30.01.2019
Economia: la moneta nazionale romena ferma deprezzamento/ Romania2019.eu: incontro dei ministri delle Finanze di Romania e Norvegia a Bucarest
Florin Orban, 30.01.2019, 10:12
Ai primi della settimana, la moneta nazionale romena, il leu, ha fermato il deprezzamento rispetto all’euro. Oggi, la Banca Centrale ha riferito un tasso di cambio di 4,7601 lei, inferiore ai 4,7648 alla fine della scorsa settimana. In calo anche il dollaro americano, dai 4,2 ai 4,16 lei. Nelle settimane precedenti, il leu aveva registrato un continuo deprezzamento. Se alla vigilia di Natale la moneta unica europea valeva 4,64 lei, all’inizio della scorsa settimana aveva superato la soglia storica di 4,7 lei, avvicinandosi velocemente a 4,8. In un comunicato diramato la scorsa settimana, il Ministero delle Finanze precisava che è compito della Banca Centrale e non del governo stabilire e sorvegliare l’osservanza del regime valutario, nonchè elaborare la politica relativa al tasso di cambio. A sostegno di questa affermazione, il Ministero delle Finanze ha citato il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu, il quale, otto anni fa, dichiarava che la moneta nazionale è il prodotto della BC, e questo prodotto va difeso. Invece, i rappresentanti della Banca Centrale attribuiscono il deprezzamento all’intero contesto economico attuale in Romania, ricordando che un’inflazione alta genera anche una svalutazione della moneta nazionale.
La Romania vuole partecipare attivamente al consolidamento del progetto europeo e si propone di maturare gli iter nel campo economico, finanziario e fiscale, a vantaggio degli stati membri. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze romeno, Eugen Teodorovici, incontrando a Bucarest il collega norvegese, Siv Jensen. I due ministri si sono intrattenuti principalmente sulle priorità della Presidenza romena del Consiglio dell’UE in materia di economia e finanze. La Romania vuole essere un partecipante attivo nel processo di consolidamento del progetto europeo, ha dichiarato il ministro Teodorovici, aggiungendo che in questo contesto, ci prefiggiamo di far progredire gli iter nei settori economico, finanziario e fiscale, al fine di stimolare la crescita economica, gli investimenti e sostenendo le riforme strutturali, a vantaggio degli stati membri. I due ministri hanno affrontato anche temi riguardanti i servizi finanziari, la cooperazione fiscale internazionale, la tassazione digitale e la Brexit.