La giornata della comunicazione non-violenta, a Iaşi
Quest’autunno, a Iaşi, è stata celebrata la Giornata internazionale della non-violenza, stabilita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, alla memoria di Mahatma Gandhi (1869-1948), uno dei più conosciuti militanti per la pace del mondo.
Ana-Maria Cononovici, 26.11.2024, 14:22
Quest’autunno, a Iaşi, è stata celebrata la Giornata internazionale della non-violenza, stabilita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, alla memoria di Mahatma Gandhi (1869-1948), uno dei più insigni militanti per la pace del mondo. Diversi facilitatori di programmi di comunicazione non-violenta offrono per l’occasione laboratori gratuiti per bambini e adulti. Lavinia Popescu, una delle organizzatrici dell’evento, ha dichiarato: “Ogni anno festeggiamo la giornata di Mahatma Gandhi, il pioniere della pace nel mondo. E lo facciamo offrendo al pubblico dei laboratori di introduzione alla comunicazione non-violenta. Sono workshop gratuiti e invitiamo le persone a scegliere un tema che sembra loro adatto. Siamo diversi facilitatori che abbiamo unito le nostre forze per trasmettere questo messaggio a quante più persone, perché gli strumenti della comunicazione non-violenta aiutano a migliorare i rapporti e i rapporti migliori aiutano ad avere una migliore qualità della vita.”
Lavinia Hriţcu ha sperimentato personalmente un miglioramento dei rapporti con gli altri dopo aver appreso le tecniche della comunicazione non-violenta. Anche lei facilitatrice nell’ambito della Giornata della comunicazione non-violenta organizzata a Iaşi, ci ha raccontato: “Ci sono stati workshop sia per adulti che per bambini. Quelli per bambini sono stati coordinati da due delle nostre colleghe che lavorano anche nel sistema d’istruzione e hanno esperienza in questo campo. Credo che sia importante che ogni persona che entra in contatto con ciò che vuol dire la comunicazione non-violenta sia un po’ più attenta al modo in cui le si cambia la vita e all’impatto maggiore o minore che nota.”
La nostra interlocutrice ha attirato l’attenzione sul fatto che spesso tendiamo a imporre i nostri punti di vsita e tramite la comunicazione non-violenta potremmo imparare che spesso desideriamo la stessa cosa come gli altri, ma applichiamo strategie diverse. Lavinia Popescu ci ha offerto particolari: “Ad esempio, alcuni titoli dei laboratori che abbiamo avuto: “Parole che vi avvicinano”, laboratorio per bambini. I bambini imparano a identificare le proprie emozioni e necessità e a utilizzare parole che portino a un dialogo pacifico e produttivo. Un altro workshop è stato “Il potere del no”, come stabilire dei limiti sani e rispettarci a vicenda. Un altro workshop è stato intitolato “L’empatia dello sciacallo”, coordinato da me. È per persone più avanzate nel campo della comunicazione non-violenta, perché sono già familiarizzate con ciò che significa un atteggiamento difensivo o aggressivo e con il modo in cui bisogna trasformarlo per migliorare il dialogo e renderlo autentico, per arrivare a una connessione reale. Spesso crediamo di essere empatici quando comunichiamo con le persone intorno a noi, ma infatti siamo aggressivi o difensivi tramite l’atteggiamento che abbiamo. Possiamo dare consigli, pensando di aiutare la persona con la quale parliamo in modo reale o possiamo spostare l’attenzione su di noi dando un esempio personale perché pensiamo che ciò possa essere d’aiuto per l’altro.”
Lavinia Popescu ha accennato al workshop dal titolo “L’empatia dello sciacallo”, spiegando che si lavora con due persone, lo sciacallo e la giraffa, in cui si presuppone che la giraffa sia il personaggio empatico, mentre lo sciacallo sia quel personaggio che attacca sempre. Sembra che quando attacchiamo qualcuno, una nostra necessità è il più delle volte incompiuta, se abbiamo un dialogo non produttivo con una persona che è all’attacco, possiamo essere empatici, cercare di capire qual è il bisogno che sta dietro quell’atteggiamento e, se noi veniamo a sostegno di quel “caso”, anche la rispettiva persona si può trasformare in giraffa, dopo aver notato che è stata presa in considerazione. “L’empatia dello sciacallo” presuppone vedere un po’ quello che sta dietro quell’atteggiamento, ovviamente, osservando anche i propri limiti personali.
Da Petronela Radu, facilitatrice di comunicazione non-violenta e trainer presso un’organizzazione multinazionale, abbiamo saputo quale è stato il suo ruolo nei laboratori organizzati: “Il primo passo nella comunicazione non-violenta sarebbe quello di osservare quali sono i miei sentimenti, pensieri, bisogni, dopo di che mi rendo conto qual è la mia necessità e faccio la domanda all’altra persona, tenendo conto sia dei miei sentimenti che di quelli dell’altra persona. Quanto al modo di rapportarci all’altro, sembra essere facile, a prima vista, ma c’è bisogno di pratica e di attenzione. Con pratica, attenzione, volontà e intenzione, è possibile. È un esercizio che non fa da medicinale, lo abbiamo preso una volta e il dolore è passato. È un esercizio che dura tanto. Praticamente è un esercizio con noi stessi. E credo che una delle sfide della vita sia il lavoro con noi stessi. Allora, partendo proprio dal messaggio di Gandhi, “sii tu il cambiamento che desideri nel mondo”, è facile capire che il cambiamento inizia con noi, con noi inizia la comunicazione non-violenta e sempre con noi inizia l’armonia.”
Per una vita piena di armonia, cerchiamo di essere più attenti al modo in cui comunichiamo!