Uomini in via Mătăsari #3
Dopo la decima edizione del Festival Donne in via Mătăsari, organizzata a giugno, la stessa strada di Bucarest ha ospitato, a ottobre, lo stesso evento al maschile
Ana-Maria Cononovici, 02.11.2022, 15:39
I festival urbani sono sempre stati apprezzati dal pubblico e, dopo la pandemia, le persone sembrano ancora più entusiaste di parteciparvi. Così, dopo che il Festival “Donne in via Mătăsari” ci ha allietato con la sua decima edizione a giugno, ora tocca al festival “Uomini in via Mătăsari” invitarci sulla stessa strada di Bucarest. Così, l’area della via Mătăsari, tra gli edifici dal n. 1 al n. 43, lasciando libera la zona antistante la chiesa di Iancu Vechi Mătăsari, si è riempita nel secondo fine settimana di ottobre, di espositori maschi: uomini appassionati di arte, artigianato e affari.
Levento culturale è durato due giorni e ha avuto, come di consueto, lobiettivo di promuovere persone che, attraverso le proprie passioni, rendono il Paese un luogo più bello. Dagli stilisti agli scultori, tutti gli uomini creativi hanno trovato un posto in via Mătăsari: artisti di ogni genere, ma anche artigiani, come un gelataio della provincia di Olt, che preparava il gelato in una botte, con ghiaccio e sale, proprio davanti ai clienti, ad esempio un gelato al cioccolato fondente, fatto in casa, la cui preparazione dura circa 2-3 ore. Abbiamo scoperto la sua storia, quella di un uomo che ha cambiato mestiere, scegliendo di produrre il gelato in modo tradizionale. Adrian Mengheş, che partecipa nuovamente all’evento in via Mătăsari ci ha detto: “Ho partecipato alle tre edizioni dell’evento “Uomini in via Mătăsari”, ma è stata la prima volta che ho preparato il gelato sul posto. In genere, venivamo con il gelato già pronto, ma su richiesta dellorganizzatore che ci ha detto di fare alcune dimostrazioni per far vedere che il nostro festival è diverso e che ci sono uomini che fanno questo lavoro, abbiamo accettato di prepararlo qui. E devo ammettere che siamo stati accolti molto bene. Voglio dire, non ci aspettavamo di vendere così tanto gelato in una giornata di ottobre”.
In via Mătăsari, in luoghi appositamente predisposti tra balle di fieno, in piedi o seduti per terra, è stato creato uno spazio piacevole per ogni partecipante allevento. I visitatori hanno detto che avevano bisogno di un evento del genere. Sia i giovani che i meno giovani hanno apprezzato le abili dimostrazioni degli espositori. E Adrian Mengheş, che mescolava vigorosamente nel ghiaccio nella botte, ha veramente una storia da raccontare in tal senso: “In effetti, soprattutto i bambini sono stati quelli che si sono divertiti di più. Stavo mostrando loro come si fa, cosa significa ghiaccio cotto, in termini che non avevano mai sentito prima. Non so se hanno capito tutto, ma si sono divertiti e hanno apprezzato. Il ghiaccio cotto è quando il ghiaccio si attacca alle dita. Per fare il gelato quanto prima, ho bisogno di un ghiaccio che abbia la più bassa temperatura possibile. E ciò che io chiamo ghiaccio cotto. È una cosa affascinante per loro tenere il ghiaccio in mano e vederlo attaccarsi alle dita. Poi quando ci si mette anche del sale sopra diventa ancora più duro, cioè è ancora più ghiacciato. Tutti si aspettano che il ghiaccio si sciolga al contatto con il sale, ma in realtà succede proprio il contrario, per attrito”.
Anche se lungo il tempo ha creato più di 100 ricette di gelato, all’evento “Uomini in via Mătasari”, il nostro interlocutore ha preparato il gelato al cioccolato fondente, detto anche fatto in casa, perché gli ricorda il gusto del gelato fatto da sua madre quand’era bambino. Adrian Mengheş ci ha detto che è molto attratto dal pubblico di festival come “Donne in via Mătăsari” e “Uomini in via Mătăsari”, perché si tratta di persone di qualità, che capiscono e apprezzano ciò che fanno gli espositori del festival e che vengono proprio per scoprire piccoli mestieri.
Al festival cera anche un cappellaio che realizza cappelli su misura, personalizzati in base alla circonferenza della testa del cliente, uno stilista senza preconcetti, “Above the Sky”, un designer di occhiali, “De ochi” e tante altre idee che possono sembrare pazze. Abbiamo chiesto ad Adrian Mengheş quale dei suoi colleghi espositori ha attirato di più la sua attenzione: “Ho trovato un signore che creava delle collane su cui lavorava fisicamente. Ho visto poi una signora che creava sempre oggetti lavorati a mano, per la cui realizzazione servono davvero maestria e molta pazienza. Cera un altro signore che vendeva oggetti in cuoio, una specie di braccialetti per i giovani.”
Giovani di età o giovani di anima, tutti i presenti ai festival in via Mătăsari hanno qualcosa in comune. È quella cosa a cui aspira anche Adrian Mengheş, lapprezzamento dei valori di una volta: “Tutto ciò che auspico è che le persone, e sono felice che le persone stiano facendo questo, inizino ad apprezzare noi, quelli che cerchiamo di fare queste cose. E ogni volta abbiamo avuto il supporto delle persone, il che vuol dire che la gente ha apprezzato ed è stata contenta”.
I concerti, latmosfera e l’allegria sono una cosa consueta in via Mătăsari e gli eventi “Donne in via Mătăsari” e “Uomini in via Mătăsari” mirano a mettere in risalto prima di tutto la creatività.