Su il Cuore! Un nuovo esempio per la società civile europea
L'associazione romena SUS, INIMA (Su il Cuore), ha vinto il Gran Premio della Società Civile Europea 2022, alla categoria Società civile europea accanto all'Ucraina per il suo progetto Rapida integrazione dei rifugiati ucraini nella società romena
Ana-Maria Cononovici, 30.01.2023, 13:21
Lo scorso dicembre il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha assegnato premi a sei organizzazioni della società civile per i loro progetti eccezionali, che rappresentano degli esempi significativi dellimpegno della società civile a creare un futuro migliore per i giovani europei e per alleviare le sofferenze degli ucraini causate dalla brutale invasione del loro Paese da parte della Russia. In modo eccezionale, nel 2022 sono state premiate due serie di vincitori, rientranti in due categorie tematiche: la motivazione dei giovani e la società civile accanto allUcraina.
Lassociazione romena “SUS, INIMA” (Su il Cuore), ha vinto il Gran Premio della Società Civile Europea 2022, alla categoria “Società civile europea accanto allUcraina” per il suo progetto “Rapida integrazione dei rifugiati ucraini nella società romena — Focus sulla provincia di Sibiu”. Particolari da Lu Knobloch, direttore per lo sviluppo: “Lassociazione è nata nel 2015 a sostegno dei pazienti oncologici e dei loro familiari e del loro bisogno di avere accesso a informazioni, terapie complementari e tradizionali. Piano, piano ci siamo sviluppati. Ogni anno abbiamo aperto unaltra casa Su il Cuore, dove i pazienti oncologici possono abitare durante le cure, perché in Romania non ci sono centri terapeutici in tutte le grandi città. Persone di varie province arrivano, per esempio, a Bucarest o a Sibiu, e hanno bisogno di un posto dove alloggiare per non dover rinunciare alle cure solo perché non possono permettersi di stare in un albergo o in un agriturismo. Poi è arrivata la pandemia e abbiamo iniziato a collaborare con la Fondazione Comunitaria di Sibiu, con la Croce Rossa e con tutte le altre istituzioni impegnate nell’offrire servizi alla società civile. Poi è iniziata la guerra in Ucraina. Restando in questa rete, abbiamo praticamente iniziato a sviluppare iniziative di sostegno, di integrazione e inclusione dei rifugiati ucraini nella società romena.”
Cosa significa il premio della società civile per lAssociazione Su il Cuore? Lu Knobloch: “È un grandissimo onore, proprio perché è uno straordinario riconoscimento del nostro lavoro. È un lavoro molto bello, ma molto duro. Siamo un team numeroso, di 48 persone, di cui 28 sono rifugiati ucraini, perché non si può lavorare per loro senza di loro. È un riconoscimento dello sforzo gigantesco ed è anche una spinta per andare avanti e sviluppare ulteriori iniziative”.
Finora questa ONG ha aiutato decine di migliaia di rifugiati ucraini. Su il Cuore ha sviluppato una serie di iniziative per aiutare gli ucraini, da attività scolastiche e trovare un posto di lavoro, alle cure e al supporto psicologico. Ciò ha permesso alle famiglie ucraine di integrarsi più facilmente nella società romena, perché ha dato loro un senso di appartenenza e di sicurezza, sia fisica che mentale. Particolari da Lu Knobloch: “Abbiamo cominciato subito dopo linizio della guerra, ci siamo impegnati nella parte relativa alle trasferte, agli alloggi, allaccesso a servizi sanitari, sociali, terapeutici, tutto. Abbiamo sviluppato un centro educativo, nella primavera dello scorso anno, di modo che i genitori possano avere accesso al mercato del lavoro. È emersa una necessità molto maggiore per questi bambini di avere accesso a un sistema educativo, di avere accesso a lezioni nella loro lingua madre. Così abbiamo creato una scuola primaria, una scuola media, una scuola superiore, 3 asili, 2 asili nido, per coprire questo bisogno senza il quale non può esserci un’integrazione economica e sociale. Perché stiamo parlando di rifugiati, un gruppo di rifugiati che è composto di madri e bambini. Se una madre non ha un posto dove portare suo figlio, non può neanche lavorare. Quindi stiamo cercando di trattare con buon senso i bisogni di cui siamo consapevoli e sviluppare soluzioni adeguate. Non abbiamo cercato di reinventare cose già esistenti, ma ci siamo occupati man mano delle situazioni apparse e abbiamo trovato le soluzioni adeguate.”
Il Premio della Società Civile Europea ammonta a 60 mila euro ed è stato suddiviso tra i sei progetti vincitori. LAssociazione romena Su il Cuore è stata insignita del primo premio, per un valore di 14 mila euro. È anche uno dei motivi per cui ha fatto domanda, come ha confessato Lu Knobloch, per avere soldi da investire in progetti futuri. Abbiamo scoperto anche quale sarà il prossimo progetto: “Il prossimo progetto direttamente correlato allinclusione a medio e lungo termine è “Su il cuore place”, un progetto attraverso il quale bambini ucraini e romeni potranno giocare insieme attraverso laboratori creativi, performance-art, musica, danza, teatro con l’aiuto di professionisti nazionali e internazionali. Il nostro obiettivo è di essere in grado di dimostrare che la cultura è un legame che può unire le persone indipendentemente dalle nostre differenze, dall’ambiente da cui proveniamo e persino dalla lingua che parliamo.”
Il 2° premio alla categoria in cui Su il Cuore ha vinto il 1° premio è stato assegnato alla Fondazione spagnola Villavecchia. Tramite il fondo di emergenza “You are in a Safe Place”, la fondazione spagnola ha fornito assistenza ai bambini malati di cancro e ai loro genitori. Bambini ucraini gravemente malati sono stati allontanati dagli orrori della guerra con laiuto di organizzazioni internazionali e portati in luoghi sicuri per riprendere le cure. Al terzo posto si è piazzata lAssociazione degli scout e delle guide della Polonia (ZHP), la più grande organizzazione di educazione giovanile non formale in questo Paese, che si è mobilitata per aiutare gli ucraini non appena è iniziata la guerra. I volontari ZHP sono sempre stati presenti ai valichi di frontiera, indirizzando le persone verso luoghi sicuri, fornendo informazioni, raccogliendo e trasportando donazioni e organizzando alla frontiera delle “pattuglie” con esperienza nell’offrire pronto soccorso.