L’Accademia di guida difensiva
Qual è la somiglianza tra il rally e la guida difensiva? In entrambi i casi si tratta di conoscere e di padroneggiare le capacità della macchina che viene guidata e in entrambi i casi si tratta di adattare la velocità alle condizioni di guida.

Ana-Maria Cononovici, 09.04.2025, 16:47
Qual è la somiglianza tra il rally e la guida difensiva? In entrambi i casi si tratta di conoscere e di padroneggiare le capacità della macchina che viene guidata e in entrambi i casi si tratta di adattare la velocità alle condizioni di guida. Detto questo non sembra sorprendente che sebbene abbia esordito come pilota di rally, Titi Aur abbia gettato le basi di un’Accademia di guida preventiva. Certamente, anche all’interno di quest’Accademia, gli appassionati di velocità possono apprendere tecniche di guida per rally e drifting, su piste di vario tipo – asfalto, macadam e terra, avendo accesso ad auto da circuito e da rally di alto livello, a trazione anteriore, posteriore o integrale.
Titi Aur, che si considera adesso un trainer per la guida difensiva, ha raccontato a Radio Romania Internazionale: “Io ho lasciato il Paese per riuscire a fare rally, sono scappato prima della Rivoluzione. Con i primi soldi che ho guadagnato, ho frequentato una scuola di pilotaggio a Parigi perché questo era il mio sogno. Al ritorno in Romania, dopo la Rivoluzione, partecipando alle corse, ho cominciato a spiegare ai miei colleghi un po’ più giovani di me, le regole della guida difensiva e allora ho scoperto anch’io questa mia qualità: riuscivo a raccontare, a spiegare, a trasmettere molto bene tutte queste informazioni. Il passo subito dopo è stato quando ho aperto la scuola di pilotaggio e insegnavo agli altri come guidare, ma parallelamente una delle grandi compagnie attive in Romania mi ha chiesto di tenere corsi di guida difensiva, perché non c’era un fornitore di corsi di guida difensiva in Romania. Ho sviluppato questo campo, in cui ho inventato anche alcune cose, tutta una serie di macchine speciali, simulatori, sono riuscito a raccogliere intorno a me una team di trainer e svolgiamo insieme quest’attività. Abbiamo ottenuto e continuiamo ad avere ottimi risultati e facciamo con piacere questa cosa: insegniamo ai conducenti di guidare in condizioni di sicurezza.”
I corsi sono pensati per un giorno, di modo che, se si tratta dei dipendenti di una compagnia, non si assentino di più dal lavoro, ha detto ancora Titi Aur, aggiungendo: “Nel giorno del corso, c’è una parte teorica che si svolge la mattina, poi c’è il pranzo e dopo la parte pratica, il corsista impara cose nuove oppure approfondisce conoscenze che aveva già ma non aveva ancora sistematizzato: perché deve stare in una certa posizione al volante, a cosa serve la cintura di sicurezza, come agire correttamente i freni. Il conducente sapeva già queste cose, ma non ne capiva tutti i dettagli. E passa anche per simulatori speciali di urto, ribaltamento, controllo della vettura in sbandata, con evitamenti e frenate al limite su superfici scivolose. Dopo un corso di guida difensiva, il corsista diventa o no un conducente migliore, ma sicuramente sarà molto più consapevole di quello che gli può succedere. E la cosa positiva sta proprio in questo fatto, che il rispettivo corsista diventa consapevole e allora guida molto di più in condizioni di sicurezza.”
E ciò si riflette anche nel calo del numero di incidenti, ci ha detto ancora Titi Aur: “Il numero di incidenti automobilistici tra i nostri corsisti è diminuito parecchio, proprio perché chi frequenta un corso del genere diventa consapevole di quello che gli può succedere, capisce come può controllare la macchina in una situazione-limite, ma soprattutto come fare per non arrivare in una situazione pericolosa. Negli ultimi 15 anni da quando facciamo questa cosa in modo intensivo, abbiamo avuto più di 100.000 corsisti. Se all’inizio la maggior parte erano mandati dalle compagnie, adesso siamo arrivati al 50% compagnie, 50% persone private. In una prima fase sono cominciati a venire i figli di coloro che erano venuti mandati dalla compagnia, il padre, la madre di 40-50 anni, il figlio di 18-20. E allora, accorgendosi dell’utilità dei corsi, i genitori hanno mandato anche i loro figli. I corsisti provengono da tutti i settori sociali ed economici, a cominciare da coloro che si occupano di questo, nel senso che sono assunti come autisti, fino a persone che si occupano di altro, ma guidano la propria macchina personale. E ovviamente chi guida una macchina di servizio, non è necessariamente autista, ma ricopre diversi incarichi ed ha anche la macchina di servizio. I nostri corsisti hanno età comprese tra i 18-20 anni e gli oltre 60 anni e provengono da tutte le categorie sociali.”
La realtà sulle strade della Romania dimostra che c’è un grande bisogno di prevenzione. Il nostro interlocutore ci ha detto che ogni anno 1500 persone perdono la vita in incidenti stradali, 4000 sono gravemente ferite e sulle 30.000 sono leggermente ferite. La Romania sta molto male nella classifica dei Paese dell’UE anche per quanto riguarda i decessi nel 2024 causati da incidenti stradali, con 77 vittime su un milione di abitanti, essendo seguita da Bulgaria e Grecia, rispettivamente con 74 e 64 vittime per ogni un milione di abitanti.