“100 cuori per 100 bambini”
Un progetto salvavite, implementato in Romania, chiamato 100 cuori per 100 bambini, si è piazzato al secondo posto alla categoria La scuola rende l'uomo UOMO, alla Gala dei Fondi Strutturali 2017.
România Internațional, 07.05.2018, 16:23
Un progetto salvavite, implementato in Romania, chiamato 100 cuori per 100
bambini, si è piazzato al secondo posto alla categoria La scuola rende l’uomo
UOMO – dedicata ai progetti che sostengono la formazione professionale – alla
Gala dei Fondi Strutturali 2017. Si tratta di un progetto grazie al quale a
partire dal 2016 è apparsa una nuova specializzazione per i neolaureati delle
facoltà di medicina in Romania: la cardiologia pediatrica.
Da Cristian Grasu, segretario di stato
presso il Ministero della Salute, abbiamo appreso come collaborano le
istituzioni dello stato con quelle europee, per mettere in applicazione i
progetti in campo sanitario.
Si compiono sforzi importanti, ci sono molti posti in cui abbiamo
cercato sostegno e finanziamento, e abbiamo goduto ogni volta del sostegno
della Commissione Europea e ultimamente anche di molto più sostegno rispetto
alla precedente programmazione finanziaria, il che è visibile. Il progetto 100 cuori per 100 bambini è una prova
del fatto che si può fare anche in Romania moltissimo con finanziamento europeo
e questo progetto non è l’unico. Alcuni con moltissimo finanziamento, altri con
un minore finanziamento, forse anche basati sul volontariato, ma tutti con la
stessa finalità, di salvare più vite, di curare più malati. Attualmente per la
Romania l’infrastruttura rappresenta una priorità e rappresenta uno dei
principali motivi per cui non siamo ancora contenti del livello di qualità dei
servizi sanitari, ma anche della quantità dei servizi che riceviamo. Abbiamo un
problema di infrastruttura: l’ultimo ospedale publico costruito in Romania
risale al 1981, da allora fino ad oggi
è stato costruito un unico edificio con destinazione sanitaria, a Iaşi. Tutti
gli altri ospedali risalgono agli anni ’70, alcuni essendo persino monumenti
storici, spiega Cristian Grasu.
Il dottore
Vlad Mixich, giornalista medico, ha segnalato uno dei paradossi con cui si
confronta il nostro Paese. Una delle cause della mortalità infantile sono le
malformazioni congenite cardiache, la mortalità infantile essendo quel tipo di
argomento che in Romania appare almeno una volta all’anno, quando appare una
statistica e qualche articolo che mostra quanto stia male la Romania. Qui c’è
però un paradosso: la Romania è un Paese Ue che continua a registrare il più
alto tasso di mortalità infantile, ma, allo stesso tempo, la riduzione della
mortalità infantile dal 1990 fino ad oggi è probabilmente – come rilevano i
dati – uno dei maggiori successi della medicina romena. Perchè il tasso di calo
della mortalità infantile è uno dei più alti nel mondo. È calato molto
rapidamente, in brevissimo tempo. Sebbene restiamo fanalino di coda in
classifica, l’evoluzione è molto buona, le cose migliorano molto più
rapidamente rispetto a molti altri Paesi che hanno lo stesso problema,
racconta Vlad Mixich.
Uno dei motivi di questo miglioramento è
l’attuazione del progetto 100 cuori per 100 bambini, di cui ci ha parlato il
docente Grigore Tinică, manager presso l’Istituto di Malattie Cardiovascolari
Prof. Dr. George I. M. Georgescu di Iaşi, il quale, allorquando si è
affiancato al progetto europeo sulla salute e che prevedeva specializzazioni
all’estero per il personale sanitario di tutte le categorie in un settore cosi’
sensibile come la chirurgia cardiovascolare pediatrica, ha messo come
condizione per la sua partecipazione al progetto un certo numero di interventi
sui bambini. Il progetto si è prefisso interventi su 100 bambini, e la cifra è
stata superata finora.
In Romania nascono tra 1500 e 2000 bambini con malformazioni
congenite, circa 800 … 900 bambini andrebbero operati durante il primo anno di
vita oppure annualmente, e attualmente vengono sottoposti a inteventi
chirurgici 250 … 300 bambini. Noi abbiamo molti bambini rimasti non operati
dagli anni precedenti e che raggiungono l’età di 10, 11, 12, e proprio 15 anni,
alcuni anche adulti con malformazioni congenite che andrebbero operati e quindi
si tratterebbe di 1000 casi di malformazioni congenite da operare in Romania.
Abbiamo alcuni centri che fanno interventi chirurgici. È molto più difficile la
chirurgia cardiovascolare pediatrica rispetto all’altra, perchè un bimbo è un
altro universo, spiega Grigore Tinică.
Se il
Ministero può elaborare politiche, accedere a fondi, cosi’ come fa, infatti,
può cercare di cambiare mentalità, i progetti sono attuati da quelli in prima
linea: medici, infermiere, terapeuti, kinetoterapeuti. A questi si aggiungono a
volte anche rappresentanti della società civile. Un simile esempio è l’Associazione
Il Cuore dei Bambini, che ha come missione sostenere i bambini con problemi
di salute, soprattutto quelli con problemi cardiaci, come racconta Alexandru
Popa, presidente dell’Associazione.
Abbiamo scelto di sostenere la cardiochirurgia perchè nel 2006,
allorquando siamo nati, questo era un grande problema, il problema dei bambini
con problemi cardiaci, che all’epoca erano la principale causa di mortalità
infantile non accidentale. Le cose sono cambiate un po’, ma non completamente,
continuano ad esistere moltissimi bambini che muoiono di malattie cardiache,
perchè non vengono diagnosticati in tempo, non si interviene in tempo, perchè i
loro genitori non sanno dove andare. Speriamo che ciò cambi. Noi ci siamo
adoperati ad aiutare allo sviluppo di questi centri, anzichè concnetrarci
sull’aiutare casi individuali, anche se questi ci chiedono l’aiuto e molte
volte è molto difficile rifiutarli. Tramite la nostra associazione sono giunti
oltre 4 milioni di euro nell’nfrasttrutura, soldi che noi abbiamo raccolto
dalle sponsorizzazioni, dalle donazioni individuali, e sono giunti nel sistema
sanitario pubblico. Desideriamo continuare, ci ha detto Alexandru Popa.
Sebbene sia un successo e salvi vite,
adesso essendo realizzati interventi chirurgici anche su neonati di sole due
settimane, il fabbisogno non è per niente soddisfatto, perchè, come hanno
ammesso tutti i nostri interlocutori, un simile progetto, oltre ad essere uno
molto bello, ha anche delle difficoltà. (traduzione di Adina Vasile)