MNAC20BIS
Fino al 29 ottobre 2024, il Museo Nazionale di Arte Contemporanea (MNAC) si propone di celebrare tramite eventi mensili i suoi 20 anni di esistenza nella sede al Palazzo del Parlamento.
Ana-Maria Cononovici, 17.11.2023, 12:50
Fino all’anno prossimo, più esattamente fino al 29 ottobre 2024, il Museo Nazionale di Arte Contemporanea (MNAC) si propone di celebrare tramite eventi mensili i suoi 20 anni di esistenza nella sede al Palazzo del Parlamento. Quest’autunno sono stati annunciati l’apertura ufficiale della nuova stagione espositiva e il lancio dell’anno anniversario MNAC 20BIS. Particolari dal direttore del MNAC, Călin Dan: “Come al solito, abbiamo un gran numero di nuove mostre, connesse a una mostra permanente intitolata Leviatan, esposta al secondo piano del museo. È un’occasione per il pubblico di visitare la nostra collezione, allestita in modo da far avere al pubblico un contatto intelligente, trasparente, con quello che significa l’arte contemporanea presso il nostro museo. Al pianterreno, vorrei ricordare la mostra di Alma Redlinger, un’artista che si è formata nel periodo compreso tra le due guerre mondiali e che, fino alla fine della sua vita, ha portato avanti una ricerca sui grandi temi del modernismo storico nella pittura. Accanto, nella Sala di Marmo, spazio generico del museo, che definisce le ambizioni curatoriali della nostra istituzione, è esposta l’installazione di Eugen Raportoru, che reca il titolo — molto ispirato — di Patrimonio e che richiama l’attenzione sulla distruzione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, storico, del centro storico di Bucarest, della zona Uranus-Bateriilor, distruzione che ha avuto luogo in preparazione della costruzione della Casa del Popolo, l’attuale sede del Palazzo del Parlamento, dove d’altronde anche noi svolgiamo la nostra attività. È un’installazione che, in qualche modo, guarda al passato da un presente immediato.”
Călin Dan, il direttore del MNAC, ha continuato la presentazione: “Al primo piano la mostra Plus 21 rappresenta una sintesi delle opere più significative acquistate dal museo negli ultimi tre anni. Il titolo è una metafora di quello che significa l’energia del XXI secolo nell’arte contemporanea, in Romania, nelle arti visive di Romania. Il terzo piano, con Le cronache dei futuri supereroi, offre una mostra molto interessante, speciale, creata con un gruppo di artisti giovani o di età media di vari Paesi dell’Europa e dell’Asia, una mostra curata dalla talentuosa Anca Mihuleţ, che d’altronde vive a Seul e porta dalla Corea del Sud un certo tipo di estetica molto particolare, ben diversa da ciò che siamo abituati a vedere qui in Romania e che è molto apprezzata dalle giovani generazioni, questa specie di Corean Pop.”
Maria Pop Timaru, una delle artiste in mostra ha condiviso con noi la sua esperienza nella creazione degli oggetti esposti: “Le cronache dei futuri supereroi è intitolata la mostra curata da Anca Verona Mihuleţ. È la seconda edizione della mostra, la prima è stata ospitata a Timişoara, presso la Kunsthalle Bega e le mie opere esposte in questa mostra sono: La nave madre, un’opera di grandi dimensioni, che ho ricondizionato da una più vecchia, l’ho riciclata, partendo dal concetto di Lego, di viaggio attraverso il gioco. L’opera può essere decomposta e ricomposta in vari modi e io ho pensato all’anticipazione del Viaggio e alla Costruzione mentale che si può fare con il Lego, ad esempio, in cui non si ha paura di sbagliare e allora si prova in qualche modo una disinvoltura tipica dell’infanzia. Ho anche una serie di opere in ceramica, un bestiario, opere di piccole dimensioni, alcune fatte in collaborazione con i miei figli. È un gioco in cui ci scambiamo i fogli di carta, qualcuno disegna la testa, riceve il foglio dall’altro, ne disegna il corpo e in questo modo vengono fuori dei personaggi sorprendenti. Ho utilizzato quest’idea quando ho realizzato le opere.”
Ruxandra Demetrescu, curatrice della mostra di Victoria Zidaru, ha aggiunto: “Vedrete un’installazione che, dal punto di vista tecnico, è tessile-olfattiva, perché l’artista impiega un elemento tessile, la tela tessuta in casa, spesso ricamata, che viene presentata sotto forma di rilievi e cordoni riempiti di erbe aromatiche. Da qui deriva anche la dimensione olfattiva, che è molto importante per l’artista. Victoria Zidaru è scultrice di mestiere, è stata allieva di Paul Vasilescu, un nome importante della scultura dagli anni 60 fino ad oggi. Nell’attività artistica di Victoria Zidaru è avvenuta una mutazione 7 anni addietro, in cui non è scomparso l’oggetto tridimensionale, ma l’oggetto tridimensionale è fatto di materiale tessile e vegetale. Questo è ciò che si può vedere. È un’installazione impressionante, che valorizza lo spazio al quarto piano, dotato di un pannello trasparente spettacolare, molto bene messo in valore dal punto di vista tecnico. Dal punto di vista concettuale, la mostra è intitolata Il primo giorno, e quindi allude in modo evidente alla Creazione, però vista in un senso originario: la creazione artistica, il momento princeps dell’ispirazione. E quello che io spero che i visitatori possano vivere come esperienza in questa mostra è una specie di assalto dei sensi: c’è la dimensione visiva, quella tattile, la dimensione olfattiva e, non in ultimo, quella sonora. Victoria Zidaru pratica le collaborazioni, per cui nella mostra si ascolta musica.”
L’Auditorium ospita la mostra dell’artista di Iași Felix Aftene, intitolata I Baffi di Dalì e altri colori, una collaborazione pluridisciplinare. Il MNAC resta più che un museo, è un’esperienza di vita in sé!