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La tradizione delle croci dipinte con epitaffio di Săpânţa continua

Risale al 1935 la prima croce con epitaffio del Cimitero allegro di Săpânţa, che oggi è un museo all'aperto unico e un'attrattiva turistica.

La tradizione delle croci dipinte con epitaffio di Săpânţa continua
La tradizione delle croci dipinte con epitaffio di Săpânţa continua

, 17.02.2023, 16:27

Sebbene la morte sia accolta con tristezza, nella provincia di Maramureş, a Săpânţa, nel 1935, iniziò la tradizione di quello che sarebbe diventato il Cimitero allegro. Al 1935 risale il primo epitaffio e dagli anni ’60 l’intero cimitero è stato popolato con più di 800 croci del genere, scolpite in legno di quercia, diventando un museo all’aperto unico, ma anche un’attrattiva turistica. Il visitatore può notare che alcune croci sono dipinte su entrambi i lati. Da un lato viene descritta la vita del defunto e dall’altro il motivo della sua morte. La maggior parte delle croci sono scritte con errori di ortografia e in una lingua arcaica. Oggi siamo alla terza generazione di creatori popolari che hanno realizzato le croci.



A raccontarci la storia di questo mestiere è Ana-Maria Stan, figlia di Dumitru Pop-Tincu, apprendista di Stan Ioan Pătraș, il primo creatore di queste croci e moglie di colui che oggi continua la tradizione, nipote dell’iniziatore di quest’opera aperta: Mio padre è stato l’apprendista di Stan Pătraș dall’età di 9 anni. Poi ha continuato i suoi studi, è partito per Timișoara ed è tornato dopo la morte di Stan Pătraș nel 1977. Da allora ha continuato fino a quando si è spento anche lui, purtroppo, all’età di 67 anni. Mio padre è stato nominato apprendista di Stan Pătraș e incaricato a portare avanti la tradizione. Gli piaceva molto anche il villaggio, essendo nato a Săpânța, lavorando ed essendo allievo di Stan Pătraș. Probabilmente questo mestiere gli è entrato nel cuore e lo ha continuato. Stan Pătraş, con le croci, ha praticamente aiutato noi locali a superare più facilmente la morte e questo fenomeno, perché in fondo fa parte della nostra vita. Per noi è una cosa normale. Io sono giovane, è così che l’ho trovato, così l’ho visto ed è così che è rimasto fino ad oggi per noi, la gente della zona, è una cosa normale.



È stata avanzata addirittura l’ipotesi che Stan Ioan Pătraș (1908-1977) si sarebbe ispirato alla cultura dei daci, di cui si ritiene che considerassero la morte come un evento gioioso. Comunque, i creatori hanno insegnato a tutti i loro discepoli la consapevolezza del passaggio del tempo. Ana-Maria Stan: Papà, come Stan Pătraș, ha avuto 2 figlie. Nel corso degli anni ha formato diversi allievi. Io mi sono sposata nel 2011 e mio marito ha lavorato con papà, ma non sempre. Dopo che ci siamo sposati lo ha aiutato in varie cose qui nella bottega ed è così che ha imparato anche lui il mestiere. Ha un figlio, ma se qualcuno lo vorrà e gli piacerà questo mestiere, glielo insegnerà.



Abbiamo chiesto ad Ana-Maria Stan se c’è un epitaffio preferito dai visitatori: “L’epitaffio più ricercato nel Cimitero allegro è quello della suocera, che ha fatto mio padre e dice: “Sotto questa croce pesante / Giace la mia povera suocera / Se fosse vissuta tre giorni in più /Giacerei io e sarebbe lei a leggere. / Tu che passi di qui / Per favore cerca di non svegliarla / Perché se torna a casa / Mi rimprovera ancora. / Ma mi comporterò sicuramente bene / Così non ritornerà dalla tomba. / Tu che leggi qui / Che trovi una buona suocera / E che viviate bene insieme!



Le croci del Cimitero allegro rappresentano valori che possono essere affiancati a qualsiasi grande creazione e capolavoro, sono una testimonianza di una nazione dotata di tanta grazia, di un popolo con una vera vocazione creativa. Nel realizzare le croci, i creatori si sono ispirati alla vita quotidiana delle persone, ai loro sentimenti ed esperienze. Riflettono praticamente l’intera vita delle persone andate nellal di là. La croce è lo specchio del defunto, tutta la sua vita è su quell’opera. Le croci che hanno reso famoso il villaggio di Săpânţa sono uniche sia per il colore blu in cui sono dipinte, sia soprattutto per gli epitaffi, per lo più buffi, che descrivono la vita del defunto. Tutti sono scritti utilizzando la lingua specifica della zona. Dumitru Pop Tincu affermava che sebbene non usasse più lo stesso linguaggio nella sua vita quotidiana, questo viene mantenuto rigorosamente sulle croci, rispettando la tradizione iniziata dal primo creatore.



Ana-Maria Stan, figlia di Dumitru Pop Tincu, ci ha raccontato come si realizzano le croci e ci ha invitato nella bottega in cui lavora suo marito: Ci trovate qui, a Săpânţa, alla Casa Memoriale di Ioan Stan Pătraș, dove potete visitare e vedere cosa ha fatto Stan Pătraș durante la sua vita, ma anche mio padre, che a sua volta ha lasciato alcuni dipinti e, naturalmente, la bottega in cui si lavora ancora oggi. Potete vedere di persona come viene lavorata una croce. Ci sono diverse fasi, dal taglio del legno che viene poi lavorato e preparato. Per la lavorazione viene asciugato per circa 7 anni e poi la realizzazione della croce dura circa 3-4 settimane dall’ordinazione. Qui la croce non viene messa proprio quando qualcuno muore. Dopo circa un anno, la famiglia viene e la ordina. La lavorazione della croce dura 3-4 settimane, a seconda del numero di ordinazioni precedenti.



Il Cimitero allegro di Săpânţa, uno dei luoghi più famosi al mondo che parlano della tradizione e della cultura romena, attira ogni anno migliaia di turisti.

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