Orsi “cineoperatori”
A fine novembre, il WWF Romania ha lanciato la campagna online Orsi cameramen, che fa parte di un'iniziativa più ampia destinata al monitoraggio delle grandi specie di carnivori in Romania, condotto da WWF e dai suoi partner.
Ana-Maria Cononovici, 27.12.2021, 12:37
A fine novembre, WWF Romania ha lanciato la campagna online Orsi cameramen, che fa parte di un’iniziativa più ampia destinata al monitoraggio delle grandi specie di carnivori in Romania, condotto da WWF e dai suoi partner nell’ambito del progetto LIFE# EuroLargeCarnivores. Gli amanti della natura possono seguire sui social le prime riprese girate dagli orsi stessi da agosto a ottobre, con l’ausilio di apposite videocamere appese come collari. Gavril Marius Berchi, project manager di WWF Romania, ci ha raccontato di più.
La gente sa poco della vita sociale degli orsi a causa di alcune difficoltà nella ricerca a lungo termine del loro comportamento. Attraverso il progetto europeo EuroLarge Carnivores, abbiamo voluto studiare più da vicino questi aspetti e siamo riusciti a montare tre video-collari su tre orsi bruni: un maschio di 4 anni che entra frequentemente nell’area di Târgu Mureș, ricollocato sui Monti Călimani, e due giovani, un maschio e una femmina, ciascuno di circa un anno, che vivono nell’orfanotrofio Bear Again, in provincia di Harghita, spiega Gavril Marius Berchi, raccontando anche cosa hanno visto i promotori dell’iniziativa quando hanno recuperato i collari.
Abbiamo notato che gli orsetti possono cavarsela da soli. Sono praticamente orfani, abbandonati ciascuno per vari motivi. Possono procurarsi il cibo, socializzare e vivere insieme. Dopo essere stati rilasciati in natura, vivranno insieme per un po’, poi si separeranno e vivranno in isolamento. Per quanto riguarda il terzo orso, il maschio adulto, è stato interessante notare che non è tornato al suo posto di origine, e ha percorso una distanza di circa 500 chilometri in Romania, aggiunge il nostro ospite.
Quando si parla di gestione dei grandi carnivori, è importante sapere che una volta ricollocati, gli orsi non tornano al loro posto di origine e possono percorrere grandi distanze in brevi periodi di tempo, il che rende difficile qualsiasi censimento. Secondo i nostri dati, l’orso aveva distrutto alcuni alveari. Ha percorso oltre 500 chilometri in Romania, poi ha attraversato il confine con l’Ucraina, tutto nel giro di un mese e mezzo. Ha trascorso un altro mese e mezzo in Ucraina, a quel punto abbiamo perso la connessione. L’unico danno che ha causato è stato ad alcuni alveari in Romania e Ucraina, dice ancora Gavril Marius Berchi.
L’emettitore sul collare dell’orso potrebbe essere andato in tilt, o forse l’orso è stato colpito, quindi i dati erano incompleti. Oltre alle informazioni che abbiamo avuto sul comportamento sociale degli orsi, volevamo anche sapere di più sul modo in cui utilizzano i vari habitat naturali, il territorio transitato, i percorsi fatti, gli ostacoli incontrati, la funzionalità di corridoi verdi, perché abbiamo una serie di progetti in corso volti a identificare possibili corridoi verdi nei Carpazi, e siamo molto interessati a vedere quali di essi possono diventare funzionali. Inoltre, volevamo vedere le interazioni dell’orso con altre specie o insediamenti umani. Purtroppo, l’orso si è perso in Ucraina, spiega il nostro ospite.
Gli orsi sono attratti dalle aree con facile accesso al cibo nelle aree popolate, soprattutto dove gli insediamenti con una cattiva gestione dei rifiuti o dove gli animali sono a corto di cibo a causa dell’ampio sfruttamento delle risorse naturali (ad esempio funghi o frutti di bosco). Di conseguenza, gli orsi sono percepiti come una minaccia. E visto che siamo nel periodo delle feste di Natale, potremmo scegliere un regalo acquistando un peluche del WWF. Tutti gli acquisti aiuteranno a proteggere la fauna selvatica della Romania. Gavril Marius Berchi ci ha raccontato di più su questa iniziativa. I nostri progetti di conservazione mancano dei fondi necessari e per alcune attività non sempre riusciamo a coprire tutte le spese. Quindi, acquistando un animale di peluche, il donatore ottiene un giocattolo e riusciamo a coprire parte dei nostri costi, conclude Gavril Marius Berchi, project manager di WWF Romania.