impara a rapportarsi alla scuola in famiglia. Più esattamente, il modo in cui i genitori lo sostengono, lo incoraggiano, lo mandano a scuola, crea un ambiente di sostegno, anzichè di pressione, che aiuta il bambino a sviluppare le sue competenze, le abilità. Dal mio punto di vista, credo che il modo in cui la famiglia guarda la scuola sia importante anche per il bambino”, ha spiegato Alina Cîrjă.



Alina Cîrjă crede che la Romania si trovi in un momento preoccupante dalla prospettiva dellistruzione che si è spostata da diversi mesi online. “Attualmente, credo che ci troviamo in un momento preoccupante dal punto di vista del coinvolgimento dei bambini nella scuola. Il loro ritorno urgente in aula è estremamente importante. I bambini hanno perso la routine di stare a scuola, di essere implicati assieme ai loro colleghi, di relazionarsi con loro, e credo che fra breve avranno limpressione di cavarsela benissimo online. Loro non importerà più se riescano o meno a superare lesame necessaria per frequentare luniversità, cosa sappiano e cosa non sappiano, e cercheranno di penetrare direttamente sul mercato del lavoro per guadagnare soldi, e ciò creerà contesti dannosi a lungo termine”, ha detto Alina Cîrjă.



Il rischio dellabbandono scolastico non dipende dalletnia o dalle possibilità finanziarie, pensa Alina Cîrjă, che afferma che il fenomeno è dovuto piuttosto alla tentazione dellindipendenza finanziaria. “A prescindere dalletnia o dalle possibilità finanziarie, i bambini presentano rischi se non sono ascoltati, accolti. Credo che il rischio di abbandono scolastico sia in concordanza con lanno di studio e il loro grado di indipendenza, cioè, dopo la decima classe, dopo le classi obbligatorie, credo che il rischio di abbandono scolastico sia il più alto, e credo che, se hanno difficoltà a scuola (come nellottava classe), cè il rischio che rinuncino, ma più rapidamente sono impegnati in unattività indipendente, autonoma rispetto alla scuola, e soprattutto se redditizia, più saranno propensi allabbandono scolastico, a prescindere dal contesto di provenienza”, ha precisato Alina Cîrjă.



Classi con un numero ridotto di allievi possono creare la possibilità per linsegnante di stabilire un legame più personale con ciascun allievo. La triade famiglia-insegnante-allievo è qualcosa di assolutamente necessario al fine di prevenire labbandono scolastico. Ecco come vede Alina Cîrjă limpostazione del sistema dinsegnamento in Romania. “Se fossi il ministro dellIstruzione, istituirei unequipe di esperti in ciascuna scuola, formata di insegnanti, un assistente sociale, uno psicologo, che sappiano tutti i dettagli delle famiglie degli allievi, che facciano loro delle visite, che stabiliscano un cosiddetto momento iniziale allinizio dellanno scolastico e che monitorino ciascun bambino e la sua famiglia almeno nei primi otto anni di scuola. Questo modello andrebbe ben regolamentato, affinchè i genitori che non lasciano i figli andare a scuola per vari motivi possano essere multati. Questi andrebbero sostenuti anche attraverso corsi, attraverso la scuola della famiglia o dei genitori, dove siano aiutati a superare la propria condizione e beneficino di aiuto per mandare i figli a scuola. Certo che dobbiamo parlare anche di un insegnamento veramente gratuito e del sostegno da parte dello stato a questi bambini delle categorie vulnerabili”, ha precisato Alina Cîrjă.




(sursa foto pixabay@Vertax)
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