21.03.2019
Energia: le autorità propongono nuove sovvenzioni per il rinnovabile e, in prima, per il nucleare/ Lavoro: disponibilità per i romeni attraverso l'EURES/ Fondi UE: Romania, 6/o posto UE per assorbimento agricoltura
Florin Orban, 21.03.2019, 14:18
Il Ministero dell’Energia di Bucarest propone nuove sovvenzioni per l’energia rinnovabile e, in prima, per quella nucleare, che dovrebbero essere pagate da tutti i consumatori di elettricità tramite la bolletta, secondo quando indica un documento lanciato al dibattito pubblico sul sito del Ministero e citato dall’agenzia Agerpres. Ogni anno, gli utenti dovrebbero pagare 340 milioni di euro, di cui 125 milioni destinati ai progetti di energia da fonti rinnovabili e 215 milioni ai progetti nucleari. La proposta del Ministero prevede, inoltre, sovvenzioni per altri progetti finalizzati alla generazione di energia a basse emissioni di carbonio. In Romania, i consumatori di energia pagano anche adesso sovvenzioni per il rinnovabile, tramite i certificati verdi, però solo per i progetti attuati entro la fine del 2016. Invece, sarebbe una prima in Romania che gli utenti sovvenzionassero l’energia nucleare. Le somme pagate da ogni singolo utente per l’energia verde e nucleare saranno specificate separatamente sulla bolletta. Praticamente, per ciascuna delle tecnologie verrà stabilito un prezzo di riferimento e, se le tariffe del mercato saranno più basse, il produttore riceverà la differenza dagli utenti, attraverso queste sovvenzioni.
Sono 395 posti di lavoro disponibili per i cittadini romeni tramite la rete EURES, di cui 175 in Gran Bretagna, soprattutto nell’agricoltura e assistenza alle persone. L’Olanda rende disponibili 83 posti, di cui 65 di lavoratori nelle serre. Al terzo posto si piazza la Germania, che offre 43 posti. Maggiori dettagli dal link EURES disponibile sul sito dell’Agenzia nazionale per l’occupazione della manodopera, oppure direttamente dai consiglieri delle agenzie provinciali.
La Romania registra un livello di assorbimento effettivo del 48% dei fondi europei per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, piazzandosi – sotto questo profilo – al sesto posto nell’Unione. Lo rilevano i dati resi noti dal Ministero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale. La crescita registrata nel 2019 per quanto riguarda l’assorbimento dei fondi comunitari tramite il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale per il periodo 2014-2020 si attesta al 36,2% rispetto al corrispondente periodo del 2016.